TUTTI I NOMI. CAMORRA E USURA. In carcere uomini del clan dei Casalesi, ecco chi è l’imprenditore arrestato

9 Luglio 2024 - 10:50

Operazione dei carabinieri della Compagnia di Casal di Principe. Ordinanza del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia

CASAL DI PRINCIPE AGG. 11.15 – Come dicevamo questa mattina, ora sono tutti noti i nomi dei cinque arrestati questa mattina dalla DDA di Napoli, accusati di usura ed estorsione.

In carcere sono finiti: Raffaele Della Volpe, Luciano Esposito e Francesco Saverio Pirozzi. Il primo è un uomo del clan, che rischiò la vita in un agguato di camorra del 2021. Un uomo a lui vicino è Luciano Esposito, anch’egli in carcere, come Pirozzi.

Reclusi ai domiciliari Sebastiano Iannone ed Elio Roma, imprenditore del settore rifiuti condannato per traffico illecito di rifiuti e ritenuto dalla DDA un uomo vicino al clan.

CASAL DI PRINCIPE AGG. – Dei cinque arrestati, due ai domiciliari, tre in carcere, iniziano ad emergere i primi nomi e, a breve, saranno noti tutti i protagonisti di questa vicenda.

Colpiti da ordinanza di custodia cautelare, tra poco accerteremo se in carcere o se ai domiciliari, sono Raffaele Della Volpe, l’imprenditore Elio Roma, di Trentola Ducenta, che in passato ha già subito in provvedimento di confisca, e Luciano Esposito.

A breve gli altri aggiornamenti.

CASAL DI PRINCIPE – In data odierna i militari della Compagnia Carabinieri di Casal di Principe hanno dato
esecuzione

un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. presso il
Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti
di 5 persone (3 in carcere, 2 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili, a vario titolo, di
“estorsione aggravata dal metodo mafioso, danneggiamento a seguito di incendio e usura”.
Le indagini, condotte dai militari e coordinate dalla Procura, hanno permesso di fare luce su
un episodio estorsivo commesso, da parte di soggetti storicamente legati al clan dei casalesi,
ai danni di due soggetti nel periodo ricompreso tra febbraio 2024 e la data odierna. Le vittime
sarebbero state oggetto di richiesta di denaro ammontante a circa 100.000,00 euro, derivante
da un pregresso debito di circa 45.000,00 euro elargito, a tasso usuraio, da uno degli odierni
indagati. Il creditore, unitamente ad elementi appartenenti alla criminalità organizzata,
avrebbe organizzato degli incontri per intimare alle vittime di restituire la somma dovuta.
Tali riunioni non avrebbero tuttavia sortito l’effetto sperato portando i soggetti destinatari
della misura alla decisione di passare all’azione. Nell’aprile alcuni degli indagati si sarebbero
infatti recati nei pressi dell’abitazione di una delle due vittime e avrebbero dato fuoco a delle
autovetture, successivamente risultate a loro non riconducibili. L’evento avrebbe sortito
l’effetto desiderato portando i creditori a versare, nelle mani dei sodali, l’importo di circa
5.000,00 euro come prima trance di pagamento del debito dovuto.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari,
avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone
sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.