CASERTA. Il segretario Salvatore Massi non si è dimesso volontariamente, ma è stato “dimissionato”. Applausi ai commissari, ma facciano lo stesso con Vitelli, De Rosa e Di Tora

7 Agosto 2025 - 11:48

CASERTA – Noi siamo un po’ più spicciativi e soprattutto, ringraziando Iddio, non siamo costretti ad usare il burocratese o il linguaggio paludato del politically correct. Quindi sappiamo benissimo che la richiesta del segretario generale del comune di Caserta, Salvatore Massi, rimarrà tale agli atti, ma è frutto di quelle cortesi parole che sembrano non significare nulla, ma significano tutto.

I commissari straordinari, arrivati nel capoluogo all’indomani dello scioglimento dell’amministrazione comunale e del consiglio per infiltrazione camorristica non potevano tenere al suo posto un segretario che, come ha dimostrato più volte CasertaCe, al di là del rispetto alla persona mai in discussione, è stato tutt’altro che imparziale, mostrandosi corrivo (azz, un aggettivo da palude burocratese), mhmm…, complice non lo possiamo scrivere, diciamo iper collaborativo con Carlo Marino e i suoi, sbilanciando la sua funzione che, sulla carta, avrebbe dovuto essere quella di grande coordinatore, grande osservatore delle vicende comunali in nome e per conto del governo della Nazione e dunque dello Stato italiano. Una vicinanza che si connette all’assunzione, prima mancata, grazie agli articoli di CasertaCe, della compagna nel settore Servizi Sociali, poi chiamata dalla K-City, ovvero la ditta che a Caserta ha in concessione i parcheggi con le strisce blu.

Se cercate in Google salvatore massi casertace, troverete le ragioni di questa nostra affermazione. In conclusione di questo ragionamento, diciamo che Massi è stato cortesemente dimissionato, cortesemente messo alla porta.

Ora, se i commissari completano il lavoro, persuadendo il signor Lello Raffaele De Rosa a lasciare il comune di Caserta, a lasciare la responsabilità nel settore Rifiuti, anche perché, clamorosamente, è stato indagato dalla procura di Santa Maria Capua Vetere che lo accusa di aver preso mazzette per orientare, manco a dirlo, la gara rifiuti a Teverola;

se alla cortese apertura della porta per De Rosa, la stessa cortesia sarà usata per il clamorosamente confermato Luigi Vitelli, il quale, oltre ad essere imputato per un reato sottoprodotto della concussione per una vicenda consumatasi ai tempi in cui era responsabile di vari settori al comune di San Tammaro, l’attuale dirigente è stato il braccio destro, l’operativo di Franco Biondi sia nei casi oggetto dell’ordinanza che portò all’arresto di quest’ultimo, rispetto al quale Vitelli si è salvato per il rotto della cuffia, grazie all’abolizione del reato dell’abuso d’ufficio; e se infine la stessa porta resterà aperta per Gaetano Di Tora, il quale non può essere allontanato facilmente in quanto dipendente a tempo indeterminato del comune di Caserta, ma può essere convinto al trasferimento o comunque allontanato dall’ufficio in cui si trova; potremo dire che i primi mesi dei commissari sono stati proficui, in quanto avranno fatto pulizia in molti uffici che hanno rappresentato centri di potere che, a nostro avviso e ad avviso della procura sammaritana, si sono sviluppati al di fuori del codice penale. Amen.