CASERTA. Non perché abbiamo votato la nostra vita ai Dresia: hanno chiesto 2 MILIONI e 700 MILA EURO di risarcimento al comune. Ecco come hanno risposto quelli del dissesto

4 Aprile 2022 - 11:46

CASERTA – Certe volte subentra in noi un tratto paradossale di simpatia nei confronti della famiglia Dresia. Ci capita quando ci troviamo di fronte a situazioni, ad iniziative che magari in un altro posto d’Italia o del mondo non sarebbero mai assunte. I Dresia, tutto sommato, hanno ben donde di provarci, perché non c’è nessun occhio vigile che, magari, senza voler ingaggiare minimamente guerre legali verso di loro, li ammonisce con il mitico “nun ce prova“. Se loro ci provano è perché, evidentemente, spesso è andata bene.

Quando questi tentativi sono tanto manifesti, pubblici, viene meno quel lavoro di attività sottotraccia, un po’ codina che di solito associa al 90% dei nostri articoli dedicato alla fredda analisi dei documenti anche un minimo di antipatia personale comunque legata ai fatti di Diritto narrati. Quando, invece, le cose sono sfrontate, manifeste, ci strappano anche un sorriso sempre sulla scia di una citazione – da noi fatta centinaia di volte – da una serie di comiche mute mandate dalla Rai negli anni Ottanta, mostrando le scene di alcuni bambini monellissimi, note come Le

simpatiche canaglie.

Fatta la premessa, oggi Dresia entra nel menu giornaliero di CasertaCe per “causa sua”, dato che, dipendesse da noi, non ce ne occuperemmo mai. Stavolta non sembra trattarsi di questioni riguardanti la gestione del parcheggio Pollio, né del bizzarro, stravagante contenuto del project financing della gestione multiservizi della stessa area (LEGGI QUI IL NOSTRO FOCUS

) attraverso il project financing.

Il 23 ottobre del 2018 gli eredi di Biagio Dresia hanno presentato una richiesta di immissione alla massa passiva, cioè quell’agglomerato di debiti riconosciuti dall’Organismo straordinario di liquidazione che sta seguendo le pratiche relative al dissesto del comune di Caserta, per un risarcimento danni a seguito di un incidente avvenuto nel 2011. La somma è importante e quindi l’Osl ha curato con la massima attenzione possibile il caso. Ma ad aiutare questo corpo e in un certo qual modo anche le casse del comune è arrivata la corte di Santa Maria Capua Vetere.

Infatti, con sentenza depositata il 22 marzo scorso, i giudici del tribunale sammaritano hanno rigettato la domanda milionaria di risarcimento danni. Una decisione che, inevitabilmente, ha provocato la non immissione nei futuri pagamenti della cifra richiesta dalla famiglia Dresia