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CASERTA. Incredibile a via Settembrini. Entra i casa, ruba il portafogli all’ex marito che la insegue e si schianta contro un palo. Gli viene un infarto ed è pure insultato in ospedale

29 Giugno 2022 - 18:29

CASERTA – Una storia triste, che somiglia a molte altre storie di disagio, di disadattamento.
La tristezza e la miseria della condizione umana, che si esprimono attraverso le difficoltà della vita, in larga parte inconsapevole, di una donna vissuta nel dolore, ma che si mostrano anche attraverso le comprensibili reazioni delle persone che avrebbero il diritto di vivere tranquillamente nella loro casa e nella loro città e che, non potendolo fare, scaraventano il loro disappunto e il loro livore contro questa persona, tutto sommato incolpevole proprio in quanto inconsapevole della sua condizione.

Se ne parla molto, in questi giorni, dalle parti di via Settembrini, nella zona dove insistono locali molto noti come il bar Tahiti, come il bar Setaro. Questa povera donna, secondo le testimonianze concordanti di diversi residenti, suonerebbe continuamente ad ogni campanello di giorno e di notte, introducendosi anche nelle abitazioni quando questo le risulta possibile, quando il livello di sorveglianza e di allerta abbassa la sua guardia.
Anche quelli dell’Ovs avrebbero avuto qualcosa da dire nei confronti di questa sventurata, la quale avrebbe portato con sé della merce “dimenticandosi” di passare dalla cassa.
Come spesso capita, il dramma bacia la farsa. D’altronde le scene proverbiali, quelle che fanno più ridere nelle comiche mostrano persone che, per imperizia o eccessiva velleità cascano, precipitano, scivolano, suscitando l’ilarità generale.
Pensate un po’ che Antonio Ricci da trent’anni ci campa alla grande con la sua “Paperissima”.
Una cosa del genere è successa quando questa donna è entrata nell’abitazione del suo ex marito asportandone il portafogli. L’uomo l’avrebbe inseguita e, dopo aver imboccato la contigua via G.M. Bosco, si sarebbe letteralmente schiantato, non si capisce se in auto o a piedi, contro un palo in puro stile Willy il Coyote o, per gli amanti del genere, in pure stile ragionier Fantozzi.
Si è spaventato ed è stato colpito da un grave malore, probabilmente un infarto, per il quale è stato ricoverato d’urgenza nell’ospedale civile di Caserta.

Il percorso dell’ambulanza, però, ha innestato una sorta di rovesciamento dei ruoli.
Per cui, l’inseguita prima è divenuta l’inseguitrice dopo.

Arrivato al Pronto Soccorso, l’uomo è stato avvicinato dalla ex moglie che, dopo essere entrata furtivamente a casa sua, dopo avergli soffiato il portafogli, dopo averlo fatto schiantare contro un palo e dopo avergli procurato, conseguentemente, un infarto, lo ha insultato dicendogli di tutto e di più al cospetto dei visi attoniti dei medici e degli infermieri del Pronto Soccorso dell’ospedale di Caserta, che pure ne hanno viste di tutti i colori.

E qui le persone che ci hanno segnalato il caso e i fatti, fanno notare che solo di fronte a questo episodio sconcertante è stato attivato un Tso, cioè un trattamento sanitario obbligatorio.
Dopo due o tre giorni la donna è stata dimessa ed è ritornata in via Settembrini, dove si teme che, complice questo caldo asfissiante e una convivenza non certo serena con l’uomo, che avrebbe anche problemi di tossicodipendenza, certi episodi possano ripetersi.
La segnalazione, però, contiene anche delle valutazioni umanamente accettabili.

Questa donna, di cui ovviamente non sveliamo nessun elemento identificativo, avrebbe bisogno di un’assistenza adeguata da parte di servizi sociali che nel Comune di Caserta funzionano con la stessa cifra che connota il funzionamento di tutti gli altri servizi, cioè zero.

Più volte i residenti hanno allertano i Carabinieri, i Vigili Urbani, completamente invano. Quando i presidi di assistenza, di tutela, di compensazione sociale, cioè quando lo Stato manca, si alimenta l’odio con la benzina della frustrazione di cittadini che si sentono abbandonati.
Ecco perché alla fine questa triste vicenda rappresenta la storia di due diverse ma chiaramente evidenziabili miserie umane: quella di una donna abbandonata a se stessa come un relitto galleggiante e quella di un gruppo di cittadini incattiviti dall’assenza di chi sarebbe deputato a occuparsi di queste cose e che dunque scaricano le loro comprensibili tensioni contro questa poveretta che avrebbe solo bisogno di cure.