Ancora uno strano caso al carcere di S. MARIA C.V. Detenuto riesce ad avere in extremis la detenzione domiciliare. Era un infettivo operato al Cotugno
14 Settembre 2024 - 12:15
Quante cose all’Uccella devono essere ancora sistemate e la questione dei pestaggi per i quali si sta ancora celebrando il processo appare sempre di più, a nostro avviso, solo alla punta dell’iceberg
CASERTA/ TEANO – Riconosciuto responsabile degli incendi boschivi a Casertavecchia, Teano e Francolise, condannato per il ruolo di istigatore e complice, condotto in carcere.
Date le condizioni di salute, l’uomo è affetto da diabete, incompatibili con il regime carcerario il piromane attraverso il suo legale, l’avvocato Federico Magnotti, ha avanzato istanza di differimento della esecuzione per grave infermità
Istanza rigettata dal magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere ritenendo sussistente la compatibilità con il regime detentivo in carcere ma disponendo un piantone assistenziale e assicurando le cure mediche necessaria.
Dopo 1 mese di detenzione, mostrando un evidente scadimento delle condizioni di salute, è stata avanzata una successiva istanza di intervento medico urgente con il conseguente trasferimento, presso l’ospedale Cotugno di Napoli ove è stato sottoposto a intervento.
Ora, siccome noi qualcosa sappiamo della mappatura sanitaria regionale ma soprattutto sappiamo il nome di un ospedale, per l’appunto il Cotugno, divenuto celeberrimo negli anni 70 quando costituì un reparto ad hoc per ospitare tutte le persone – e furono tante- colpite dal colera a Napoli che fece anche diversi morti, diamo per certo che il detenuto in questione, essendo stato ricoverato in quello che ormai, per i motivi storici appena detti, è l’ospedale per antonomasia delle malattie infettive, fosse afflitto da qualche infezione o probabilmente qualche infezione causata magari da una sindrome diabetica molto forte sia degenerata. Ma ciò in un’ infermeria di una casa circondariale grande come l’Uccella di San Tammaro- SMCV dovrebbe rappresentare una normale routine almeno dal punto di vista diagnostico. Questo è un carcere in cui molte, troppe, cose continuano a non andare bene. Ci si accorge di questo soprattutto quando in campo entrano i giudici di sorveglianza o addirittura il tribunale di sorveglianza com’ è successo anche in questa occasione ma come anche è capitato in passato quando un detenuto di nome Nicola Baldascino dopo essersi visto respingere per tre volte la richiesta di scontare la pena o parte della pena agli arresti domiciliari, dal carcere di SMCV è uscito ma in orizzontale in una bara di zinco (CLIKKA E LEGGI). Il giudice di sorveglianza e in caso di suo diniego il tribunale di sorveglianza esaminano la documentazione sanitaria rilasciata da strutture pubbliche. Lo fanno insieme a dei loro consulenti medici che in qualche occasione, evidentemente medici non dimostrano di esserlo, e li fanno sbagliare
Nelle more è stata avanzata istanza di detenzione domiciliare per motivi di salute, non potendo il carcere di Santa Maria Capua Vetere assicurare le cure adeguate.
Lo scorso 10 settembre il magistrato di Sorveglianza in via provvisoria ha concesso la detenzione domiciliare al fine di assicurare al detenuto un contatto agevole con i presidi sanitari.
Si attende ora le decisione del tribunale di sorveglianza per la conferma della detenzione domiciliare.