CASAPESENNA GATE. Ecco perchè non convince il racconto dell’impiegato Carmine Massaro sul giallo della firma non messa da Sebastiano Cilindro

11 Dicembre 2019 - 12:25

CASAPESENNA(g.g.) Il testo integrale dell’interrogatorio ve lo leggete sotto questo articolo. A noi lascia molto perplessi perchè tante cose non ci tornano. Carmine Massaro prima impiegato del comune in area segreteria, poi passato alla ragioneria, riceve una mattina mentre si trova insieme all’allora presidente del consiglio comunale Domenico Fontana dalle mani del sindaco De Rosa, un foglio contenente le dimissioni del consigliere di maggioranza Sebastiano Cilindro. Il primo cittadino gli chiede di protocollare immediatamente perchè lui ha fretta e deve portare quel documento alla prefettura e Carmine Massaro esegue, apponendo data e timbro protocollari.

Ai poliziotti che lo interrogano, Massaro dice che lui non si era accorto che quel documento fosse privo della firma di Sebastiano Cilindro e che nel caso in cui l’avesse colto, non l’avrebbe protocollato in quanto, così afferma testualmente “non si protocollano documenti del genere mancanti di una firma“.

Che fosse privo quell’atto di questo fondamentale elemento, Carmine Massaro lo apprende, udite udite, anzi, leggete leggete, quasi due anni dopo. Quel blitz del sindaco era stato marzo 2015, l’illuminazione divina di Massaro sarebbe avvenuta, a suo dire, nel dicembre 2016, allorquando Sebastiano Cilindro avrebbe chiesto a lui di parlare col sindaco Marcello De Rosa affinchè gli permettesse di entrare in giunta.

Dunque, ricapitoliamo, l’integerrimo Massaro che esprime nel suo interrogatorio la sua terzietà istituzionale, la sua autonomia di potestà rispetto al sindaco De Rosa, nel momento in cui fa mettere a verbale che qualora lui se ne fosse accorto dell’assenza della firma, quelle dimissioni di Cilindro non le avrebbe mai protocollare, ma allo stesso tempo l’impiegato Massaro è in grado dei essere un interlocutore diretto, strettissimo ed evidentemente influente, dello stesso De Rosa al punto che Sebastiano Cilindro non va da un altro, non va da un consigliere comunale, da un politico locale, ma si reca direttamente da Massaro che in questo modo diventa interlocutore politico privilegiato rispetto a De Rosa.

In quella circostanza, sempre stando alla ricostruzione dell’impiegato, questi apprende che sotto al documento delle dimissioni mancava la firma di Sebastiano Cilindro. Di fronte a questo autentico shock, non va dal sindaco a protestare, non si preoccupa di andare dai carabinieri o dalla polizia per raccontare questa storia, per dichiarare la propria svista di cui parla invece solo sotto formale interrogatorio quale persona informata dei fatti, ma dal sindaco ci va per chiedergli se è disponibile o meno a far diventare assessore il Cilindro.

Il sindaco non lo mette alla porta ma lo utilizza per portare un contro messaggio: Cilindro direttamente non ho intenzione di nominarlo, ma se lui mi dà un nome, lo accontento almeno in parte.

Questa la sintesi delle dichiarazioni rese da Carmine Massaro. Sulla loro verosimiglianza abbiamo, come già scritto prima delle perplessità, poi i lettori si formino il proprio punto di vista.

 

QUI SOTTO LE DICHIARAZIONI DI CARMINE MASSARO