PARTITO BARZELLETTA!!!!! Fratelli d’Italia lascia il centrodestra e alla Provincia si allea con Zannini-De Luca-Caputo-Magliocca. Così si umilia la politica della coerenza di Giorgia Meloni

18 Aprile 2022 - 19:11

Ieri non avevamo creduto a questa possibilità, pubblicando un articolo accreditavamo l’ipotesi che fosse stata Gabriella Santillo ad accettare unilateralmente le deleghe propostele dal presidente della provincia. Al contrario, non è così. E ce ne accorgiamo dallo sconcertante comunicato che pubblichiamo in calce all’articolo

CASERTA (gianluigi guarino) – “La situazione è grave, ma non seria“.

Siamo proprio degli sconsiderati: ma come diavolo ci viene in testa di apprestare il cervello gigantesco di Ennio Flaiano alla parvissima materia che inietteremo nella stesura, a distanza di poco più di 12 ore (altra sconsideratezza aggravata dalla ricorrenza pasquale), del secondo articolo riguardante la faccenducola, banalissima e strapaesana della consegna, da parte del presidente della Provincia Giorgio Magliocca, alla consigliera provinciale Gabriella Santillo di alcune deleghe

, peraltro, al pari di tutte le altre attribuite da Magliocca, totalmente inutili, in quanto costituiscono una vera e propria elaborazione surreale, priva di un seppur minimo fondamento giuridico, in quanto inesistenti nella legge Delrio, nella legge sciagurata voluta da Renzi che terremotò questi enti previsti dalla Costituzione, ritenendo di aver già vinto il referendum, che poi in realtà lo affondò.

Ma se la situazione non è seria di per sé, coinvolgendo persone, che, come tali, sono letteralmente impercettibili, seria può, invece, diventarla per il partito di Fratelli d’Italia, fatto segno all’improvviso di copiosi schizzi di ricotta consociativa. Ebbene sì, c’eravamo persi qualcosa o, come spesso capita al nostro incorreggibile dna, avevamo pensato che a tanto non si sarebbe arrivati, che i responsabili della potestà politica di Fratelli d’Italia non avrebbero sputtanato la Meloni,

ma soprattutto la politica interpretata da quest’ultima, grazie alla quale FdI ha introitato tonnellate di credibilità e, insieme a queste, anche tonnellate di consensi.

E invece ci sono arrivati, c’è arrivato il commissario provinciale Marco Cerreto.

Quanti comunicati, come quello da lui firmato, abbiamo letto e avete letto nella nostra vita di giornalisti e nel vostro faticoso esercizio di lettori di Casertace? Forse migliaia e non per dire. Tutti connotati da profluvio di parole vuote di significato, attinte dal più trito e consunti Bignamini di un politichese de noartri. Parole che, immancabilmente, abbigliavano operazioni ingloriose, rozze, di bassissima mangiatoia, esattamente come quella della Santillo, dell’immancabile marchio della responsabilità, di un sacrificio da sopportare per il supremo interesse dei cittadini.

E anche il comunicato di Cerreto esprime queste parole, le parole di una politica anaffettiva, popolata a Caserta di questuanti, di mendicanti dell’ultimo euro concesso dalla macchina sempre in opera di un clientelismo becero impresentabile anche nelle forme in cui si esprime.

Leggendo questo comunicato hai l’idea che il presente dell’Amministrazione provinciale, la storia del suo presidente Magliocca siano connotate da un tensione al fare, da una tensione al bene comune che ora, con il decisivo contributo, con il tocco taumaturgico di Gabriella Santillo diventerebbe una realtà resa tangibile dalla buona politica che la stessa Santillo, tra un forno e una pagnotta di pane acquistata dal suo amico Gianni Morico, ha già fatto lievitare in un suo laboratorio della panificazione.

Se il discrimine, che rende politicamente realizzabile per Fratelli d Italia l’ingesso nella maggioranza Zannini – Magliocca – Caputo – De Luca è costituito solo da una conventio ad excludendum nei confronti del PD, che al contrario ha declinato le offerte di Magliocca, preferendo rimanere all’opposizione, allora significa mortificare Giorgia Meloni, la sua politica attiva, la politica dell’iniziativa, dell’orgoglio di un’appartenenza che oggi si sublima in un desiderio di protagonismo sano, quello delle idee, delle proposte che puntano a diventare contenuti per un governo prossimo venturo, in cui entrare dalla porta principale, a testa alta, con l’orgoglio della propria reputazione, della propria appartenenza.

La Meloni lo ha detto con chiarezza: il nostro ingresso al governo deve essere una conseguenza della vittoria della buona politica, quella delle idee, quella che rifugge da ogni camarilla, da ogni compromesso al ribasso. Al governo da protagonisti e non popolando le seconde e terze linee.

Questa politica, come risulta del tutto evidente dalla vicenda di Gabriella Santillo, è mal sopportato dalle strutture casertane, che continuano invece a pensare in piccolo e a tradire, quindi, gli ideali e la nuova ideologia di questo partito che punta ad essere protagonista della storia e non trascinato dalla storia.

Pensateci un attimo: la Meloni ha voluto essere opposizione, nonostante avesse a disposizione le ragioni del covid, della guerra eccetera, per motivi, un milione di volte più importanti di quelle balbettati da Cerreto nel suo comunicato.

Fatti come quello della Santillo, se possono essere utili a Cerreto per pacificate le necessità personali ed emotive che connotano il suo rapporto con Magliocca, se servono ai Cerreto, ai Cangiano, cioè a quelli del modello Coronella Landolfi e dunque, del modello Magliocca, a non perdersi di vista a tonificarsi a modo loro con le deleghe alla Santillo o con gli incarichi lucrosi, attribuiti con atti monocratici e totalmente discrezionali del Magliocca al nipote di Landolfi, sono, al contrario, veleno letale per il progetto politico, per come questo è stato configurato da Giorgia Meloni e che può crescere solo se la credibilità della leader troverà ausilio nella credibilità e nella serietà dei titolari della potestà politica dei territori.

Per questi qua, invece, un partito al 20 per cento è solo un fastidio, un intralcio, perché un partito del 20 per cento riduce il potere contrattuale che permette di tenere viva la bassa mangiatoia. Un partito del 20 per cento ha il dovere di parlare alla gente con un linguaggio evoluto, declinando l’alfabeto del sano protagonismo, quello della cultura, delle buone analisi, ma soprattutto quello della coerenza.

Un alfabeto, che è esattamente il contrario di quello declinato in questa porcheria in salsa casertana, che mette Fratelli d’Italia, in una maggioranza con Zannini e Caputo cioè con i due più importanti pretoriani di De Luca e del figlio di De Luca.

Si chiama ricotta e tutto il resto è fuffa.

IL COMUNICATO DI MARCO CERRETO (FDI CASERTA):

Il commissario provinciale di FDI Marco Cerreto rende noto che nella giornata di ieri la consigliera Gabriella Santillo con delibera del Preside della Provincia Giorgio Magliocca e’ stata investita delle deleghe alle pari opportunità, alla transizione digitale ed alle opere pubbliche . La decisione del capogruppo di FDI di accettare le deleghe proposte dal Presidente Magliocca sono state oggetto di un analisi politica in seno al coordinamento provinciale svoltosi il 4 Aprile u.s. All’ unanimità dei presenti emergeva la volontà di dover accettare l’ apertura fatta nei confronti del partito dal Presidente Magliocca anche alla luce del fatto che la stessa apertura non coinvolgesse il Pd . La Consigliera Santillo ha quindi accettato le deleghe con lo spirito di servizio, di voler porre in essere la possibilità di sviluppare politiche di sviluppo utili alla collettività in uno scenario , quello degli enti di secondo livello che rischiano di essere sempre più distanti dalle esigenze reali dalle comunità.