CASERTA. 16ENNI VIOLENTI. Nel vicolo di via Roma cercano di bruciare il viso di un ragazzo con accendino e bomboletta spray. Poi lo picchiano in cinque
31 Luglio 2025 - 13:44

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Un giovane interrogato. 16enne, supportato legalmente dall’avvocato Achille D’Angerio, ha spiegato di aver assistito alla scena, rimanendo impietrito. Troppo facile dire “poteva fare di più”, ma un ragazzo, dinanzi ad amici che si rivelano branco violento, ha dinanzi a sé una dinamica complessa. Siamo stati tutti giovani e dobbiamo ricordarci che non è stato facile affrontare certi momenti
CASERTA (l.v.r.) – Esiste un problema di violenza giovanile. Attenzione, ci sono sempre stati casi di aggressioni tra giovani, anche nei decenni passati. Quello che preoccupa nei tempi recenti è l’assiduità con cui vengono utilizzati armi, coltelli o addirittura pistole oppure attrezzatura di fortuna, sviluppata in modo tale da far male.
Ed è questo il caso che arriva dal centro di Caserta dove nel vicolo Vitelli, quello che unisce via Roma e via Napoli, ovvero nei pressi della CGIL, e della sede casertana de Il Mattino, un ragazzo minorenne è stato aggredito da un gruppo di cinque persone.
Il fatto, avvenuto nei primi giorni di giugno, ha visto l’identificazione di due dei sei soggetti avrebbero compiuto il raid nei confronti di un loro coetaneo. Secondo la procura della Repubblica presso i tribunali per i minorenni di Napoli è chiaro il nome del ragazzo che avrebbe iniziato l’azione violenta.
Questo giovane avrebbe estratto dal marsupio una bomboletta spray che, azionata con un accendino, l’avrebbe resa una specie di lanciafiamme tascabile. La vittima dell’aggressione sarebbe riuscito ad evitare che il fuoco lo colpisse in faccia, piegandosi su se stesso.
Ma mentre si riparava, sempre il soggetto che avrebbe dato il via alla violenza gli sferrava un calcio nella in pancia e poi, dopo la caduta a terra dell’aggredito, altri cinque ragazzi l’avrebbero picchiato con calci e pugni.
Nelle scorse ore è stato ascoltato un ragazzo di 16 anni, ritenuto partecipante a questo raid. Il giovane ha spiegato che lui era presente, ma che non è intervenuto, né positivamente, né in modo da cagionare altri danni al ragazzo colpito.
Sappiamo che può venire naturale pensare che questo ragazzo, seppur non coinvolto personalmente, avrebbe potuto fare di più. Ma bisogna analizzare il contesto, il rapporto non semplice tra il gruppo, il branco e un giovane che, per paura di ritorsioni o di essere emarginato, non trova la forza di controbattere a un’azione violenta, tra l’altro compiuta da ben cinque ragazzi.
Il sedicenne è stato anche soggetto a una perquisizione, visto che la procura voleva capire se il ragazzo abbia avuto con sé la bomboletta spray o altri oggetti utilizzati quella sera. Al momento sono stati identificati questo sedicenne, supportato dall’avvocato Achille D’Angerio, e colui che avrebbe dato il via all’aggressione.
Sarà importante cercare di unire i punti di questa storia, risalire alla formazione di questo branco. E qui potrebbe dare un importante supporto anche la vittima, nel momento in cui verranno fatti dei nomi o messi davanti ai suoi occhi delle foto.