APPALTI TRUCCATI: 55 IMPUTATI. Ci sono anche Italo Bocchino e il ri-aspirante governatore Stefano Caldoro

30 Ottobre 2019 - 17:20

CASERTA (g.g.) – Italo Bocchino è un noto politico, con natali solidi nell’Agro aversano e con la vita giovanile trascorsa nella sua Frignano, ma trapiantato da anni a Napoli e che visse un periodo di grande fulgore ai tempi in cui Gianfranco Fini contava e anche grazie a Pinuccio Patarella, che da vice presidente del Consiglio lo aveva voluto come riferimento del suo staff. Ecco perché anche a Caserta esiste una ragione tecnico-giornalistica anche per chi, come noi, centellina volutamente le notizie esterne al perimetro di Terra di lavoro, che ci compete raccontare in quanto fieri e orgogliosi appartenenti alla categoria dei quotidiani locali.

Italo Bocchino, come hanno scritto anche i giornali questa mattina, è diventato ufficialmente un imputato, dal momento in cui i pubblici ministeri della Procura di Napoli, Celeste Carranno e Henry John Woodcock, hanno chiesto il rinvio a giudizio per lui e altre 54 persone. I reati a vario titolo contestati sono quelli corruzione e turbata libertà degli incanti (per capirci, gare di appalto truccate), finalizzati all’assegnazione e aggiudicazione di , allo scopo di favorire le imprese del super imprenditore napoletano Alfredo Romeo, di cui Bocchino è diventato consulente da quando è stato costretto a lasciare la politica. Tra gli indagati ci sono anche l’ex presidente della Giunta regionale Stefano Caldoro, che dunque incrocia un ostacolo nel percorso che ha intrapreso per ottenere la ricandidatura alla carica di Governatore e Ciro Verdoliva, top manager della sanità campana, un uomo buono per tutte le stagioni e tutti gli schieramenti. Visto che top era al tempo del centrodestra e top è rimasto con De Luca e il centrosinistra.

Nel mirino della procura tutti gli appalti per servizi di pulizia all’interno dell’enorme ospedale Cardarelli, in cui Verdoliva svolgeva il compito di direttore dell’Ufficio Economato.