CASERTA. Da rimanerci secco: dopo aver aperto la busta della gara per i servizi sociali, ora Iovino la vorrebbe annullare. Tra relativismo etico e bancarella del torrone

29 Giugno 2018 - 20:03

CASERTA (g.g.) – Verrebbe da dire: ma la volete piantare di fare cose strane? E la nostra espressione è un eufemismo stretto a fatica tra i denti. Il sindaco Carlo Marino, dopo aver detto che lui aveva revocato la gara per l’affidamento del lucroso coordinamento dell’ufficio di piano dei servizi sociali di Caserta, non solo, di fronte alle rimostranze di Marcello Iovino si è rimangiato la parola ma ha addirittura inserito il suo capo di gabinetto Gianfranco Natale all’interno della commissione aggiudicatrice formata dal citato Iovino e dal suo amico e sodale Cappuccio, oggi a Marcianise domani, forse, di nuovo al Comune di Caserta.

Sapete che hanno fatto questi della commissione? Hanno aperto la busta C, quella contenente l’offerta economica. Poi, inopinatamente, senza dare alcuna spiegazione esauriente, hanno detto che si ritiravano per deliberare, neanche si trattasse di una puntata di Forum.

Gira voce che Iovino propenda per l’annullamento della gara. Sconcertante: sarebbe il primo caso in cui, prima si vedono le offerte delle varie imprese, in questo caso imprese-cooperative e poi si annulla la gara. Chi lo può togliere dalla testa ad un cittadino che quelle offerte abbiano potuto creare una condizione di vantaggio per uno dei partecipanti, segnando la sconfitta di qualcuno a cui tutti i punti Snai della provincia di Caserta assegnavano i punti del pronostico? Beh, se succede questa, ci andiamo ad incatenare davanti alla Procura della Repubblica, perché non è possibile andare avanti in questo andazzo. Sapete quale sarebbe la conseguenza di un annullamento? La proroga alla cooperativa che c’era prima, di cui fanno parte quelle due famose signore, sorprese dall’assessora Mirella Corvino, poi costretta in pratica a dimettersi, dopo essere stata sconfessata dal segretario e sostanzialmente anche dal sindaco, con le mani nella marmellata, cioè a maneggiare documenti inerenti proprio a questa gara alla quale partecipa un’altra cooperativa nata quale estensione, rielaborazione di quella delle due signore.

Sarà il caso di cominciare a parlare nei prossimi giorni anche della signora Casella, nipote dell’ex consigliere comunale Peppe Casella e, a quanto pare, fortemente stimata a Biagio Esposito che ha sua figlia in Giunta e qualche consigliere pronto a crear problemi, qualora dovesse servire, all’amministrazione.

Solite ricotte casertane.