CASERTA. LA FOTO. Davanti la Questura lezioni d’italiano in strada al presidio per la riapertura dell’ex Canpaficio

14 Marzo 2019 - 15:16

CASERTA (l.v.r.) – Martedì sono stati posti i sigilli sull’ex Canapificio, sede dell’omonimo centro sociale, che gestisce il progetto di accoglienza SPRAR del comune di Caserta, per rifugiati e richiedenti asilo. Un esempio di come possa funzionare senza intoppi un modello d’inclusione, con attività correlate di cittadinanza attiva (basti pensare al Piedibus per le scuole).

Il 12 marzo i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno posto sequestro, su ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, la struttura per un pericolo di crollo dell’edificio, provocando la chiusura del centro. Ma in molti si sono schierati contro questa decisione, ritenuta lesiva dei diritti delle persone, italiani e stranieri, supportati ogni giorno dalle attività del Centro.

Il Comitato “Città Viva”, nato nel 2007 proprio da una costola del centro sociale, ha deciso di scendere in piazza, per mostrare a tutti cosa venisse fatto all’ex Canapificio. In questi minuti, infatti, dei volontari stanno tenendo delle lezioni in strada d’italiano, in un presidio definito “un atto di difesa culturale” contro la serrata subito dal Csa.