CAPUA. Eh eh che pacchia per la Nocerino: gara per il cimitero solo a chiacchiere e intanto piazza un altro affidamento mangia e bevi di 1 anno di 111mila euro. Zero in condotta trasparente

19 Gennaio 2024 - 14:36

Stavolta ci è sembrato interessante lo spunto fornitoci dalla presa di posizione del consigliere di minoranza Fernando Brogna. Si va aventi dal luglio 2022 a colpi di contratti e contrattini pienamente gestiti dall’assessora e dalla sua responsabile del procedimento

CAPUA (g.g.) L’avvocato Rosaria Nocerino, assessore all’ecologia e ai rifiuti di Capua e servizi cimiteriali, pupilla del consigliere regionale Giovanni Zannini, potente presidente della commissione del consiglio regionale che si occupa delle stesse materie, dovrebbe essere ben edotta sui rischi che si corrono quando si fanno troppe proroghe a imprese che restano in servizio, che continuano a intascare una montagna di quattrini in una condizione di extra contrattualità di fatto.

Per quello che conta nelle nostre zone, una gara rappresenta l’unica strada per utilizzare in teoria correttamente i soldi pubblici in cambio dell’acquisto, da parte di un Comune, di un bene o di un servizio o di più beni e di più servizi.

Le proroghe rappresentano strumenti eccezionali che vanno utilizzati in situazioni eccezionali. Questo, oltre all’avvocato Nocerino, lo dovrebbero sapere bene anche il sindaco Adolfo Villani e ancor di più Carlo Ventriglia, il quale mescola pericolosamente la sua funzione di Comandante, di alto ufficiale, del corpo dei vigili urbani, con quella di dirigente del settore ecologia e rifiuti che ha vissuto ultimamente un momento ad altissimo livello di opacità con l’ormai arcinota vicenda della gara d’appalto vinta da una cooperativa di Ravenna, che ha tirato fuori dal suo cilindro la CZeta

spa ora titolare effettiva del servizio incredibilmente ancora non colpita da un interdittiva antimafia, nonostante sia pesantemente indagata dalla Dda di Napoli.

Ma torniamo al discorso sulle proroghe, riguardanti un settore contiguo a quello di cui abbiamo scritto fino ad ora visto che i servizi cimiteriali sono una delega saldamente nelle mani dell’avvocatessa Nocerino alla quale però in questo caso fa da contraltare come responsabile del procedimento e firmataria degli atti l’architetto Raffaella Esposito. Questi servizi cimiteriali importantissimi anche per quanto contino moralmente nella vita dei capuani che ricordano i loro cari, si sono sviluppati attraverso un contratto scaduto da molto tempo visto che il consigliere di minoranza Fernando Brogna, in una sua interrogazione, che ha ricordato in un comunicato stampa da noi pubblicato ieri, segnalava che già nel luglio del 2022 ci si trovava in una condizione di proroga. In quell’occasione fu realizzata una proroga di un anno scaduta nel luglio 2023 all’impresa che gestiva questi servizi. E da allora si è visto tutto il peggio, tutto quello che l’ Anac, cioè l’anticorruzione, non raccomanda per garantire una gestione trasparente della cosa pubblica: 3 mesi di affidamento fino a ottobre 2023 e poi altri 3 mesi fino al 17 gennaio 2024, dunque fino all’altro ieri

Oggi, ancora un altro affidamento fuori dalla gara, stavolta di un anno all’impresa “Gruppo I Cipressi S.r.l.” con sede in Napoli al Centro Direzionale, per un importo di 111mila euro. Naturalmente questo può accadere solo se nel provvedimento viene scritta la solita formuletta “nelle more della realizzazione di una gara ecc ecc “ che ovviamente la Nocerino dice di voler fare, ma che da un anno e mezzo dal suo insediamento, al contrario non fa addirittura allungando il tempo dell’aggiudicazione diretta, della proroga del servizio fuori dalle procedure di gara da tre mesi a 1 anno.

Questa, a casa nostra si chiama gestione poco trasparente della cosa pubblica. Vabbè di Adolfo Villani non ne parliamo proprio più dato che ci appare ormai un pensionato che a a svernare al Comune invece di andare ai giardinetti. Ma questa oramai è una cosa evidente dalla totale sua inazione di fronte a tanti fenomeni, dubbi opachi come questo della gestione monocratica assolutamente inaccettabile di un servizio pubblico che per legge , per garanzia di trasparenza dovrebbe essere esercitato con il diritto che si conquista vincendo una gara pubblica.