ASL DA COMMISSARIARE. Da un’intercettazione arriva la conferma: “A CASERTA sanno tutto delle porcherie della Salute Mentale e nessuno fa nulla”

4 Maggio 2021 - 12:00

Abbiamo portato avanti tantissime volte questa tesi senza aver mai letto lo stralcio che pubblichiamo in calce, estratto dall’interno di un’ordinanza di più di mille pagine. Francesco Della Ventura che proprio in quel periodo lavorava per truccare la gara per l’affidamento del servizio 118, ne parla con il coordinatore degli infermieri Salvatore Allocca

 

CASERTA(g.g.) Quante volte abbiamo scritto a commento e a corredo degli articoli dedicati all’ordinanza Asl che per noi esisteva ed esiste una corresponsabilità da parte degli organismi provinciali, cioè della direzione generale, della direzione sanitaria, di quella amministrativa, di altri dirigenti e funzionari che hanno fatto finta di non vedere cosa succedeva al dipartimento di Salute Mentale di Aversa? Non avevamo letto ancora l’intercettazione datata 17 ottobre 2018.

Di fronte ad essa avremmo potuto compiacerci, facendo salti di gioia, in quanto la stessa dimostra pienamente il nostro assunto. Ma siccome per noi non è proprio in discussione il fatto  che gli ultimi trenta anni di sanità in questa provincia siano stati condotti attraverso un sistema illegale e del tutto marcio dalla testa alla coda del pesce, riteniamo le parole di Francesco Della Ventura uno dei protagonisti principali di questa ordinanza, ovvie e normalmente confermative.

A leggere lo stralcio si ha l’idea di una persona che non abbia partecipato ai loschi affari di Carizzone

e compagnia. Uno che parla quasi scandalizzato al cospetto di Salvatore Allocca, coordinatore infermieristico dell’Asl di Caserta, dicendogli chiaro e tondo che “loro”, lì a Caserta sanno tutto (al tempo c’era il dg Mario De Biasio e il direttore amministrativo Amedeo Blasotti, ancora oggi in carica, n.d.d.) di cosa si stia sviluppando con gli incarichi dei progetti extraorario Rems e sul turpe trasbordo dei malati dagli ospedali a certe strutture.

Diventa addirittura chirurgico nelle sue affermazioni, il Della Ventura: “Voi dite sappiamo sappiano, nessuno di voi si muove e dice allora facciamo una denuncia di quelle buone, no al Direttore Generale, Procura della Repubblica Maria Stella e Gesù Cristo“.

Non sappiamo per qualche motivo Della Ventura si sfoghi in questo modo. Non sappiamo se abbia acquisito consapevolezza sull’esistenza di un’indagine e quindi della possibilità di poter essere intercettato. Sappiamo invece che il suo non è un pentimento rispetto al ruolo attivo che ha giocato in tante partite illegali insieme a Carizzone e compagnia. Della Ventura, infatti, dice questo a Salvatore Allocca il 17 ottobre 2018, quando già manovra affinchè la gara per l’affidamento del servizio 118 venga truccata ed aggiudicata alla presunta associazione dei presunti volontari La Misericordia, aggiungiamo noi, com’era sempre successo negli anni da quando la Misericordia era entrata nelle cose dell’Asl di Caserta.

Il 17 ottobre era circa un mese e mezzo prima di quando, a dicembre, Cuono Puzone, patron della presunta Misericordia di cui prima, portava pacchi dono a destra e a manca, ma soprattutto al dirigente Asl di San Felice a Cancello Mario Passariello, deceduto da poco tempo. Non si può parlare di un atto di resipiscenza di Della Ventura perchè lui dice questo mentre chiede a Puzone di assumere la moglie o la compagna, come poi effettivamente avverrà con una prima busta paga da 1.200 euro con luogo di lavoro fissato a Procida.

Della Ventura non ha mai detto esplicitamente a Puzone che considerava questa assunzione, la remunerazione per il suo lavoro finalizzato a truccare la gara, ma la contestualità temporale tra la procedura e la richiesta di lavoro per sua moglie, a cui poi doveva seguir quella per sua figlia, non lascia adito a dubbi in proposito.

Detto questo, però, l’intercettazione che pubblichiamo oggi, rappresenta un documento importantissimo che dimostra in tutta evidenza i livelli di connivenza che c’erano a Caserta. Ecco perchè, con tutto il rispetto per il dottore Aniello Sacco, non abbiamo ritenuto di stare lì a metterci a discutere in merito all’articolo in cui lo abbiamo accusato quantomeno di culpa in vigilando. I fatti sono così chiari, cos’ì evidenti, che se il dottore Sacco, con tutto il rispetto per la persona, ci scriverà una nota di suo pugno, spiegando la propria posizione, noi saremo lieti di pubblicarla integralmente, riservandoci, naturalmente, di replicare nell’articolazione di un confronto civile, pluralista e tollerante.

Ma la tolleranza non contiene in sè la riduzione, la flessione delle proprie idee, a meno che non ci siano argomenti fortissimi che Aniello Sacco potrà portare fino ad un certo punto, dato che lui era solo l’anello di un sistema, probabilmente un anello non disonesto, che però funzionava e continua a funzionare così.

In conclusione, diciamo che da un lato Della Ventura sembra aver compreso che in ballo ci sia una inchiesta della Procura della Repubblica limitata però solo alla questione Rems e incarichi extraorario, dall’altro il suo obiettivo di chiamarsi fuori, di far capire agli inquirenti che lui certe cose le denuncia, che lui sa bene che tanti soggetti sono stati pagati profumatamente per attività mai svolte all’interno di progetti puramente nominativi, finisce per diventare un preziosissimo ausilio alle indagini.

Lo è soprattutto quando dice: “Salvatore, le Rems – spiega Della Ventura al suo interlocutore – che vengono fatte ogni mese, la determina in Rems, vedi ci stanno nomi dentro messi a mano, sono 1000 euro al mese….e vedi che ci stanno, andate a sequestrate gli atti della determina alla ragioneria, però e vedete che si stanno dentro i nomi“.

Ergo: i carabinieri dei Nas si sono recati l’8 novembre 2018, cioè poco più di venti giorni dopo la conversazione tra Della Ventura e Allocca presso gli uffici di Luigi Carizzone chiedendo ed acquisendo le determine Rems.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA