CASERTA ALLE ELEZIONI Del Gaudio ricorda la sua “caduta” e accusa Zinzi e Marino: “Oggi litigano, ma allora erano d’accordo”

31 Luglio 2021 - 13:15

Il candidato sindaco torna sugli avvenimenti del 2 giugno 2015. C’erano stati degli antefatti rispetto al suo racconto: Zinzi era già uscito dalla maggioranza in difesa di Emiliano Casale, “fatto fuori” per volontà di Piscitelli e Ferraro. Il vice sindaco fu difeso in quella circostanza dall’allora prima cittadino, prima che esplodesse il caso giudiziario.

 

 

CASERTA Più si avvicina la data delle elezioni, più il clima diventa rovente, non solo quello meteorologico. Il candidato sindaco Pio Del Gaudio torna sulla vicenda della sua “caduta”. Lo fa in un intervento in cui attacca anche il candidato sindaco del centrodestra Gianpiero Zinzi evidenziando che quest’ultimo autorizzò i consiglieri comunali che facevano riferimento alla sua area politica ad andare dal notaio a firmare le dimissioni. “Il 2 giugno 2015, con un gioco di palazzo, l’attuale sindaco ed il candidato sindaco della Lega, decisero di far cadere la mia amministrazione – scrive Del Gaudio -. Oggi litigano (???) ma allora erano d’accordo. Eravamo in prossimità delle elezioni regionali e, fregandosene dell’interesse collettivo, con un perverso accordo tra parti opposte, decisero che la città doveva essere commissariata e tracciarono la strada del secondo dissesto. Diedero l’ordine ai loro consiglieri di riferimento e questi, come soldatini senza spina dorsale, ubbidirono e si dimisero”.

In verità, Gianpiero Zinzi e il suo partito erano passati all’opposizione già da tempo (se non ricordiamo male già dal 2014), all’indomani, come più volte ricordato in questi giorni da Casertace, della “manovra a tenaglia” tra Gianmaria Piscitelli (al tempo dirigente ai Servizi sociali) ed Enzo Ferraro che, pur non avendo la delega, era il dominus di quest’area come hanno poi dimostrato le inchieste giudiziarie. Fecero in modo da isolare l’assessore Emiliano Casale che a quel punto si dimise, a conclusione di un’operazione pienamente avallata da Del Gaudio che seguì le posizioni del suo allora vice sindaco Enzo Ferraro. Ricordiamo anche che la componente di Forza Italia che faceva riferimento a Giovanna Petrenga (che di lì a poco sarebbe passata con Fratelli d’Italia) assunse una posizione molto critica verso l’amministrazione allorquando l’assessore alla Cultura Felicita De Negri si vide costretta a dimettersi dopo che per due bilanci non era stato dato un solo euro al capitolo Cultura. Tutto ciò abbiamo voluto ricordare per rinfrescare la memoria a chi ha dimenticato.

“L’amministrazione fu fatta cadere – sottolinea ancora Del Gaudio nel suo intervento odierno – perché io non accettavo compromessi. Oggi posso affermare con orgoglio che, in tal senso, avevo denunciato le mille cose che non andavano. Per questo ho deciso da mesi di non candidare i soliti portatori di voti. Per questo ho deciso di coinvolgere solo pochi ex consiglieri comunali nel mio progetto. I migliori e non gli altri. Non giudico nessuno ma .. ho già dato…e con alcuni le mie strade si sono separate per sempre. Abbiamo bisogno di rinnovamento, competenze, etica, verità, casertanità pura, trasparenza ed amore per la città. Per questo abbiamo condiviso un percorso nuovo con gli amici di Città Futura, con Enzo Bove e Marco Cicala.
Per questo siamo, io ed Enzo, in campo contro le vecchie metodologie, millantate come “nuovo”, che nulla hanno a che vedere con il benessere comune. Per questo vi chiediamo una mano. Votate gli uomini liberi”.