CASERTA. La replica veritiera del Comitato Macrico Verde alla Fondazione Casa Fratelli Tutti ed all’Istituto di Sostentamento del Clero. Ed un colpo di scena dell’ultima ora.
30 Ottobre 2024 - 21:00
CASERTA (p.m.) – E’ di ieri la Lettera Aperta alla Città –dal titolo che non concede discussioni “La verità sul Campo Laudato Si’ Caserta (ex Ma.C.Ri.Co.)” – con la quale la Fondazione Casa Fratelli Tutti e l’Istituto di Sostentamento del Clero hanno ribaltato l’accusa al Comitato Macrico Verde “di essere il vero cementificatore” di quell’area di proprietà diocesana. La storica associazione cittadina, difatti, è critica dei piani vescovili che vorrebbero destinare, con l’insediamento del vescovo Lagnese, l’ampia superfice alla realizzazione di una serie di parchi tematici (parco della biodiversita’ – parco delle arti – parco della scienza e villaggio dell’economia di Francesco – parco della pace – parco della cura). Intervento – viene argomentato, in estrema sintesi – di non poco impegno sulla risorsa ambientale e che implicherebbe ingenti investimenti e cospicui interventi edificatori anziché lo sviluppo indispensabile del verde. I nostri lettori sanno che condividiamo da sempre le posizioni del Comitato
Dunque, quale parco urbano dalle mille funzioni e ad alto impatto sull’ecosistema cittadino, con una miriade di enti a gestire ed a muoversi. Qui, nella realtà casertana, serve un parco pubblico di verde integrale, da preservare e gestire semplicemente.
Ma dicevano della Lettera Aperta alla Città dell’episcopato. Di oggi, immediata, la nota di risposta del Comitato Macrico Verde, che in una serie di punti replica alle accuse ricevute e che pubblichiamo in basso. La divulghiamo ad informazione dei lettori, come abbiamo fatto ieri per il documento diocesano.
Mentre andiamo in pubblicazione, apprendiamo che proprio in queste ore si sarebbe dimesso un qualificato componente del Comitato Scientifico della Fondazione Casa Fratelli Tutti per dissensi in seno all’organismo tecnico. Si tratterebbe del presidente di Legambiente Caserta ingegner Gianfranco Tozza. Sarebbe, se confermato, un fatto non da poco per tutta la vicenda. E certamente lo seguiremo.
COMUNICATO STAMPA
In riferimento al recente comunicato della Fondazione Casa Fratelli Tutti e dell’IDSC, il Comitato Macrico, premesso che è solo grazie alla battaglia di oltre 23 anni che lo stesso Comitato porta avanti che l’area è ancora intatta e costituisce un polmone verde per la città;
- Il comitato Macrico non ha mai diffamato nessuno, ma piuttosto ha continuato a chiedere all’amministrazione comunale di attribuire all’area la destinazione urbanistica F2- Verde pubblico inedificabile, senza mai ricevere risposte alle numerose petizioni presentate. Ha chiesto spiegazioni sulla destinazione urbanistica del Masterplan presentato dalla Fondazione e neanche in questo caso ha ricevuto risposte;
- La volumetria esistente non è affatto di 525.000 metri cubi, ma di circa 230.000, come il Comitato afferma da anni: nel calcolo non si possono conteggiare tettoie in lamiera per il ricovero dei carri armati che sono stati smontati venti anni fa. Vanno considerate le sole costruzioni in muratura esistenti;
- Il Comitato non ha mai propagandato la necessità di demolire tutti gli edifici esistenti: è stato lo stesso Comitato a chiedere e ad ottenere che il Ministero apponesse ben due vincoli di tutela all’intera area, proprio per preservarla, integra, dalla speculazione edilizia che ha mangiato e sta divorando la città;
- Il Comitato non ha mai affermato che le funzioni sociali siano inutili: da oltre 23 anni infatti chiede che l’area venga destinata al verde pubblico e alla fruizione dei cittadini, anche come risarcimento della mancanza degli standard urbanistici previsti per legge;
- Nell’attuale fase storica, con la tragedia dei cambiamenti climatici e del dissesto idrogeologico, in una crisi economica che si prevede sempre più grave, anche per le guerre in corso, la cifra di 180 milioni di euro (che dovrebbero sborsare i privati) è anacronistica;
- Il comitato non ha mai fatto allusioni a presunti motivi per le dimissioni di componenti della Fondazione;
- Il Comitato ha inutilmente chiesto per quale motivo non sia stato coinvolto, come portatore di interessi diffusi, al procedimento per la conferenza di pianificazione finalizzata all’accordo di programma, come invece previsto dall’art.14 della Legge n.241/90;
E’ veramente paradossale che il Comitato venga accusato di essere il vero cementificatore: per noi parlano 23 anni di storia e non polemiche che lasciano purtroppo inevase le domande che abbiamo sempre rivolto alle istituzioni nell’esclusivo interesse della città.
Caserta, 29 ottobre 2024 Il Comitato MACRICO