CASERTA. Ma guarda un pò: Pippo D’Auria promosso dopo la perquisizione, ora posizione organizzativa dopo l’arresto, con il consuocero di Carlo Marino avvocato difensore

7 Febbraio 2022 - 13:59

Sicuramente una catena di eventi assolutamente casuale. E dobbiamo dire per forza così, perchè, essendo soli nel combattere il verminaio sempre più tracimante nel comune di Caserta (e d’altronde abbiamo visto chi sono stati i protagonisti dell’ultima campagna elettorale a partire da mister Raffaele Capone), anche stavolta, anche questa notizia finirà tranquillamente in cavalleria

 

CASERTA – (Gianluigi Guarino) Il 18 novembre del 2018, la direzione distrettuale antimafia di Npoli compì le ormai famose perquisizioni nello studio, negli uffici e forse anche a casa di Carlo Marino, sindaco del tempo e sindaco di oggi. Sempre durante quella mattinata, lo stesso fu fatto nell’abitazione e negli uffici napoletani della Xeco, società riconducibile direttamente al faccendiere Carlo Savoia, visto che il 50% delle quote si trovavano in mano alla moglie Lucia Iorio e al suo dipendente e uomo di fiducia Gennaro Cardone.

Colpiti da quel provvedimento, che implicava automaticamente la notifica di un avviso di garanzia, furono anche Marcello Iovino e Giuseppe D’Auria, per gli amici Pippo, il primo nella qualità di dirigente della ripartizione ecologia del comune di Caserta, il secondo quale funzionario, impiegato, stabilmente utilizzato da Iovino e forse anche da Marino, da Franco Biondi, insomma il fiduciario di tante persone e di tante cose.

Nell’abitazione di Pippo D’Auria, zona via Marchesiello, furono trovati circa 6.500 euro in contanti, ordinati in tre mazzette, una delle quali in un mobile della stanza da letto, le altre due, in garage, nello scatolo contenente gli attrezzi per la pesca. Contemporaneamente, a casa di Carlo Savoia, vennero trovati, ugualmente nascosti, circa 20mila euro in contanti, probabilmente utilizzati dal faccendiere per pagar mazzette.

A qualche settimana, massimo uno o due mesi, non ricordiamo bene ma il dettaglio è irrilevante, Carlo Marino promosse sul campo Pippo D’Auria, attribuendogli un ruolo di funzionariato importante sempre all’intero della ripartizione Ecologia e ambiente, dentro alla quale, come abbiamo scritto decine di volte, toccando gli accenti dell’incredulità, che qui a Caserta, dove la corruzione è incorporata al territorio e non riguarda solamente i politici, i burorati e gli affaristi, nel momento in cui scoprimmo che tra le varie funzioni di D’Auria ci sarebbe stata anche quella di responsabile, garante della legalità dei procedimenti amministrativi.

Parlammo, senza scherzarci tanto sopra, di una sfida sprezzante che l’amministrazione comunale di Carlo Marino, indagato già al tempo insieme a D’Auria, Marcello Iovino, Carlo Savoia, Pasqualino Vitale, eccetera alla magistratura inquirente.

A fine 2021, quegli avvisi di garanzia si sono trasformati in arresti. Prima in carcere e poi ai domiciliari è finito Carlo Savoia; ai domiciliari sono andati Marcello Iovino e Pippo D’Auria, entrambi poi liberati dal tribunale del Riesame in quanto non sussistevano più i motivi cautelari alla base di un provvedimento di restrizione della libertà personale.

3 febbraio 2022, a un mese e mezzo esatto, a 45 giorni di distanza dal suo arresto, avvenuto il 21 dicembre, a  Giuseppe D’Auria, per gli amici Pippo, viene attribuita una posizione organizzativa. Lo fa, manco a dirlo, franco Biondi con la detemina numero 212.

Ovviamente tentare di leggere il nome e il cognome di D’Auria è pressochè impossibile dall’albo ptretorio. La digitalizzazione è diventato strumento che questi qua, i Marino, i Biondi, i D’Auria stanno abilmente utilizzando per scopi esattamente contrari a quelli per cui questi sistemi di trasmissione, di comunicazioni evolute, sono nati.

Mentre, infatti, aprire una determina del comune di Caserta, ammesso ennon concesso che fossse pubblicata in albo pretorio, era relativamente semplice fino a qualche mese fa, oggi devi dotarti di un ingegnere informatico epr scaricare i programmi, controfirmare digitalmente. Insomma, per subire tutto quello che c’è da subire per perdere la pazienza, per stancarsi e desistere che poi è esattamente l’obiettivo che i suddetti Marino, Biondi e compagnia si propongono di raggiungere, in modo che nessun cittadino possa capire come venga sviluppata l’amministrazione comunale di Caserta.

Noi ci siamo riusciti e siamo anche riusciti a connoscere che dietro la matricola 130 c’è proprio mister Pippo D’Auria. nuova posizione organizzativa nei settori lavori pubblici, espropriazioni, programmazione lavori pubblici, infrastrutturazione del territorio.

Di quanto aumenta lo stipendio di Pippo D’Auria? Se non arriviamo a mille euro in più, poco ci mancherà.

Solo una coincidenza il fatto che dopo la perquisizione e quei quattrini scoperti dai carabinieri dei Noe a casa sua, D’Auria ricevette la prima promozione e dopo il suo arresto, precisamente subito dopo che il tribunale del Riesame ha deciso di affrancarlo dalla detenzione domiciliare con “una bella” posizione organizzativa con cospicuo aumento di stipendio.

Sapete chi è l’avvocato difensore scelto da D’Auria? Alberto Martucci, marito della neo assessora al contezioso Annamaria Sadutto e consuocero in pectore, insieme all’appena citata neo assessora, di Carlo Marino. Ma sicuramente, anche questa è una coincidenza e sicuramente non c’è connessione tra la prima promozione, manco a dirlo avvenuta sopo la perquisizione, l’attribuzione della posizione organizzativa, avvneuta dopo l’arresto e la nomina dell’avvocato difensore del consuocero del sindaco.

Dovremmo attaccare la solita litania sull’obbligatorietà dell’azione penale, visto che nella storia che raccontiamo da anni, quella esplicitata dalla Dda rappresnta solamente un puntino, una goccia in un oceano di illegalità. Ma siccome ci siamo anche stufati di scrivere sempre le stesse cose, desistiamo, almeno per stavolta.