AVERSA. BEATO LUI! Perdindirindina: nell’epoca pre-Zannini, Alfonso Oliva ha intascato 280mila euro di parcelle per incarichi legali al Consorzio Idrico. Prova provata

26 Giugno 2024 - 20:40

Abbiamo deciso di pubblicarla solo dopo le elezioni. 70mila euro a botta per difese al Tar e al Consiglio di Stato. L’offerta di transazione e la disponibilità magnanima

AVERSA (g.g.). La campagna elettorale appena conclusasi ad Aversa, ha offerto anche gocce significative di fair play. Senza volerci autoelogiare, CasertaCE ha deciso, come molti hanno notato, di ridurre al minimo i suoi interventi, proprio per evitare di alzare la tensione. Abbiamo scritto un articolo l’ultimo giorno, giusto per segnalare un dato oggettivo, perché fatto oggettivo sono le carte di identità dei vari Giovanni Innocenti, Olga Diana, Alfonso Oliva, Francesco Sagliocco, Orlando De Cristofaro e tanta altra compagnia associata.

Per cui, ci siamo limitati solo a segnalare alla città di Aversa che se si fosse consegnata al consigliere regionale di Mondragone Giovanni Zannini, così come ha fatto, non tanto per effetto delle cifre del ballottaggio, che hanno premiato il suo candidato su Antonio Farinaro, ma attraverso quella super astensione che ha, in pratica, determinato un fatto politico, ma fino a un certo punto: a votare sono andati soprattutto quelli che i super “preferenziati” del primo turno, ossia i già citati Innocenti, Diana e Sagliocco, hanno chiamato di nuovo con un secondo giro molto accurato.

Esiste un’Aversa la cui vita non dipende dal piccolo o grande favore, ma questa si è astenuta, rinunciando a svolgere un ruolo civile e morale e determinando, in sostanza, la vittoria di Zannini. Insomma, noi consideriamo, per questi motivi, quasi miracoloso il 42,3% raccolto al ballottaggio da Antonio Farinaro.

Pensate un po’ se un politico di Aversa fosse andato a Mondragone e avesse deciso tutto: chi avrebbe dovuto fare il sindaco, chi l’assessore, chi il consigliere. I mondragonesi si sarebbero ribellati, sicuramente. Per gli aversani, invece, va benissimo che un mondragonese li abbia colonizzati. Viene da dire: contenti loro…

Sempre a proposito di fair play abbiamo atteso la sanzione dell’esito elettorale, per tornare a parlare di Alfonso Oliva.

Beninteso, quando Oliva ha deciso di tornare con Giovanni Zannini, Casertace si è placata, per un motivo banalissimo: questa, infatti, risulta la normale, biologica collocazione di Alfonso Oliva, che oggi sta al posto dove deve stare, insieme al politico che gli è culturalmente più affine. Abbiamo fatto molto casino quando voleva regalare il simbolo di Fratelli d’Italia a colui che aveva accompagnato e affiancato fisicamente De Luca a Roma, quando il governatore aveva dato della “stronza” a Giorgia Meloni.

Nel momento in cui, invece, Oliva ha deciso di stare con Zannini, anche quando questi gli ha detto che non avrebbe potuto inserire il simbolo di Fdi, che il presidente Gimmi Cangiano, su cui davvero non ci sono più parole da spendere, aveva concesso, per noi di CasertaCe la questione si è chiusa: similes cum similibus.

In effetti, noi una notizia su Alfonso Oliva l’avevamo. Ma siccome ci è pure simpatico umanamente, abbiamo atteso che finisse la campagna elettorale. Siamo venuti in possesso di una documentazione inoppugnabile, relativa ad incarichi professionali erogati diversi anni fa dal Consorzio Idrico Terra di Lavoro. Premettiamo che Alfonso Oliva ha tutto il diritto di ricevere incarichi e anche prebende professionali, perché non è né il primo, né l’ultimo ad avvantaggiarsene.

Però, avrebbe detto Tino Scotti nell’antica reclame del confetto Falqui, il lassativo: “perdindirindina”. Qui siamo di fronte a cifre vertiginose. Il buon Alfonso Oliva, perciò vive tranquillo! Nel 2015 ha scritto una lettera di legittimo sollecito di parcelle professionali non liquidate dal Consorzio Idrico.

Tenetevi forte: difese al Tar, Consiglio di Stato che ci infliggono una lezione che richiamano la nostra ignoranza, dato che noi ignoravamo che Oliva avesse un’attività di grande avvocato amministrativista così intensa. Ogni causa, 70mila euro. E chi ci fa l’avvocato Coppi, grande cassazionista; che ci fa Perry Mason, attualizzando il cambio del dollaro degli anni 50 e degli anni 60! Oliva, ripetiamo, legittimamente, rivendicava la liquidazione di 4 parcelle da 70mila euro, relative ad attività da lui svolte tra il 2010 ed il 2013.

70mila per quattro fa 280mila euro, a cui aggiunge un’altra parcella da 40mila euro per un totale di circa 320mila euro. Evidentemente ebbe qualche acconto, perché il sollecito a pagare espone una cifra superiore ai 290mila euro.

Quelli del Consorzio Idrico, che pure erano abituati a cifre vertiginose per gli incarichi esterni, anche in quel periodo in cui non era Pasquale Di Biasio presidente, sbandavano un bel po’ ed offrivano ad Alfonso Oliva una transazione. Il Consorzio chiese uno “sconto” di 30mila euro e chiese ad Oliva di accettare una liquidazione in 30 rate da 8251 euro e 67 centesimi al mese per 30 mesi, ossia due anni e mezzo. Magnanimamente, Oliva accettò e dunque, dobbiamo ritenere che entro il 2018, forse entro i primi mesi del 2019, abbia intascato circa 250mila euro per parcelle professionali, che aggiunti ai probabili 30mile euro che aveva avuto in acconto prima del citato 2015, fanno circa 280mila euro.

Beh, va riconosciuto al simpatico Alfonso Oliva che per come funzionano le cose nei nostri territori, lui è proprio uno che ci sa fare.