CASERTA. ATTO DOVUTO. Favori alla camorra: il Comune si costituisce parte civile nel processo con Franco Biondi imputato

21 Marzo 2021 - 19:15

CASERTA – Parliamo di atto dovuto. Un qualcosa che il comune di Caserta ha inevitabilmente portato avanti e che quindi poco cambierà nel modo di gestire la cosa pubblica nel capoluogo della nostra provincia.

L’amministrazione cittadina si è costituita in giudizio, quale parte offesa, nel processo istruito dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli sul parcheggio di via San Carlo, nel quale saranno processati, oltre al boss Michele Zagaria, l’imprenditore Michele Patrizio Sagliocchi, l’architetto di Casapesenna, ma trapiantato nel capoluogo, proprio in via San Carlo, Carmine Nocera, anche il super-dirigente del comune di Caserta Franco Biondi.

Ripetiamo, un atto dovuto, in considerazione del fatto che il comune è parte offesa nel procedimento e che quindi dovrà difendere gli interessi della collettività.

Nel frattempo, il sindaco Carlo Marino, inizialmente indagato anch’egli, la cui posizione è stata poi stralciata e archiviata, riteniamo continuerà a fare orecchie da mercante, senza prendere alcun tipo di provvedimento, come se  nulla stia accadendo intorno al funzionario che opera sulla maggior parte del denaro che il comune gestisce e affida ad aziende e professionista, ma che è sotto processo per camorra, visto che Biondi dovrà rispondere dei reati di corruzione in concorso, aggravata dall’articolo 7, accusato di aver favorito gli interessi del clan dei Casalesi,

senza immaginare che, forse, in questi casi sarebbe necessario un avvicendamento, uno stop forzato, almeno fin quando non si saprà se il giudice deciderà che i reati gravissimi contestati a Biondi siano realmente stati compiuti o meno.

Chissà se l’opposizione (o presunta tale) all’attuale governo cittadino alzerà la voce almeno in questo caso, oppure se ancora una volta gli interessi particolari dei consiglieri, ormai focalizzati solo e soltanto all’orticello di casa piuttosto che al bene collettivo, prevarranno, lasciando cadere in cavalleria anche questa vicenda preoccupante che ha visto protagonista l’amministrazione cittadina. Non l’unica, tra l’altro, basta ricordare, infatti, che lo stesso sindaco Marino, l’ex dirigente Marcello Iovino e l’attuale funzionario Giuseppe D’Auria ancora sotto indagine per l’appalto milionario sulla gestione dei rifiuti in città.

Tornando al caso del parcheggio di via San Carlo, secondo alle accuse dell’Antimafia, l’ex assessore all’Urbanistica del comune di Caserta, Giuseppe Greco, per cui l’autorità giudiziaria procede separatamente, Nocera e Biondi si sarebbero divisi una tangente di 200mila euro, distribuita allo scopo di spianare la strada alla impresa dell’imprenditore Michele Patrizio Sagliocchi, anch’egli imputato, affinché questi potesse realizzare il parcheggio, con l’ausilio di ditte strettamente connesse al boss Michele Zagaria, e cioè la Fontana Truck e l’Alba Beton e anche per consentire sempre al Sagliocchi, di gestire un numero di stalli-parcheggio ben superiore a quello previsto dalle norme.

Per realizzare tutto ciò, Franco Biondi, aveva cominciato ad incidere già dal 2008, dalla commissione edilizia integrata, quella ambientale per intenderci, attestando un rispetto dell’articolo 22 delle norme tecniche di attuazione del piano di recupero di Caserta est che in realtà veniva chiaramente violato. Un passaggio fondamentale per ottenere quel permesso a costruire, che veniva attribuito a Sagliocchi il 22 ottobre del 2009.

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