Appalto per la mensa di alunni e maestre: quasi record con l’1% di ribasso. Calcoli strani sulle offerte e la Provincia fa scomparire i verbali

13 Gennaio 2025 - 16:56

Proprio i verbali di gara sarebbero utili a capire un conteggio contro intuitivo, per non dire sbagliato, compiuto dalla stazione appaltante. La proposta di aggiudicazione, unico atto pubblicato, è a dir poco confusionario sui numeri

CERVINO – Ci piacerebbe tantissimo occuparci di ognuno dei 104 comuni della provincia di Caserta, compresi i più piccoli come Tora e Piccilli, Giano Vetusto o Letino.

Purtroppo, per esiguità dei mezzi, non possiamo e dobbiamo fare delle scelte. Ad esempio, esclusi i casi della camorra connessa alla politica a Santa Maria a Vico, non riusciamo ad essere presenti come vorremmo ad Arienzo, San Felice a Cancello e Cervino.

E proprio quest’ultimo ha avuto sempre un contorno di storie cupe, non solo per la morte di Giovanni Piscitelli, il sindaco di Cervino ucciso e bruciato in località Lebbrosi a Durazzano il 28 febbraio del 2008. Ma anche gli strascichi di vicende processuali incompiute.

Cervino ha avuto personaggi controversi, come il deceduto Carlino Piscitelli, sindaco in più di un’occasione, con una proiezione alla politica provinciale.

Se oggi ci occupiamo rapidamente di Cervino è perché abbiamo incrociato un atto amministrativo del comune che va a toccare una materia, quella sì prioritaria nell’attività giornalistica di CasertaCe, relativa ai ribassi nelle gare d’appalto.

Non è un record, ma non è neanche così lontano a quello 0,13% di cui vi abbiamo narrato quale momento in cui l’ente locale compie un evidente danno alle ragioni della buona creanza al denaro dei cittadini, alla spesa pubblica.

Cervino, però, si inserisce nell’elenco di quelle che, ironicamente, noi definiamo le “migliori prestazioni” stabilite, come se fosse una sorta di libro dei record. Ultimamente, infatti, il comune di Cervino ha fornito all’amministrazione provinciale di Caserta, quale stazione appaltante, gli elementi cardine della procedura di aggiudicazione attraverso una sua determina di indizione.

Perché chi pensa che i comuni non c’entrino nulla quando utilizzano una CUC (Centale Unica di Committenza, che dir si voglia) con l’aggiudicazione, compie un errore che è esattamente quello che i comuni auspicano.

Al contrario, noi che qualche determina di indizione l’abbiamo letta, sappiamo che gli elementi di condizionamento di una gara in questo documento possono esistere e come. E se non vogliamo scrivere condizionamento, diciamo indirizzo, ma quello è.

La gara in questione è quella per l’erogazione dei pasti nella mensa scolastica dell’asilo e delle elementari di Cervino, di cui servizi sono di competenza comunale, come si sa. Cibo non solo riservato ai bambini, ma anche ai docenti e al personale ATA.

La gara da 194 mila euro (non pochissimo per un comune come Cervino) è stata aggiudicata alla GFI FOOD di Castellammare di Stabia, un nome spesso presente nelle gare per le scuole casertane.

Togliendoci i costi per la manodopera e altre spese non soggette al ribasso, sono rimasti in ballo 119.539 euro. Sapete con quale ribasso è stata aggiudicata questa gara? Con l’1%. In pratica, nulla o quasi.

La seconda classificata ha fatto un ribasso normale, il 10%. Quindi, la GFI FOOD è riuscita a realizzare quello che sulla carta era un sorpasso molto, molto arduo rispetto alla concorrente.

E l’ha fatto trattandosi di un appalto che vede attivo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, la partita si è giocata anche sul terreno dell’offerta tecnica. Criterio, sulla carta, buono e giusto, ma in considerazione del livello compromissorio, spesso addirittura peggio, degli uffici di quasi tutti i comuni della provincia di Caserta, questo ottiene una discrezionalità tale da fare divenire le aggiudicazioni simili qualcosa vicina alla barzelletta.

Peraltro, il documento in calce all’articolo – magari siamo ignoranti noi – indica che la concorrente, la Global Service, non solo aveva presentato un ribasso economico migliore, il 10%, ma addirittura il punteggio tecnico è più alto rispetto alla GFI FOOD, ferma al 61.05, rispetto al 63.62 della Global Service.

E allora come è arrivato questo arduo sorpasso se l’offerta tecnica ed economica sono più basse? Anche perché il geometra Giuseppe Ranieri, dipendente della provincia che ha gestito la procedura di gara, scrive che l’offerta economica del ribasso di GFI Food, ovvero l’1%, è di 20 punti, dieci volte superiore alla Global Service, lasciata a 2 punti. Un controsenso.

Pensare di trovare gli esiti dell’offerta tecnica, che vanno pubblicati per legge, ovvero i verbali, in un posto che si è dimostrato un luogo della perdizione umana, così come sta dimostrando finalmente un’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere, è impossibile, in quanto l’illegalità è ormai nel dna di questi uffici.

“Non sbagliano mai” questi. I verbali di gara non sono praticamente mai pubblicati, rendendo opache le procedure.