CAPUA PROVINCIA DI MONDRAGONE. Se Sabrina Del Prete arriva a capo dei vigili urbani Adolfo Villani non sarà più del Pd ma solo un reggicoda di Zannini e dei Giacobone-Zenga-Buglione, veri sindaci della città

12 Aprile 2024 - 13:12

Meglio leoni da tastiera, definizione per altro sballata che conigli in zona Gran Priorato di Malta. Per noi hic sunt leones. E se il titolo lo ritenete troppo severo, leggete questo articolo scritto da chi da decenni segue per 15 ore al giorno i fatti di questa provincia

CAPUA – (g.g.) Il nome che è girato fino ad oggi per la nomina di comandante dei vigili urbani di Capua è stato quello di Domenico Giordano. Probabilmente questi ha capito su quale bocca di un vulcano attivo si sarebbe andato a sedere. A questo punto, magari scartando l’ ipotesi che gli si era presentata, ha fatto in modo che l’operazione cadesse.

Per andare oggi a comandare a Capua il corpo dei vigili urbani occorre una dose industriale di zanninismo. Cioè una persona che, stimando anche come persona Giovanni Zannini, ne sposi anche la mentalità, la cultura, il modo di essere nell’esercizio delle sue pubbliche funzioni.

Non c’è nulla di ufficiale, ma se al comando dei vigili urbani di Capua arrivasse, come qualche indiscrezione trapelata dalle stanze del Comune indica, la signora Sabrina Del Prete, non ci stupirebbe affatto.

La Del Prete è un vigile urbano di Mondragone, cioè della città che, come una sorta di un’aspirante Roma

Caput Mundi , è lanciata alla conquista di terre e di colonie . Chiariamo un punto incontestabile e che eventualmente, se la diretta interessata o qualsiasi altra persona dovesse obiettare, siamo in grado di dimostrare con i fatti, Sabrina del Prete è una seguace di Giovanni Zanini. Ma essa è anche un vigile urbano che ha svolto una funzione apicale in uno dei comuni più rovinati che esiste sulla faccia della terra ossia a Teverola oggi commissariata, ma negli ultimi anni letteralmente stritolata (e la lottizzazione Schiavone è solamente la punta dell’ iceberg) dal potere espresso dal pluri indagato e pluri citato da Antonio Iovine o ‘ninno e da qualche altro fondamentale collaboratore di giustizia del clan dei Casalesi, Biagio Lusini, ex sindaco, e dalla sua protesi vivente, l’ugualmente indagato, Tommaso Barbato, di professione infermiere e negli ultimi due anni di fascia tricolore sindaco solo sulla carta. Due persone, Lusini, ma soprattutto Barbato, che hanno vissuto anche nella sfera d’influenza di un altro teverolese doc ossia Stefano Graziano, a cui poi qualcuno avrà suggerito di allontanarsi dalla zona in forza delle inchieste giudiziarie pesantissime in corso.

Ma per una professionista che arriva da Mondragone, dalla Mondragone di Giovanni Zannini e che si alleva a Teverola, nella Teverola di Biagio Lusini, nella Teverola monopolizzata negli anni da Raffaele De Rosa, detto Lello, ex vice sindaco di Casapesenna ai tempi dell’accordo tra Nicola Cosentino e Lorenzo Diana, ex sindaco di Casapesenna alla corte del primo cittadino Fortunato Zagaria inquisito per le cointeressenze con chi al tempo comandava in tutto e per tutto le cose di quel paese, ma anche molto altro, cioè il boss Michele Zagaria; nella Teverola sempre di Raffele Lello De Rosa, fratello dell’attuale sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa, che ha nominato a capo del suo ufficio tecnico un altro ex sindaco, ossia Andrea Villano, già primo cittadino di Orta di Atella, comune che durante il suo periodo è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche e che Villano continua comunque a controllare attraverso il suo cugino diretto ed omonimo, nominato vice sindaco, nonchè super assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici da un primo cittadino debolissimo che di cognome fa Santilo. Se Sabrina Del Prete ha vissuto nell’ultimo periodo immersa nel brodo di coltura, del Lusini, del Barbato, del Raffaele Lello De Rosa, del predecessore di questi Gennaro Pitocchi, nel contesto di un ufficio tecnico a cui, unico caso in Italia, fu messo letteralmente fuoco con conseguente distruzione di centinaia e centinaia di atti amministrativi. Se il brodo di coltura di Sabrina Del Prete è quello di una Teverola, luogo della vergogna, degli attentati sacrileghi ai danni di imprenditori che hanno avuto la sola colpa di non piegarsi a questo potere costituito, è come se fosse un esame di laurea

Orsù, se oggi Sabrina Del Prete dovesse arrivare a Capua quale comandante dei vigili urbani ciò costituirebbe la prova provata del fatto che Adolfo Villani non è più un esponente del Pd ma è stato totalmente assorbito dal magma zanniniano ed è diventato, pur di mantenere la sua poltrona, un soldato arruolato alla legione di Mondragone, un sottoposto come prova chiaramente la vicenda illegale ed impunita dei tavolini e degli impianti esterni del bar della vice sindaca, al gruppo di potere, che è quello che veramente comanda la città di Capua, formato da Marisa Giacobone, dal marito di questa Carmine Zenga e dai cognati, Francesco Zenga e il signor Emilio, fidanzato o compagno dell’altra sorella di Marisa Giacobone (CLIKKA QUI PER VEDERE UN VIDEO CHE LO RITRAE IN UN PASSAGGIO EQUIVOCO DI SOLDI)

In pratica si tratterebbe della mondragonizzazione di quella che una volta era l’orgogliosa città che aveva dato i natali ad un condottiero coraggioso che di nome faceva Ettore Fieramosca che francamente si starà rivoltando nella tomba, della serie “ma come la mia Capua colonizzata da Mondragone’?”

Concludiamo quest’ articolo con una valutazione generale sulla città di Capua senza alcun riferimento a fatti e persone: meglio leoni da tastiera, che poi non c’azzecca niente perchè i leoni da tastiera sono quelli che non ci mettono, proprio il contrario di quello che facciamo noi, la faccia e che sono leoni solo dietro la tastiera, che conigli ammaestrati e messi in gabbia in zona Gran Priorato di Malta.