CASERTA ELEZIONI. VOTO DI SCAMBIO, parte seconda: ecco come funziona il traffico dei buoni e dei pacchi alimentari, ovviamente pagati con i soldi pubblici ma consegnati dai candidati

20 Settembre 2021 - 16:37

Abbiamo intenzione di scriverne anche dieci di questi articoli. Sappiamo bene che non determineranno nulla, non altereranno certi comportamenti, ma bisogna che ognuno faccia il suo e dunque le battaglie che mandiamo avanti ogni giorno, non possono non trovare riscontro anche in argomenti come questo. L’INTERESSANTE POST SCRIPTUM SU EMILIO CATERINO E SULLA DESTINAZIONE DEI VOTI DEL “MONDO CULACCHIOTTO”

 

CASERTA (gianluigi guarino) – Non era difficile prevedere qualche reazione stizzita al nostro articolo, pubblicato ieri (CLIKKA QUI PER LEGGERLO), sulle prime notizie riguardanti episodi che, a nostro avviso, configurano il voto di scambio in vista delle elezioni comunali del 3 e del 4 Ottobre.

Naturalmente, noi non intendiamo replicare a profili social falsi o a soggetti a cui faremmo solo pubblicità. Se, in futuro, questi andranno a ricoprire incarichi istituzionali, per esempio quello di consigliere comunale, troveremo il tempo per ritornare su certi argomenti che hanno connotato la sua vita. Lo potremo fare dall’alto della nostra età e delle spalle larghe che ci permettono di sceglierci gli amici che riteniamo meritino fiducia e considerazione, perché possediamo cultura, personalità, indipendenza, autonomia di giudizio e mettiamoci pure un conto corrente snello come una modella anoressica degli anni ’70, per poter governare qualsiasi nostro rapporto personale in una condizione che non lambisce neppure lontanamente la soggezione.

Per cui la nostra replica è rinviata, ma solo di qualche settimana e solo per evitare di legittimare figure misere e miserabili regalando loro gratuita pubblicità.

Fatta la premessa, continuiamo il nostro viaggio dentro alle cose strane che, come è successo anche nelle elezioni comunali di Caserta degli ultimi dieci anni, si verificano soprattutto nelle aree popolari dei cosiddetti Rioni della città capoluogo.

Ieri abbiamo scritto del forte impegno svolto, in questi giorni, da persone che non pochi problemi hanno avuto con la giustizia. E non certo per reati di opinione, ma per cose riguardanti una temibile espressione di criminalità legata al traffico di stupefacenti. Abbiamo poi anche citato il cognome dei Rondinone, ed oggi dobbiamo precisare che Gennaro Rondinone, pur risultando ancora formalmente presente nella lista di Azione, ha dichiarato il ritiro politico della sua candidatura e con ogni probabilità assocerà il proprio voto alla causa elettorale dell’attuale assessore dello sviluppo economico Emiliano Casale, il quale, siccome si è messo in testa di fare il Sindaco di Caserta, vuole fare il Carlo Marino che alle elezioni del 2002 raccolse circa 1500 preferenze nella lista di Forza

Italia. Ma Casale ha attorno Luserta, magari gli Amato, e non “campionissimi” del rango di Cosentino, Pasquale Vitale, l’Avvocato Delio Iorio, Mario Pagano Granata, Carmine Iovine, Diego Paternosto e Nello Iorio.
Sempre nell’articolo di ieri, ad Emiliano Casale abbiamo riconosciuto li merito di aver portato sulla retta via i fratelli Francesco e Mario Amato che oggi partecipano, da cittadini modello, alla vita politica della città, facendo, come si suol dire, “il caseggiato” per promuovere il consenso a favore del citato casale, consegnando dunque santini e non più bustine o piantine… Forse.

Capitolo buoni alimentari. Questi non mancano mai e tutto sommato sono una versione neppure poi tanto modernizzata dei vecchi pacchi alimentari che Achille Lauro, a Napoli, consegnava, però, negli anni ’50. Funziona così: il candidato “tizio” va in un supermercato con 500, 1000 Euro in mano. Li scambia con i buoni spesa. Ovviamente quei soldi in contanti li deve avere a disposizione. Se non ha un lavoro fisso, vuol dire che li ha guadagnati (si fa per dire) con qualche incarico di sottogoverno, con qualche ente. Insomma, sono soldi suoi fino ad un certo punto, perché lo scambio elettorale viene fondamentalmente finanziato dal danaro pubblico, quello elargito sotto forma di indennità o di gettoni da un comune o da un ente strumentale.

Dopodiché, magari partendo da Via Trento, elargisce i buoni direttamente, brevi manu. Durante la campagna elettorale la scena si ripete più di una volta, e per lo più il candidato si serve di qualche residente che, gratificato maggiormente, porta lui i buoni spesa nelle case dei più poveri e diventa anche il punto di riferimento che dovrà poi garantire al candidato, che non esponendosi direttamente non rischierà di essere inquisito per voto di scambio, un numero preciso e concordato di preferenze.

Poi c’è l’altra strada, cioè l’occasione fornita dal Covid e dai contributi sociali di cui i comuni hanno potuto disporre grazie ai trasferimenti del governo. Qui i mediatori sono, al contrario, persone rispettabili, magari punti di riferimento nel mondo delle professioni, impegnati nel volontariato e finanche religiosi. Insomma, il comune trasferisce ingenti somme ad enti di beneficenza, di soccorso, di solidarietà che hanno una reputazione Nazionale e Internazionale, ma che sul piano locale lasciano molto a desiderare, e questi diventano delle vere e proprie cinghie di distribuzione del voto di scambio perché, dopo aver confezionato i pacchi con i soldi dello Stato, ci infilano dentro un bigliettino elettorale. A quanto pare ce n’è uno molto presente sui pacchi di biscotti e di maccheroni e che compete nella lista “Insieme per Caserta”.

I percorsi dei pacchi, però, non sono sempre gli stessi. È la matrice che è la stessa. I soldi, cioè, sono sempre quelli del governo. Per cui poi ci sono altri candidati, per esempio uno molto noto del P.D., che ha redatto da diversi mesi a questa parte, un elenco di una dozzina di famiglie dell’area popolare 167 e magari anche qualche componente di confessioni cristiane ma non cattoliche, che da mesi spedisce immancabilmente pacchi alimentari attraverso un suo emissario, ovviamente di bigliettino elettorale dotato.

Sapete perché questa è una vergogna, anzi è due volte una vergogna? Prima di tutto perché è voto di scambio, e secondo perché umilia e mortifica il lavoro delle vere associazioni di volontariato, a partire dalla Caritas, che con grandi sacrifici e molto spesso autotassandosi con soldi di chi vi fa parte, garantiscono sempre e non certo solo durante il periodo elettorale, un minimo di dignità materiale a tante famiglie povere di Caserta.

Ovviamente quello sul voto di scambio, come è successo anche nelle altre elezioni, resterà un cantiere aperto di Casertace, fino al completamento della campagna elettorale ed anche dopo.

P.S. In uno dei post anonimi, vigliaccamente anonimi, confezionati contro di noi ieri, un esperto di queste cose ha fatto anche il nome di Emilio Caterino, affermando che questo giornale, da quando il Caterino ha deciso di candidarsi con Gianpiero Zinzi, non è più additato come “l’assessore ai Cornetti Algida”. Intanto quella nostra frase satirica era intimamente legata alle azioni che Caterino faceva o non faceva da assessore alle attività produttive della giunta Del Gaudio. Per quanto riguarda, poi, le prefigurazioni sul rapporto tra Emilio Caterino e un certo tipo di consenso elettorale, vi possiamo già dire che culacchiotti e dintorni non stanno con lui, stavolta, ma sono stati arruolati da un altro candidato, manco a dirlo, oggi assessore alle attività produttive esattamente come lo era il Caterino che, per la verità, in quel periodo (questo il profilo fake che ci ha insultati l’ha scordato) insignimmo anche del premio Nobel per l’economia.