CASERTA. ITI-LS Giordani, martedì mattina studenti modelli e modelle per un giorno, per presentare il progetto “Sistema Moda”
26 Gennaio 2020 - 16:34
CASERTA – (g.g.) Il problema che ha impedito, fino ad oggi, di tradurre, in un meccanismo stabile e saldamente ancorato ai numeri di un’utilità socio-economica, il meccanismo dei progetti dell’alternanza scuola-lavoro, è stato costituito dall’enfasi assertiva con cui molte agenzie del sapere, della formazione, dell’istruzione dell’Italia meridionale hanno ritenuto che il sistema si avviasse sul serio, solo iniettando risorse pubbliche nelle varie iniziative.
Brutta bestia l’economia. Le scuole italiane hanno fatto una fatica boia a capire che i meccanismi burocratici e dirigisti che le hanno connotate per decenni erano e, in qualche maniera, sono ancora, il freno strutturale, proprio perchè certe garanzie che rendono insignificante o, quantomeno, non fondamentale il confronto con la produttività, con la cultura del risultato, sono esattamente l’antitesi dell’economia di mercato la quale, volente o nolente, vive su regole semplici, a partire da quella dell’incrocio tra la domanda e l’offerta.
In poche parole, attivare un progetto di alternanza scuola-lavoro non ha significato, il più delle volte, legarlo a dinamiche economiche che, ripetiamo, piaccia o no, si sviluppano attraverso meccanismi che nel ventunesimo secolo, negli anni del digitale avanzato, sono ancora meno controllabili di quanto non lo fossero anche fino a venti anni fa. Meccanismi che vanno seguiti, assecondati, pur non diventandone schiavi, per il semplicissimo motivo che è impossibile regimentarli.
Il progetto dell’istituto tecnologico Giordani di Caserta ci ha incuriositi perchè, come potrete leggere dal comunicato stampa che pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo, sembra essere, al contrario, solidamente piantato sul problema degli effettivi sbocchi occupazionali.
D’altronde, se Caserta fosse un posto serio, e anche in minima parte evoluto, verrebbe, come si suol dire, da sè. Il tessile casertano, il suo storico e prezioso ancoraggio, non lo dobbiamo certo evidenziare noi in questa sede. Ma anche con la seta, si è andati avanti a rilento, affaticando, fino a renderlo asfittico, il sistema con le mille indolenze di un popolo che oggi ha perso proprio la percezione dell’importanza, del “valore”, inteso come strumento di sviluppo economico, della crescita da perseguire con coraggio e visione, attraverso progetti in grande stile, e soprattutto basati su ore, tante ore di lavoro, di rilancio del tessile locale. Ovviamente, tutto ciò stabilendo (campa cavallo…) una relazione virtuosa tra istituzioni del governo nazionale e locale e mondo dell’impresa.
“Sistema Moda” è una specializzazione, un corso di studi in cui il Giordani crede in quanto, questo almeno ci sembra di capire dal comunicato, questa prestigiosa scuola casertana dispone dei numeri veri, reali, dell’offerta di lavoro in un settore, però, in cui la formazione, il sapere, la qualità e anche la sensibilità rispetto al bello, diventano fattori decisivi, fornendo ai processi di formazione quegli elementi di complessità che chiamano ad un’attenzione, ad una vigilanza continui sull’evoluzione didattica, ma anche psicologica degli allievi.
Compito della scuola, dunque, quello di comprendere l’identità della costruzione di una nuova generazione di giovani casertani appassionati di moda e, più in generale della produzione tessile. Ciò non può avvenire se non attraverso la selezione prima di tutto di attitudini, di passioni, di piaceri e poi di numeri. Perchè dalla passione, dal piacere, dall’attitudine arrivano quelle risposte reali che magari insieme ad un’università, la quale ancora stenta non poco, qui a Caserta, possono costruire un meccanismo di formazione concreta, non chiacchierologica, da certificare, anno per anno, con la segnalazione del nominativo di ogni singolo giovane che entra in università, iscrivendosi al corso di laurea di Design per la moda, oppure entrando a far parte del sistema produttivo del tessile. In poche parole, con queste premesse, i numeri verrebbero da sè.
Tutto qui. Ecco perchè riteniamo interessante l’idea della dirigente scolastica Antonella Serpico e, soprattutto, un pò differente da quella ritualità assertiva che porta, il più delle volte, ad esaurire l’iniziativa con la celebrazione di un evento e con la pubblicazione di un comunicato stampa.