AVERSA AL BALLOTTAGGIO. Ecco i signori e le signore delle preferenze. I 13 eletti sicuri di Matacena, quanti ne diventerebbero se lui vincesse e i numeri se vincesse Farinaro

12 Giugno 2024 - 20:20

E con questo articolo terminiamo, senza possibilità di deroga, la trattazione stretta degli esiti delle elezioni comunali di sabato e domenica, riguardanti la città normanna. Della serie: più di questo non possiamo fare. “Ballano” Luigi Menditto, Elena Caterino e Carla Palmieri e i tre dell’eventuale premio di maggioranza Domenica Pisano, Lucia Aversano e Francesco Di Virgilio.

AVERSA (g.g.) La speranza è che il nostro sforzo filantropico compiuto nella giornata di ieri per far rientrare tutte le stupidaggini interpretative che circolavano per la città, dopo l’esito sancito dal primo turno delle elezioni comunali, sia servito a determinare con chiarezza i due scenari determinabili dall’esito del ballottaggio tra Francesco Matacena e Antonio Farinaro, fissato per domenica 23 giugno, quando si voterà dalla mattina alle 7, fino alle 23 di sera, e lunedì 24 giugno, quando si voterà sempre dalle 7 del mattino, fino alle 15, con inizio dello spoglio immediatamente a seguire. Quindi non ritorniamo più sulla questione dei premi di maggioranza e sull’art. 73, comma 10, del Tuel, perché, se qualcuno non lo ha compreso dopo il nostro articolo di ieri pomeriggio (CLIKKA E LEGGI), propinato letteralmente col cucchiaino, allora è un problema di ottusità irreversibile.

Dunque, se Francesco Matacena dovesse aggiudicarsi il ballottaggio, questo esito incorpora le condizioni per applicare il premio di maggioranza, in quanto non ricorrerebbe l’eccezione descritta dall’ultimo periodo del citato comma 10. Premio di maggioranza significa valorizzare il 51% e passa, ottenuto dalle liste che lo hanno appoggiato, in modo che queste arrivino a esprimere una rappresentanza pari al 60% del plenum del consiglio comunale.

E qual è il plenum del consiglio comunale? Non confondetevi: non è 24, bensì 25, in quanto il sindaco eletto è anche componente di diritto del consiglio. Questo organo di rappresentanza, dunque, funziona sempre in base ad una composizione di 25 componenti e il sindaco può votare, se ritiene, e spesso lo fa soprattutto quando i numeri della sua maggioranza sono stretti, rivestendo anche la carica di consigliere comunale.

Dunque, il 60% di 25 fa esattamente 15. Matacena porterebbe quindi in consiglio 15 eletti delle liste a lui collegate, a cui andrebbe ad aggiungere, quando lo ritiene, il proprio voto, portando realmente la maggioranza a 16 componenti.

Gli altri 9 rappresenterebbero la minoranza, nel caso specifico di Aversa, le minoranze, visto che una parte sarebbe espressa dalla coalizione che ha sostenuto e che ancora sostiene Antonio Farinaro, e l’altra parte verrebbe dalla coalizione di sinistra che ha appoggiato, col perno del Pd, il candidato a sindaco Mauro Baldascino. La ripartizione di questi 9 consiglieri sarebbe effettuata, ai sensi dell’ultima riga del comma 10 dell’art. 73, utilizzando il sistema indicato dal comma 8 dello stesso articolo, metodo d’Hondt, ossia proporzionale puro.

Non dipende dall’esito del ballottaggio l’elezione al consiglio comunale di 12 candidati delle liste di Matacena, più quella dello stesso Matacena. Dunque, non dipende dall’esito del ballottaggio l’elezione di 13 consiglieri su 25, targati Zannini e, per l’appunto, Matacena.

Tre sono i seggi sicuri già ottenuti dalla lista Aversa Moderata. Si tratta dei due campionissimi, dell’espressione più prossima a Giovanni Zannini, ossia Giovanni Innocenti (964 voti) e Olga Diana (657 voti). Il terzo eletto sicuro di Aversa Moderata è Pietro Giglio (513).

Veniamo ora ai sicuri eletti della lista Noi Aversani: Francesco Sagliocco (816 voti), Federica Turco (591) e Ivan Giglio (481).

Due i seggi sicuri a Immagina Aversa: Massimo Palazzo (523) e Raffaele Oliva (473 voti). Due seggi ad Aversa Italia, la lista messa insieme da Alfonso Oliva. Si tratta di Adele Ferrara, che ha ottenuto 372 preferenze personali e Massimo Virgilio (343 voti). Un seggio a Forza azzurra: Luigi Dello Vicario, con 323 voti. Ultimo eletto già sicuro della coalizione di Francesco Matacena è l’ex assessore alle Attività produttive, Raffaele De Gaetano, con 306 preferenze.

Il 13esimo eletto al consiglio già sicuro è lo stesso Matacena.

Se questi dovesse aggiudicarsi il ballottaggio, l’applicazione del premio di maggioranza, farebbe scattare altri tre seggi: due premierebbero la lista di Zannini, ossia Aversa Moderata. In consiglio entrerebbero il quarto e quinto candidati classificati, e cioè Domenica Pisano, con 388 preferenze, e Lucia Aversano con 362 voti di preferenza. Il sedicesimo eletto di una eventuale maggioranza Zanninimatacena, sarebbe Francesco Di Virgilio di Forza azzurra che entrerebbe con 293 voti personali. In poche parole, con l’eventuale vittoria di Matacena, il gruppo di Aversa Moderata passerebbe da 3 a 5, il gruppo di Forza Azzurra passerebbe da uno a 2.

LA MINORANZA

Sarebbe il metodo proporzionale a sancire le rappresentanze delle due coalizioni rimanenti, visto che la quarta candidata a sindaco, Eugenia D’Angelo, non avendo superato la sua lista la quota del 3%, non ha diritto alla partecipazione al riparto.

I nove consiglieri di minoranza sarebbero suddivisi in ragione di 5 alle liste che hanno appoggiato Antonio Farinaro e di 4 alle liste che hanno appoggiato Mauro Baldascino. Farinaro diventerebbe consigliere comunale in quota Fratelli d’Italia, affiancando la già sicuramente eletta Imma Lama (474 preferenze). Due seggi andrebbero alla lista “Antonio Farinaro sindaco”: l’ex vice sindaca Nicla Virgilio (434 voti personali) e l’evergreen Gilberto Privitera (369 preferenze). Un eletto appannaggio della lista di Forza Aversa, ovvero Dino Carratù che con 521 voti è stato il più votato tra le liste di Farinaro. I 4 letti della coalizione di Baldascino, oltre allo stesso Baldascino, candidato sindaco, sono: Marco Girone, diretta espressione di Stefano Graziano, Marco Villano, Fiorenzano & c. (603 voti) che, considerando tutti quelli che lo sostenevano, in pratica l’intera area di Graziano, non sono neppure tantissimi. Un seggio alla lista “La politica che serve”, il già assessore Mario De Michele con 497 voti di preferenza. Ultimo eletto nella coalizione di Mauro Baldascino, è Antonio Mottola (109 voti di preferenza) del Movimento 5 stelle. Non stupisca l’ingresso in consiglio di Mottola con soli 109 voti, in quanto il seggio, il Movimento 5 stelle lo costruisce, chiamiamolo così, col voto di opinione, faremmo meglio a definirlo voto del Reddito di cittadinanza, per la maggior parte assegnato attraverso una croce apposta sul sindaco, senza esprimere alcuna preferenza.

SE VINCE ANTONIO FARINARO.

Resettatevi e toglietevi dalla testa l’espressione premio di maggioranza. Come cantava al momento della sua trasformazione da melodica che partecipava a Sanremo in vestito lungo bianco a para-rocchettara trasgressiva, l’ottima e sempre in forma Rettore, un tempo Donatella Rettore. Il premio di maggioranza, come la vecchia Donatella cantava “è scoppiato, è sparito ed è scoppiato nel blu”.

Se vince Farinaro non esiste premio di maggioranza, ma avremo esattamente in carica il consiglio comunale così come lo abbiamo descritto sopra, con l’unica sottrazione di quei tre nomi, e cioè Domenica Pisano e Lucia Aversano di Aversa Moderata e Francesco Di Virgilio di Forza Azzurra. Per cui, 13 consiglieri sarebbero espressi dalla coalizione di Matacena, comprendendo nell’elenco anche lui stesso. Sarebbero i 12 da noi già citati, eliminando i tre che rimarrebbero a casa, i quali, naturalmente, non beneficerebbero del premio di maggioranza. Rimarrebbero da assegnare altri 12 seggi in consiglio comunale. 7 di questi andrebbero alla coalizione di Farinaro. Il primo sarebbe occupato da lui stesso, in quanto sindaco, gli altri 6 andrebbero a Fratelli d’Italia (due seggi) con Imma Lama e Luigi Menditto, il quale entrerebbe proprio per lo status di sindaco- consigliere assunto da Farinaro. Poi ci sarebbero i due già citati della lista Farinaro sindaco, ossia Nicla Virgilio e Gilberto Privitera, più Dino Carratù che porterebbe con sé, in compensazione del premio di maggioranza non più applicabile a Matacena, la seconda classificata della lista Forza Aversa, ovvero Carla Palmieri. Cinque sarebbero, a questo punto, i seggi per la coalizione di Mauro Baldascino, che ne guadagnerebbe uno, sempre per via della mancata applicazione del premio di maggioranza. Oltre a lui stesso e ai già citati Marco Girone del Pd, a Mario De Michele “La politica che serve” e Antonio Mottola di 5 stelle, ci sarebbe anche un’altra ennesima ex assessora, ossia Elena Caterino, anche lei candidata, a quel punto eletta, del Partito Democratico, con  398 preferenze personali.

13 + 12 fanno 25. La strada affinché Farinaro trasformi in maggioranza il suo status di sindaco di minoranza sarebbe, a nostro avviso, quella tracciata nella già citata nota, da noi pubblicata ieri mattina, e di cui abbiamo messo a disposizione il link nelle righe precedenti di questo articolo.