“Bruciammo i camion dell’azienda rifiuti: dovevano pagare noi”. Il racket dei Bidognetti sulla monnezza. E quel “sospetto” sugli uomini di Zagaria

27 Aprile 2023 - 12:38

CASAL DI PRINCIPE – La Ecoce Srl, operante in alcuni Comuni della provincia di Caserta, tra i quali Parete, Portico di Caserta, Castel Volturno e Lusciano, ha subito raid estorsivi, azioni criminali da parte della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi.

Lo ha riferito il capozona del gruppo Antonio Lanza che, prima di intraprendere il percorso come collaboratore di giustizia, ha gestito in nome e per conto dei Bidognetti la zona di Lusciano e Parete. Le parole di Lanza fanno parte degli interrogatori portati avanti dal pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Maurizio Giordano. Queste dichiarazioni entreranno nel processo scaturito dall’inchiesta della Dda che ha portato a 39 arresti relativi ai gruppi dei Bidognetti, in mano a Gianluca Bidognetti, figlio del capoclan Cicciotto ‘e mezzanotte, e degli Schiavone, gestito da Giovanni Della Corte.

Lanza, parlando dinanzi agli inquirenti ha raccontato dell’estorsione che i ras bidognettiani Francesco Sagliano e Francesco Barbato avrebbero consumato nel 2020 ai danni della Ecoce.

Si tenne una riunione presso il ristorante La Contessa alla quale partecipammo io, Giosuè Fioretto, Nicola Garofalo dotto Badoglio, Clemente Tesone, Luigi Mandato o Giuseppe Granata. In questo incontro Granata ci riferì che i soldi delle estorsioni alla Ecoce non stavano più arrivando a noi (Bidognetti), in quanto Barbato, che conosco benissimo per essere stato vicino a Lorenzo Ventre e a me almeno dal 2007, aveva rovinato tutto realizzando in prima persona delle estorsioni nei confronti di questa ditta trattenendosi”.

Dopo il problema causato da Barbato – prosegue Lanza nel suo interrogatorio – tempo dopo la riunione, venni a sapere da Garofalo e da Nicola Kader che avevano ordinato l’incendio di alcuni camion della Ecoce, allo scopo di far comprendere alla ditta che il pizzo andava pagato a noi, in quanto avevamo il sospetto che Giuseppe Granata stesse prendendo le estorsioni per conto degli Zagaria“.

Per i lettori di CasertaCE, la società dei rifiuti non è un nome nuovo. Infatti, la Ecoce, con sede in Giugliano, era stata attinta da informativa antimafia lo scorso gennaio. Ma, con decreto della Prefettura di Napoli emesso a Febbraio 2023, è stata nuovamente iscritta nell’elenco delle imprese, tenuto presso la medesima Prefettura, denominato White List, coadiuvata nell’attività difensiva svolta innanzi all’autorità giudiziaria competente dagli avvocati Luca Tozzi e Dezio Ferraro.