CAMORRA & SERVIZI SOCIALI A CASERTA. Il dirigente Franco Biondi sceglie ancora la coop. che per la DDA è di Luigi Lagravanese, imprenditore “jolly” del clan dei Casalesi

4 Gennaio 2024 - 13:52

Nicola Schiavone, figlio di Sandokan, e Antonio Iovine ‘O Ninno parlano dell’imprenditore come una sorta di braccio operativo per gli interessi criminali nel business del Terzo Settore. Continua ad essere al centro della storia l’ufficio di via Nazionale Appia 13, a Casagiove, casa di tante cooperative ritenute vicine al clan

CASERTA (l.v.r.) – Continuano a far discutere i modi, ma anche i tempi, con cui il comune di Caserta sta rendendo noti affidamenti e incarichi legati ai Servizi Sociali e all’Ambito intercomunale C01.

Dopo il racconto dei 400 mila euro affidati in 24 ore a una Onlus, la ASD di Marcianise, che aveva (e forse ha ancora) la sue sede nello studio dove amministrava e gestiva le cooperative Eufrasia Del Vecchio, sorella del killer e boss dei Casalesi Carlino Del Vecchio, restiamo nel non limpidissimo mondo che ruotava attorno a via Nazionale Appia 13, a Casagiove (clicca e leggi).

Il 30 giugno scorso, infatti, il dirigente comunale Franco Biondi ha firmato la determina con cui si decide di procedere all’assunzione dell’impegno di spesa di 3.670,80 euro in favore della Cooperativa sociale Per Voi, relativamente alla cura di un solo soggetto fragile, dal periodo di luglio a quello di dicembre 2023, dopo gli incarichi che nel 2022 hanno portato circa

30 mila euro alla società.

Ora, noi non sappiamo se ce ne sono altri, ma mai come in questo caso la somma, di piccola entità, è l’ultimo dei problemi.

La cooperativa Per Voi ha una sede a Capua, in via Fuori Porta Roma, ma soprattutto ha casa anche a Casagiove, esattamente in via Nazionale Appia numero 13, regno della Del Vecchio.

Se nell’articolo di ieri dedicato alla ASD abbiamo ribadito che, al momento, non emergono inchieste e indagini che colpiscono quella onlus, la situazione è ben diversa per la Per Voi.

Parliamo dell’inchiesta emersa con una serie di arresti nel dicembre 2021, relativa alla connessione tra il clan dei Casalesi e diversi imprenditori del settore dei Servizi Sociali e che vede indagati anche amministratori pubblici.

I nomi sono ormai famigerati: Pasquale Capriglione, Maurizio Zippo, Gennaro Bortone e, ultimo ma non ultimo, Luigi Lagravanese.

Proprio l’imprenditore di Casal di Principe, secondo le indagini della DDA di Napoli e come raccontato più volte dal collaboratore di giustizia Nicola Schiavone, figlio di Francesco Schiavone Sandokan, è stato punto di riferimento del clan dei Casalesi del terzo settore.

A questo punto dobbiamo per forza prendere le pagine 18 e 19 dell’informativa depositata presso gli uffici della Direzione distrettuale antimafia di Napoli dai detective della prima sezione della Squadra Mobile della questura di Caserta.

Antonio Iovine detto O’Ninno, uno dei capi del clan dei Casalesi ed egemone nella “sua” San Cipriano parlando agli inquirenti dice che: “[…] Mi risulta che Lagravanese assumesse persone su richiesta delle organizzazioni criminale. […] Per quello che riguarda le altre famiglie casalesi mi risulta anche che Noviello Antonella sia stata assunta su richiesta di Martinelli Enrico nella stessa casa famiglia di Leccia Clorinda“.

Di qui, l’integrazione concettuale degli inquirenti: “Da accertamenti effettuati si è riscontrato che effettivamente sia Leccia Clorinda che Noviello Antonietta risultano essere stati dipendenti di società cooperative e riferibili al Lagraveanese Luigi. In particolare: […] Noviello Antonietta assunta dal 01.01.2006 al 31.12.2013 sulle società cooperative, Punto H, il coriandolo, Settima, Smile, pellicano, Teseo, Domus, Per Voi, molte delle quali nella disponibilità di Lagravanese Luigi“.

Spostandoci poi più avanti, alle pagine 21 e 22 della medesima informativa leggiamo che per gli investigatori: “Lagravanese Luigi è risultato essere gestore, sia in qualità di rappresentante che di socio, in numerose cooperative sociali e società tra cui: […] Per Voi, società cooperativa sociale con sede in Casagiove, Partita Iva 03197140613, via nazionale Appia 13; è stato consigliere della società dal 2007“.

Dunque, tra le molte società controllate da Lagravanese c’era anche la coop. Per Voi, nata a Casagiove, in via Nazionale Appia e poi trasferitasi in via Fuori Porta Roma, a Capua, ovvero la ditta che continua ad essere scelta dal comune di Caserta, in qualità di ente capofila dell’Ambito territoriale sociale C01, composto dal capoluogo, Casagiove, Castel Morrone e San Nicola La Strada.

La combo tra la scelta di affidare minori, persone in difficoltà ad una società che per l’Antimafia è riconducibile ad un uomo legato alla camorra e i tempi biblici della redazione dell’atto, alla pubblicazione dello stesso (ovvero sei mesi), ci fanno immaginare che, forse, il settore Servizi Sociali del comune capoluogo non voglia essere particolarmente analizzato da chi, ad esempio questo giornale, legge passo passo gli atti pubblici messi online dall’ente guidato dal sindaco Carlo Marino, citato, ma non indagato, nell’informativa di cui sopra.

Sarà sicuramente una questione di timidezza, ma, nel dubbio, forse un supplemento di analisi dedicato specificatamente alla città di Caserta in questa complessa indagine sulla connection Servizi Sociali & camorra potrebbe aiutare gli inquirenti a districare dubbi e perplessità che determine come quelle che abbiamo raccontato sia ieri, sia oggi, possono inevitabilmente concretizzarsi nella mente di chi legge.

E sarebbe il caso di tenere le luci accese su Caserta anche perché, come esplicitato anche poche ore fa, le indagini di questi anni hanno colpito direttamente il capoluogo, con l’iscrizione nel registro degli indagati, tra gli altri, anche di Maria Giovanna Sparago, al tempo assessora ai Servizi Sociali del comune capoluogo.

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