CASERTA ALLE ELEZIONI Teresa Gentile candidata con “Prima Caserta” a sostegno di Gianpiero Zinzi: “Darò voce a chi voce non ha”

21 Agosto 2021 - 16:27

Collega giornalista e docente, ha deciso si scendere in campo candidandosi al consiglio comunale
CASERTA Forte, combattiva, umana, generosa. Insomma una persona “con un cuore grande così”. Teresa Gentile, collega giornalista e docente, ha deciso di scendere in campo per potere, in prima linea, donare le sue energie ed il suo impegno a “Chi voce non ha”. Attraverso un post pubblicato su facebook ha annunciato la sua candidatura nella lista “Prima Caserta”, a sostegno di Gianpiero Zinzi.
“A un certo punto devi scegliere se continuare a delegare gli altri oppure no. Se farti tu portavoce di chi voce non ha, oppure no. E stavolta ho scelto. A dire il vero, ho scelto già da un pezzo. Ho accettato di candidarmi al consiglio comunale di Caserta – spiega nel post – perché i bambini, i nostri ragazzi, i nostri disabili, le donne disoccupate di questa città siano finalmente al centro dell’agenda politica di Caserta. Vivo con i bambini, vivo la scuola, vivo la disabilità infantile, vivo l’oratorio, e quella che voglio non è una città normale, ma una città dei diritti. Dove i giovani scelgano in libertà di restare o emigrare; che abbiano spazi e luoghi adeguati. Dove le politiche occupazionali femminili non siano chiacchiere, ma azioni concrete. La mia strada è tutta in salita, ne sono consapevole, ma chi mi conosce sa che non mi spaventa. Il coraggio, e questo pure si sa, non mi manca”. La Gentile, che sostiene il candidato sindaco del centrodestra Gianpiero Zinzi, tiene a sottolineare di non avere sponsor “né potentati familiari o economici a spendersi per me (ma non sono sola). Non devo tutelare gli interessi di nessuno. Non ho le mani legate, né devo niente a nessuno. Non sono interessata al potere né mi serve un reddito. Non sono condizionabile né scendo a compromessi. Questo mi rende forte. Determinata. Assai determinata nel portare avanti le istanze silenziose di chi non viene ascoltato: del disabile in carrozzina a cui questa città non offre la possibilità di una vita quanto più normale; dei bambini “blu per costruire una città ‘blu’ (amica e a misura di bambini disabili); di quelle donne costrette ad affidarsi ad un santo per trovare occupazione, che vivono in una città che non è amica delle donne”.