Carmine Antropoli, accusato di peculato, spiega: “Denunciato da avversari politici, dimostrerò la mia innocenza”
27 Ottobre 2018 - 11:40
CAPUA – Carmine Antropoli ha avvertito la necessità di esprimere, con poche parole, ma in maniera piuttosto chiara, il sup pensiero sulla vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto. Il primario di una delle chirurgie dell’ospedale Cardarelli di Napoli, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di peculato, per la vicenda di un presunto uso improprio dell’auto del Comune, che l’avrebbe accompagnato anche al Cardarelli, debordando dall’uso istituzionale della stessa, visto che quel trasferimento sul posto di lavoro, seguiva trasferte, stavolta istituzionale ed ortodossamente assecondate dall’auto del comune, negli uffici della Regione Campania.
Antropoli non entra nel merito delle accuse, ma si mostra fiducioso nella prospettiva di poter dimostrare la sua piena innocenza nel corso del dibattimento.
“Desidero specificare che trattasi di una vicenda risalente al periodo in cui ricoprivo la carica di Sindaco del Comune di Capua. Sono certo che l’indagine, sorta in seguito ad esposti di persone all’epoca legate ad opposte fazioni politiche, possa trovare una rapida soluzione innanzi alla competente Autorità Giudiziaria. Ho sempre nutrito – conclude Antropoli – profondo rispetto per il lavoro della Magistratura, con la quale ho sempre fattivamente collaborato, ed anche oggi ripongo piena fiducia nei Magistrati. Con grande serenità e consapevolezza mi preparerò ad affrontare, anche con spirito di collaborazione con le istituzioni, la vicenda processuale a mio carico”.