CASERTA. La replica veritiera del Comitato Macrico Verde alla Fondazione Casa Fratelli Tutti ed all’Istituto di Sostentamento del Clero. Ed un colpo di scena dell’ultima ora.

30 Ottobre 2024 - 21:00

CASERTA (p.m.) – E’ di ieri la Lettera Aperta alla Città –dal titolo che non concede discussioni “La verità sul Campo Laudato Si’ Caserta (ex Ma.C.Ri.Co.)” – con la quale la Fondazione Casa Fratelli Tutti e l’Istituto di Sostentamento del Clero hanno ribaltato l’accusa al Comitato Macrico Verde di essere il vero cementificatore” di quell’area di proprietà diocesana. La storica  associazione  cittadina, difatti, è critica dei piani  vescovili che vorrebbero destinare, con l’insediamento del vescovo Lagnese, l’ampia superfice alla realizzazione di una serie di parchi tematici (parco della biodiversita’ – parco delle arti – parco della scienza e villaggio dell’economia di Francesco – parco della pace – parco della cura). Intervento – viene argomentato, in estrema sintesi – di non poco impegno sulla risorsa ambientale e che implicherebbe  ingenti investimenti e cospicui interventi edificatori anziché lo  sviluppo indispensabile del verde. I nostri lettori sanno che condividiamo da sempre le posizioni del Comitato

cittadino che, con la sua generosa attività di 23 anni, ha finora salvato l’area dell’Ex-Macrico  dai continui assalti della speculazione edilizia che ha subito, la quale rappresenta una metastasi di questa città tanto di ieri quanto di ora. Ma non a caso. In verità, non ci piace la Chiesa che vuol farsi imprenditrice, come pensiamo in questo caso. Nell’allegato A del Progetto di Rigenerazione urbana dell’area il termine ed il concetto di impresa compare ben 38 volte, in senso lato talvolta, in senso stretto sovente. Poi, per noi la prospettiva teorico-culturale del progetto episcopale è ampiamente superata ed arretrata. Guarda all’indietro, mentre le linee di sviluppo urbanistico ed ambientale si sono evolute in direzione affatto diversa. Non siamo noi, nella nostra angusta prospettiva provinciale, a dirlo. Basta leggere, per averne consapevolezza, il testo della Nature Restoration Law, la legge europea di ripristino della natura, appena approvata, che obbliga gli stati membri, tra l’altro, “…a garantire che non vi sia alcuna perdita netta né della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani, né di copertura arborea urbana”. Ne è chiara l’intenzione di impedire il consumo di suolo, di contrastare il cambiamento climatico da fattore umano e l’inquinamento. Tutto all’opposto di quello che si vorrebbe fare a Caserta da parte anche del comune, che oltre il “sempre costruire” non vede. E tra le mille altre ragioni ancora, ci limitiamo a ricordare che è appena di queste ore la notizia che Caserta ha perso altri dieci posti nella classifica annuale Ecosistema Urbano, finendo tra gli ultimissimi capoluoghi italiani. Per capirci, Caserta conta 7 alberi ogni cento abitanti rispetto ai 118 di Modena. Un abisso.

UN ESTRATTO DAL PROGETTO DI RIGENERAZIONE URBANA DELL’EX-MACRICO IN CUI SI PARLA DI IMPRENDITORI INTERNAZIONALI ED IMPRESE

Dunque, quale parco urbano dalle mille funzioni e ad alto impatto sull’ecosistema cittadino, con una miriade di enti a gestire ed a muoversi. Qui, nella realtà casertana, serve un parco pubblico di verde integrale, da preservare e gestire semplicemente.

Ma dicevano della Lettera Aperta alla Città dell’episcopato. Di oggi, immediata, la nota di risposta del Comitato Macrico Verde,  che in una serie di punti replica alle accuse ricevute e che pubblichiamo in basso. La divulghiamo ad informazione  dei lettori, come abbiamo fatto ieri per il documento diocesano.

Mentre andiamo in pubblicazione, apprendiamo che proprio in queste ore si sarebbe dimesso un qualificato componente del Comitato Scientifico della Fondazione Casa Fratelli Tutti per dissensi in seno all’organismo tecnico. Si tratterebbe del presidente di Legambiente Caserta ingegner Gianfranco Tozza. Sarebbe, se confermato, un fatto non da poco per tutta la vicenda. E certamente lo seguiremo.

COMUNICATO STAMPA

In riferimento al recente comunicato della Fondazione Casa Fratelli Tutti e dell’IDSC, il Comitato Macrico, premesso che è solo grazie alla battaglia di oltre 23 anni che lo stesso Comitato porta avanti che l’area è ancora intatta e costituisce un polmone verde per la città;

  1. Il comitato Macrico non ha mai diffamato nessuno, ma piuttosto ha continuato a chiedere all’amministrazione comunale di attribuire all’area la destinazione urbanistica F2- Verde pubblico inedificabile, senza mai ricevere risposte alle numerose petizioni presentate. Ha chiesto spiegazioni sulla destinazione urbanistica del Masterplan presentato dalla Fondazione e neanche in questo caso ha ricevuto risposte;
  2. La volumetria esistente non è affatto di 525.000 metri cubi, ma di circa 230.000, come il Comitato afferma da anni: nel calcolo non si possono conteggiare tettoie in lamiera per il ricovero dei carri armati che sono stati smontati venti anni fa. Vanno considerate le sole costruzioni in muratura esistenti;
  3. Il Comitato non ha mai propagandato la necessità di demolire tutti gli edifici esistenti: è stato lo stesso Comitato a chiedere e ad ottenere che il Ministero apponesse ben due vincoli di tutela all’intera area, proprio per preservarla, integra, dalla speculazione edilizia che ha mangiato e sta divorando la città;
  4. Il Comitato non ha mai affermato che le funzioni sociali siano inutili: da oltre 23 anni infatti chiede che l’area venga destinata al verde pubblico e alla fruizione dei cittadini, anche come risarcimento della mancanza degli standard urbanistici previsti per legge;
  5. Nell’attuale fase storica, con la tragedia dei cambiamenti climatici e del dissesto idrogeologico, in una crisi economica che si prevede sempre più grave, anche per le guerre in corso, la cifra di 180 milioni di euro (che dovrebbero sborsare i privati) è anacronistica;
  6. Il comitato non ha mai fatto allusioni a presunti motivi per le dimissioni di componenti della Fondazione;
  7. Il Comitato ha inutilmente chiesto per quale motivo non sia stato coinvolto, come portatore di interessi diffusi, al procedimento per la conferenza di pianificazione finalizzata all’accordo di programma, come invece previsto dall’art.14 della Legge n.241/90;

E’ veramente paradossale che il Comitato venga  accusato di essere il vero cementificatore: per noi parlano 23 anni di storia e non polemiche che lasciano purtroppo inevase le domande che abbiamo sempre rivolto alle istituzioni nell’esclusivo interesse della città.

Caserta, 29 ottobre 2024 Il Comitato MACRICO