CARINARO nazione a parte, con il copyright di Fattore: transazione con creditore senza votare il debito fuori bilancio

1 Aprile 2025 - 13:00

L’Ufficio Finanze e Bilancio, guidato da Salvatore Fattore, si conferma un luogo molto creativo. Battute a parte, si tratta di un fatto molto serio. L’ennesima clamorosa gaffe della giunta guidata dalla sindaca Marianna Dell’Aprovitola

CARINARO – È una delibera che non decide alcunché la numero 30 del 13 marzo 2025, di fatto priva di quella parte deliberativa che dovrebbe stabilire l’azione da intraprendere, rendendola così un atto nullo.
Ma cosa si aveva intenzione di deliberare? Stando all’oggetto, un accordo transattivo legato a una sentenza sfavorevole per il Comune di Carinaro, emessa dal Giudice di Pace di Aversa-Napoli Nord.

Peccato che gli errori commessi non finiscano qui. La sindaca Marianna Dell’Aprovitola, il suo esecutivo, il segretario comunale Salvatore Capoluogo, anche in qualità di Responsabile dell’Area Legale, e il ragioniere Salvatore

Fattore, sembrano aver interpretato a loro modo la deliberazione della Corte dei Conti n. 345/2013, quella citata a fondamento del documento nullo da loro prodotto. Un’interpretazione che, nonostante gli sforzi, è comunque andata a vuoto non essendo riusciti neanche a redigere correttamente un atto di giunta completo di parte deliberativa.

Rimanendo però nel merito della decisione, secondo la loro versione, trattandosi di una transazione, non sarebbe stato necessario ottenere il parere del revisore dei conti, poiché le somme in gioco non sono da considerarsi come debiti fuori bilancio. E di conseguenza, la questione, così come l’hanno posta, non dovrebbe passare nemmeno per il Consiglio comunale.

Ma, a dirla tutta, la loro lettura della normativa ci sembra tutt’altro che corretta. La Corte dei Conti, infatti, sembrerebbe aver consentito di poter procedere in assenza del parere del revisore solo nei casi in cui la transazione intervenga prima della sentenza, e solo per evitare un onere economico maggiore. Infatti, l’accordo con la controparte processuale costituirebbe certamente un’occasione di risparmio per l’Ente.
Ma nel caso di Carinaro, la sentenza c’è già, è esecutiva, e l’accordo non è stato raggiunto prima del verdetto. Il Comune si trova quindi di fronte a un debito fuori bilancio che, secondo gli artt. 239 ed ex 194 del Tuel, va riconosciuto con il parere del revisore e, soprattutto, con l’approvazione del Consiglio comunale.

In pratica, la fretta di saldare il debito ha portato a un documento lacunoso e incompleto che evita di passare per il Consiglio, privando così dell’importantissima funzione di controllo l’organo che rappresenta la massima espressione della democrazia locale.

C’è però un altro fatto che merita di essere attenzionato e che dona, alla vicenda, tutt’altro colore. Il creditore con cui l’amministrazione Dell’Aprovitola è ‘sceso a patti’ è una parente della vicesindaco Pina Sardo, precisamente sua zia.
Una circostanza che di certo non aiuta a dissipare i sospetti in merito alla repentinità con cui si è scelto di agire, bypassando le normali procedure previste per garantire il controllo da parte degli organi competenti.
Sulla vicenda il gruppo di minoranza “Carinaro in Avanti” ha immediatamente protocollato una proposta di delibera di Consiglio, inviandola anche al Revisore, per la presa d’atto della nullità della decisione della giunta, nonché per dare indirizzo ai funzionari di astenersi dal procedere a pagare i creditori in assenza del riconoscimento del debito fuori bilancio.

Si preannuncia una seduta di Consiglio “bollente”. Staremo a vedere.