AVERSA ALLE ELEZIONI. Pd, Stefano Graziano sta di nuovo in mezzo grazie al suo amicone Francesco Boccia, marito della De Girolamo, ancella di Berlusconi, che al cavaliere deve tutto

3 Maggio 2024 - 17:38

Perché la mentalità è proprio questa. Boccia che, se ha sposato la mia concittadina, ne condivide la mentalità rispetto alla politica, ha in pratica commissariato la commissaria Camusso e fatto fuori il candidato già scelto Baldascino. Ora gira il nome di un tale dei 5Stelle, ma vedrete che all’ultimo momento salterà fuori quello di…

AVERSA (G.G.) – Francesco Boccia ha sposato la mia concittadina Nunzia De Girolamo ed è, dunque, il cognato della sorella di questa.

Ottime donne, per carità, ma che hanno costruito le loro carriere, soprattutto Nunzia, attraverso modalità che a nostro avviso, magari ci sbagliamo – ma eravamo presenti quando Berlusconi fece la loro conoscenza durante una visita nella città sannita – sono diverse rispetto a quelle della preparazione culturale e della meritocrazia.

Francesco Boccia è diventato da qualche anno amico del cuore di Stefano Graziano, al punto da averlo tenuto a galla dopo il voto del popolo Pd, che ha premiato Elly Schlein, ossia l’antagonista del presidente della Regione Emilia e neo candidato alle elezioni europee Stefano Bonaccini.

È presumibile, dunque, che di sera, momento della giornata storicamente frequentato da Graziano, questi si intrattenga amichevolmente con Boccia e con Nunzia De Girolamo, che esiste in quanto è esistito Silvio Berlusconi.

Elly Schlein ha nominato commissaria provinciale del partito l’ex leader Cgil Susanna Camusso, venuta qui in quanto le avevano detto che Gennaro Oliviero aveva imbrogliato il tesseramento al contrario di Stefano Graziano e Pina Picierno, parimenti schierati con Bonaccini, ma erano persone perbene, a differenza del sessano.

Glielo aveva detto proprio Francesco Boccia, il quale – essendo il marito della De Girolamo ed essendo amico di Graziano – aveva realizzato un’operazione anticiclica rispetto al suo modo di far politica, schierandosi con la Schlein e diventando, dopo la sua elezione, capogruppo al Senato.

Trascorso un anno dal suo insediamento, la Camusso ha conosciuto chi è Graziano e le sue cointeressenze con Giovanni Zanni che, tenete presente la questione morale posta da Enrico Berlinguer e che commuove la Schlein e la Camusso?

Zannini è esattamente l’antitesi.

Ad Aversa la Camusso teneva lontano Graziano e, pur sapendo che il semplice rapporto con l’ex sindaco Lello Ferrara, ancora oggi avvocato della Cgil, non avrebbe garantito al Pd un grande risultato, sarebbe servito, ad avviso della commissaria, a far ripartire un tempo nuovo, non più condizionato da quello che lei riteneva il problema Oliviero, già presistente, e il problema Graziano che lei ha scoperto trascorrendo un po’ di tempo sul territorio.

Siccome Graziano non poteva entrare in una coalizione come quella di Matacena, che ha imbarcato anche tanta destra, aveva la necessità di riprendere il controllo del partito.

E allora, in questi giorni, è ritornato utile a Francesco Boccia l’essere uno che interpreta la politica come lo fa la moglie e come lo fa Graziano.

Sedendo sullo scranno di presidente del gruppo parlamentare del Senato del Pd, la Schlein non si scontrerà con lui innalzando a problema nazionale la questione della lista di Aversa, per cui è avvenuto che la commissaria Camusso è come se fosse stata commissariata a sua volta da Boccia. Dimostrazione palmare di questo è stato il sicuramente del candidato sindaco Baldascino, scelto da lei e da Ferrara, e l’ingresso in campo di un certo Pansa o Panza (con tutto il rispetto stabilire la consonante non è fondamentale) che sarebbe uno di 5Stelle il quale, statene certi, sarà messo in condizioni di rinunciare di qui a un paio di giorni.

Alla fine salterà fuori il nome di Marco Villano, che francamente a Valmontone o dove sta lui a lavorare, dopo che c’è l’ha messo Graziano, non ha molta voglia.

La candidatura a sindaco gli servirebbe per conservare un posto in consiglio comunale e per guadagnarsi un credito per chiedere di dargli, senza più star lì a discutere tanto, la candidatura alle Regionali, appoggiata dal rosso di Teverola e dalla Picierno.

Pd, dunque, non solo marginale dal punto di vista elettorale, ma neppure riedificato, riqualificato, ripulito dalle scorie che si addensano al suo interno.

Perché, cara Elly Schlein, il tuo sindaco Alfonso Golia e quello che è stato il tuo assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Marco Villano si sono schierati contro chi denunciava il saccheggio della città. Golia lo ha fatto presentando un esposto alla Procura della Repubblica contro la consigliera comunale Eugenia D’Angelo perché questa si era permessa di richiedere un accesso agli atti, ai sensi della legge 241/90, in contrasto con gli interessi dei due palazzinari Alfonso e Yari Cecere.

Per quanto riguarda Villano, lui da assessore si è girato letteralmente dall’altra parte, e vogliamo essere generosi nei suoi confronti, quando nell’Ufficio Tecnico giravano mazzette a iosa, come hanno dimostrato inconfutabilmente i video dei Carabinieri.

Il Pd, per dirla alla Massimo Troisi “povero ma onesto” che la Camusso voleva fare ci poteva anche stare.

Il Pd povero di voti ma disonesto politicamente, che verrà fuori dall’intrusione di Francesco Bocca a favore di Graziano è una roba che assomiglia tantissimo alla filosofia del signor Vincenzo De Luca e del signor Giovanni Zannini.