AVERSA. FATE RIDERE. Dopo i nostri articoli, gara da 375 ditte partecipanti. La dimostrazione che esiste un sistema colpevole di annullamento della concorrenza. E poi c’è il solito Livio Bretto che si “pappa” piazza Mercato

27 Febbraio 2025 - 14:01

Il sindaco Matacena e l’assessore Sagliocco? Avevamo dimenticato finanche che esistessero Il merito, aggiungiamo purtroppo, è solo nostro e degli articoli da noi pubblicati sui meccanismi opachi delle relazioni tra il comune normanno e il grande centro di potere formato dai vari Davide Ferriello, Vincenzo Brandi e Ferdinando Fisciano. Stiano tranquilli Leopoldo Graziano e compagnia, non vi lasceremo neppure respirare. Le gare devono essere trasparenti e autenticamente concorrenziali. Non ci piace il metodo delle tre ditte di piazza Mercato, al di là dell’aggiudicazione all’ex parente di Antonio Bardellino

AVERSA – Il funzionario dell’Ufficio tecnico comunale di Aversa, Leopoldo Graziano, è stato, secondo noi, il protagonista di affidamenti professionali ricadenti all’interno del perimetro di influenza di soggetti molto importanti e molto conosciuti: Davide

Ferriello, reuccio degli uffici tecnici da Marano in poi, dove ha conosciuto intensamente proprio Graziano, passando per Carinaro e Gricignano, lasciando sempre tracce a nostro avviso opache, fino ad arrivare oggi alla guida dell’Ufficio tecnico dell’Asl Napoli II che, come è noto, ha sede a Frattamaggiore.

Il secondo nome è Vincenzo Brandi, uno degli attuali pezzi da 90 dell’Ufficio tecnico del comune di Napoli, dopo esserlo stato dell’area metropolitana partenopea, in pratica quelle che sono le provincie. Infine Ferdinando Fisciano, attuale e potentissimo numero uno dell’Ufficio tecnico all’Università Federico II di Napoli.

Questi tre amiconi costituirono più di vent’anni fa la società Sintec a cui parteciparono direttamente. Poi, quando cominciarono a entrare egli enti pubblici, quando diventarono gradualmente pezzi grossi degli Utc, non sciolsero la società, come sarebbe stato giusto e serio, e neanche la vendettero ad altri, ma ci misero dentro mogli e un fratello.

E la Sintec è stata recentemente protagonista di affidamenti relativi alla progettazione, con la committenza proprio del comune di Aversa, a firma di Leopoldo Graziano che, prima ha avuto il placet dal pluri-indagato Raffaele Serpico e poi sorprendentemente dalla sostituto di questi, la dirigente Danila D’Angelo.

Leopoldo Graziano è andato dicendo che voleva querelarci. Stiamo ancora aspettando. Nel mentre, sulla scelta delle imprese costruttrici, manco a dirlo dopo i nostri articoli (CLICCA E LEGGI QUELLO ESCLUSIVO), si è verificata una vera e propria rivoluzione copernicana.

Abbiamo davanti un capitolato di 31 pagine riguardante un accordo quadro riguardante uno dei lotti per la manutenzione di edifici scolastici e pubblici: 820 mila euro di importo di gara a base d’asta, con metodo del massimo ribasso e cioè solamente aritmetico, attraverso quel sistema complicatissimo che ha sorbito molte nostre energie affinché lo comprendessimo fino in fondo che premia, alla fine, l’offerta estratta dopo un calcolo arduo tra ali da tagliare, medie, scarti e altro ancora.

Sapete perché l’esito di questa fase preliminare condanna il modo in cui l’Ufficio tecnico di Aversa è stato gestito sotto l’egida di Graziano e con il pressoché inesistente controllo della dirigente D’Angelo?

A questo bando hanno risposto 375 imprese. Sì, avete letto bene. Alle tante signorie delle istituzioni che operano ad Aversa, all’interno della pubblica amministrazione o anche all’interno dei pubblici poter costituzionalmente variegati diciamo una cosa forte e chiara. Questo è un successo che è solo e solamente di CasertaCE. E aggiungiamo, purtroppo.

Mai si era vista una gara in cui si sviluppasse in maniera sciolta, libera, la doverosa concorrenza tra operatori economici di cui i comuni della provincia di Caserta – e quello di Aversa in particolare – in questi anni hanno fatto letteralmente strage. Della serie, se la sono fatta addosso dopo i nostri articoli e hanno riposto in dispensa la marmellata.

Graziano e D’Angelo credono di aver fatto una cosa buona, ma in realtà hanno valorizzato tutti i nostri sospetti su quello che è successo in passato. E’ vero che il nostro focus ha riguardato ultimamente gli incarichi di progettazione attribuiti immancabilmente alla signora Laura Alfano, stessa spiaggia, stesso mare, stessa scuderia di Ferriello e co.

Ma è chiaro che le 375 imprese partecipanti a questo bando rappresentino un riflesso di quel nostro lungo e accurato lavoro di ricerca giornalistica. A quanto pare ci sarà anche un secondo bando, sempre del comune di Aversa, al quale hanno partecipato circa quasi 200 ditte (ovvero 181) e per cui vale lo stesso discorso.

Poi ne abbiamo un altro, invece, probabilmente frutto di una dialettica relazionale passata, più remota e non facilmente smontabile. Ci riferiamo ai 2 milioni e mezzo di euro stanziati per l’appalto dei lavori in piazza Mercato.

Eh beh, questa se l’è aggiudicata un altro nome d’oro eccellente dell’imprenditoria aversana: quel signor Livio Bretto da San Cipriano, congiunto diretto della prima moglie di Antonio Bardellino e di cui abbiamo scritto spesso su CasertaCe.

Allora, D’Angelo e Graziano devono dare una spiegazione. Perché si passa ad affidamenti diretti, a gare con tre ditte in ballo, come quella aggiudicata a Bretto, alle procedure da 300 ditte concorrenti? Non ha senso, almeno sulla carta. Per noi, invece, ce l’ha.

Ci sono gare in cui vige un sistema, diciamo così, protezionistico, in cui non è garantita la trasparenza e la concorrenza. Poi, invece, novità delle ultime settimane, ci sono le “gare della paura”, quelle per far vedere che all’Ufficio tecnico comunale di Aversa tutto è regolare e trasparente.

Ma a noi di CasertaCe non la si fa. Vi conosciamo da 20 anni e sappiamo che in questo Utc non si è certo lavorano nel nome degli interessi dei cittadini. Mai, almeno da quanto il sottoscritto e questo giornale ne scrivono.