CASERTA-AVERSA. Che simpatico mattacchione Alfonso Oliva. Vuole essere il sindaco alternativo al sistema Graziano-Zannini e poi “prende” un incarico legale da 3 MILA EURO da Carlo Marino-Graziano-Zannini

23 Dicembre 2022 - 18:59

Evitiamo accenti troppo severi. ma questa nostra decisione non dovrebbe far piacere ad Oliva, perché è frutto di una valutazione, un’anomalia che fa scadere la cifra di leadership che l’avvocato normanno ritiene di possedere. Queste cose, tenendo conto che stiamo parlando di uno degli esponenti più in vista di tutto il centrodestra a livello provinciale, nuocciono pesantemente alla credibilità di quest’area politica

CASERTA (gianluigi guarino)Venghino sijori, venghino…, cinque buche, pagate solo 3mila euro.

Ma oggi non vogliamo affrontare per l’ennesima volta il problema del disprezzo che l’amministrazione comunale di Caserta nutre nei confronti degli interessi collettivi, attraverso la dissipazione sistematica e sistemica del pubblico danaro.

Ci ha incuriosito, infatti, di questa determina firmata dal segretario comunale Salvatore Massi, il nome del suo beneficiario, nella specie, beneficiario di un incarico legale.

Non si tratta, infatti, di una persona qualsiasi, ma di uno degli esponenti politici più in vista e, perché no, tra i più importanti e influenti del centrodestra casertano.

Alfonso Oliva, infatti, è stato candidato alle ultime elezioni regionali nella lista di Fratelli d’Italia ed è sicuramente il leader dell’opposizione nel consiglio comunale di Aversa, almeno per quanto riguarda i componenti che si considerano vicini all’area del centrodestra.

Non è, d’altra parte, un mistero che Oliva,

alla luce di questa sua militanza e anche per la disponibilità mostrata quando ha accettato la candidatura alle Regionali, punti a correre alla carica di sindaco di Aversa alle prossime elezioni.

Ora, come tutto ciò si sposi con un incarico professionale, monocraticamente e discrezionalmente attribuitogli dall’amministrazione comunale di Caserta capoluogo, espressione più visibile del centrosinistra e del Partito Democratico in provincia di Caserta, non lo riuscirebbe a stabilire neppure l’oracolo di Delphi e neppure il conoscitore più esperto, più scafato, più incallito delle trame del cosiddetto consociativismo.

Perché, diciamocela tutta, qui ci si muove in una categoria che poco ci azzecca con il consociativismo, metodo di divisione del potere e di ogni sua derivazione, effettuata a vantaggio di seconde, terze linee della politica attiva, magari a vantaggio di parenti, cugini, nipoti, affini.

Alfonso Oliva è un simpatico mattacchione e come tutte le persone estrose riesce spesso a creare, magari divertendosi, dei contrasti, delle contraddizioni, delle geometrie sbilenche.

Per cui, da una parte, ad Aversa, indossa la cappa e impugna la spada contro l’amministrazione che si regge sull’accordo tra la corrente del PD riferita al neo deputato Stefano Graziano, idrovora del clientelismo più sfacciato, strafottente e spregiudicato, rappresentato dai sedicenti Moderati di Giovanni Zannini; dall’altra parte, ottiene un incarico frutto di una decisione politica (e, ripetiamo, monocratica, totalmente discrezionale) del sindaco Carlo Marino, il quale appartiene alla stessa corrente, ovvero quella di Graziano, a cui appartiene il sindaco di Aversa Alfonso Golia, bersaglio quotidiano dei molto spesso fondati attacchi di Alfonso Oliva.

Ottiene un incarico da 3 mila euro per rappresentare il comune di Caserta in cinque “micro” cause davanti al giudice di pace sulle azioni intentate da automobilisti che hanno sfasciato i loro veicoli, precipitando in quelle che sono diventate – altro che buche – autentiche voragini. E lo ottiene da un’amministrazione che si poggia esattamente sullo stesso schema su cui si poggia quella di Aversa, che Oliva combatte ogni giorno in prima linea e di cui si propone quale alternativa di governo.

Se non fosse un simpatico mattacchione, occorrerebbe veramente ricorrere più severamente a qualche categoria della psicoanalisi o della psicoricotta per commentare il contenuto, assolutamente spiazzante, di questa determina. E questo la dice lunga anche su quanto sia complicato il percorso del centrodestra casertano verso la formulazione e poi della costituzione credibile di un’alternativa al sistema Graziano-Zannini-Marino-Golia-Pignetti-Canciello e compagnia.

Oliva non si rende conto, no, non se ne rene proprio conto, che lui rappresenta una coalizione politica oggi al governo della Nazione e, contestualmente, il partito che esprime ampiamente la maggioranza relativa.

I tre mila euro, cioè l’esiguità della cifra, rendono ancor peggiore il danno d’immagine, che diventa danno politico, inferto al centrodestra da uno dei suoi esponenti più in vista, dato che, se si dovesse formulare un elenco delle 10 persone casertane più importanti e più influenti attinte da Fratelli d’Italia, dalla Lega e da Forza Italia, ne farebbe sicuramente parte Alfonso Oliva, in quanto leader del partito più votato del centrodestra ad Aversa, in quanto candidato sindaco in alternativa a quel sistema di potere appena declinato.

Il fatto di essere un simpatico mattacchione, dunque, se da un lato induce a evitare accentuazioni troppo severe, serie e anche seriose nel commento a questa notizia, non depone assolutamente bene per la credibilità di tutto il centrodestra casertano, nel momento in cui questo si configura quale alternativa di governo, ad Aversa e nei comuni più importanti e rappresentativi di questa provincia.

IN CALCE ALL’ ARTICOLO LA DETERMINA