Bimbi costretti a far lezione nei container, scoppia la polemica
22 Gennaio 2024 - 16:44
Botta e risposta tra il consigliere Cutillo ed il sindaco
CASALUCE. Non si placano le polemiche sul provvedimento adottato dall’amministrazione comunale di Casaluce atto ad ospitare nei container i bambini della scuola dell’infanzia Beethoven. Si tratta di box prefabbricati in cui i giovani alunni fanno lezione, in attesa che vengano completati i lavori di riqualificazione del polo dell’infanzia.
Oggi, a denunciare quanto accade, è Antonio Cutillo, del gruppo di opposizione ‘Uniti per cambiare’.
“La scuola dell’infanzia, per svolgere il compito delicato che le è richiesto dalla società civile, ha bisogno di spazi, strutture, edifici didattici adeguati. Qualsiasi progetto di attività scolastica deve partire da un concreto piano edilizio che consideri ogni edificio scolastico parte di un “continuum” educativo, inserito in un contesto urbanistico e sociale che tenga conto delle esigenze di alunni e famiglie di qualsiasi provenienza e ceto sociale. Non ci nascondiamo dietro il dito, quei moduli sono un obbrobrio. Costringere i bambini in spazi angusti è togliere l’aria. Non c’erano altre soluzioni a sentire il sindaco, non c’erano o non sono state cercate? Quei moduli vibrano ad ogni passaggio di camion pesanti che passano giornalmente in quella zona. Quando pioverà il fango e il rumore della pioggia su quelle lamiere provocheranno non poco disagio ai bambini. Saranno destinati ad ospitare i piccoli per almeno tre anni, tempo nel quale si compromette la crescita dei bambini che almeno a scuola hanno bisogno di spazi colorati, di giochi e di luce, tutte cose che non è possibile dar loro in quegli spazi tetri e senza aria che sono i moduli. Le mamme, il dirigente e le insegnanti come hanno potuto accettare?”.
“Questa questione è stata affrontata in un consiglio comunale – ha replicato il sindaco Francesco Luongo – , il signor Cutillo poteva venire a proporre alternative nella sede opportuna. Ma lui proposte non ne ha. I bambini stanno benissimo in quella che è, provvisoriamente, la migliore soluzione possibile”.