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ASCOLTA GLI AUDIO ESCLUSIVI. Le voci, gli interventi e i battibecchi della riunione Pd di ieri sera in cui Cimmino ha detto di volersi dimettere

14 Novembre 2019 - 13:25

CASERTA (G.G.) – Magari qualche parola di commento la spenderemo più tardi o domani, perché il nostro tempo va centellinato, e siccome, come abbiamo scritto ieri sera, la cifra di interesse sulle vicende del Pd casertano è inferiore a quella di un documentario di Focus sui gamberi striati, dobbiamo limitarci.
Nel senso che la creanza ci porta a onorare il dovere di cronaca, ma senza esagerare.
Vi proponiamo questi due audio della non meglio precisata riunione di ieri sera durante la quale Emidio Cimmino ha espresso il proposito di rassegnare le dimissioni dalla carica di segretario provinciale.

È un documento gustoso, da cui si comprende anche l’assoluta inconsistenza dei contenuti della politica casertana di cui il Pd dovrebbe essere una delle agenzie principali e più organizzate.

Ci sono molti spunti, anche in una dimensione più localizzata. Per esempio c’è una interessante affermazione del segretario cittadino di Maddaloni Alfonso Formato, che ascolterete già in queste registrazioni, ma che poi estrapoleremo per dedicarci una nota brevissima puntata esclusivamente su Maddaloni.
L’unica cosa che possiamo aggiungere rispetto a quanto scritto ieri sera, necessita di una nuova esperienza di autocontrollo da parte del sottoscritto, che con Cimmino ha sempre intrattenuto buoni rapporti negli anni in cui questi ha svolto prima la funzione di consigliere di minoranza, poi quella di sindaco del Comune di San Tammaro.
Ci vuole infatti una grande pazienza per non scatenare la tastiera di fronte all’affermazione con cui parte uno degli audio pubblicati.
In poche parole, Cimmino afferma che lui, in un contesto litigioso, fortemente conflittuale tra le correnti interne, vuol tirarsi fuori, essendo venute meno le condizioni dell’intesa unitaria da cui gemmò la sua elezione a segretario provinciale.

Poi dice un’altra cosa.
Dice che lui ha sottratto tempo alla sua vita privata, alle sue cose, alla sua famiglia.
Affermando questo, dà per scontato che il suo impegno sia stato disinteressato, mosso solo dalla passione.
Self control: segretario Cimmino, lei è asceso alla carica che ora vuol lasciare contestualmente alla firma di un super contratto di consulenza, senza obbligo di presenza negli uffici, con Campania Bonifiche, che in un anno (cioè l’arco della durata del contratto) le corrisponderà 60mila euro, ovvero 5mila al mese.

Questo lei l’ha avuto grazie ad un’iniziativa del commissario del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, quello con sede a Caserta in via Roma.
Si sa che Maisto, non sappiamo se ancora oggi è il segretario cittadino del Pd di Frignano, è politicamente un ventriloquo di Stefano Graziano, che ha voluto dunque gratificarla di questo incarico d’oro.
Ora, sarebbe offensivo per l’intelligenza di chiunque questa storia l’ha conosciuta dagli articoli di Casertace, se lei e Graziano affermaste che le due cose, cioè il contratto d’oro e l’elezione a segretario provinciale, non sono collegate tra di loro.

Questione di onestà intellettuale, non di attitudine a mettere sulla graticola un giorno una persona e il giorno dopo un’altra.
Sono i fatti che raccontano tutta un’altra vicenda rispetto alla narrazione di Cimmino, che quasi quasi si connota come una sorta di riserva della Repubblica chiamata invano al capezzale di un partito e che ora, come Cincinnato, lascia tutti gli onori per tornare a coltivare i campi.
No, questa è un’altra storia: tra due furbi, cioè Gennaro Oliviero e Stefano Graziano, quest’ultimo ha prevalso non in termini di conoscenze, di competenze, di capacità di interagire con le fonti dell’amministrazione del territorio, ma in termini di cazzimma.
È andata così: Graziano ha fatto intendere a Oliviero che Cimmino fosse l’uomo dell’unità e mentre chiudeva l’accordo gratificava il neo segretario di un incarico remunerato, naturalmente, col pubblico danaro, con un’operazione che definire pannellianamente partitocratica è riduttivo.

Oliviero non se ne era accorto. Si è sentito fregato e alcune mosse sul tesseramento, sull’azzeramento della segreteria, hanno definitivamente smascherato l’operazione, definendo con chiarezza da quale parte fosse schierato il segretario.
Da qui il gran casino di questi giorni.

Domanda: cosa c’entra tutto questo con l’esposizione disinteressata della propria passione, in cui investire il tempo personale?
Siamo seri e concreti: il 31 dicembre o nei primissimi mesi dell’anno prossimo, non ricordiamo bene, scade il contratto principesco di Cimmino.

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