CASERTA. Il parco giochi della villetta Padre Pio chiusa per motivi di sicurezza: l’ennesima figuraccia dell’amministrazione comunale

10 Aprile 2019 - 15:40

CASERTA – Non sono bastati i tantissimi appelli alle istituzioni lanciati da associazioni e liberi cittadini, alla fine l’area giochi destinata ai bambini nella villa comunale intitolata a Padre Pio è stata chiusa per motivi di sicurezza: l’unico punto di aggregazione per i bambini nel centro cittadino, l’unico modo per poter portare i propri figli a giocare all’aria aperta, non sarà più accessibile.
Fino a quando? Non si sa, in perfetto stile casertano.
Un’amministrazione che non è in grado di saper ascoltare i propri cittadini e di non guardare ad un diritto che dovrebbe, e siamo costretti ad utilizzare il condizionale, essere sacrosanto come quello dei bambini di poter giocare, è un’amministrazione che non merita tale appellativo.
È un’amministrazione di cui siamo onestamente stufi, sia perché non in grado di guardare più in là del proprio naso, sia perché ogni qualvolta si accinga a fare qualcosa sorge sempre il legittimo dubbio che il fine ultimo sia un altro, e non se ne comprendono le reali motivazioni.
Questa è solo una goccia nel mare dei problemi di Caserta, certo, ma tenere aperta quell’area giochi è un modo per far capire ai casertani che il Comune prova ad accoglierne le richieste. È quantomeno un voler provare a fare qualcosa per i casertani. Mettere in sicurezza qualche giostra, due paletti ed una ringhiera non crediamo necessiti di un particolare budget. Ma in questa città si fa fatica ad ottenere anche cose banali come questa. E, badate bene, non stiamo chiedendo di tappare tutti i crateri presenti nelle strade, non pretendiamo mica così tanto. Così come non pretendiamo che i parcheggiatori abusivi siano seriamente combattuti: ci siamo quasi stancati persino di scriverlo.
Ma ciò che è successo, il non saper manutenere un’area giochi per bambini è una sconfitta per tutti: Sindaco, assessori, consiglieri.
Ma, molto più probabilmente, è una sconfitta prima dei casertani, incapaci di rinnovare un consiglio comunale che da molte legislature a questa parte vede il 50% dei suoi componenti essere riconfermati a discapito anche dei dissesti che si sono collezionati, senza voler parlare della pochezza culturale, morale, etica e politica di questi ultimi.
Perché accade ciò? La risposta la conoscete tutti, e questo è un peccato ancora maggiore.

Ruben Romitelli