CASERTA. Oggi la protesta degli ambientalisti al comune. Temiamo che il sindaco neanche li riceverà da convinto cementificatore della città

7 Gennaio 2025 - 11:59

Caserta (p.m.) – Oggi pomeriggio alle ore 17, come abbiamo anticipato sabato scorso (qui l’articolo), i comitati ambientalisti e di tutela del territorio cittadini si sono autoconvocati ai porticati di palazzo Castropignano per protestare contro la politica comunale di cura del verde, che considerano ampiamente inadeguata nonostante i fondi pubblici impegnati. I promotori della manifestazione, che chiederanno di essere ricevuti dal sindaco il quale viene accusato di aver fatto orecchi da mercante alle loro richieste di incontro sul tema,  denunciano il fatto che gli interventi di manutenzione degli alberi della città siano errati proprio dal punto di vista delle regole dell’arboricoltura  e quindi dannosi per le diverse piante, le quali, anziché essere correttamente potate, subiscono la drastica capitozzatura. Tecnica che le indebolisce e le porta a cadere. E non solo. Parlano anche di mancanza assoluta di controlli sulla ditta esecutrice dei lavori e di piantumazione di nuovi alberi di tipo non adatto ad un centro urbano. Siamo pressoché al caos, pare di capire.

Vedremo che cosa oggi ne ricaveranno le associazioni, se puta caso verranno ascoltate dal sindaco. Se così dovesse essere, sarebbe l’occasione buona per porgli un tema fondamentale legato al fenomeno del surriscaldamento urbano che la politica urbanistica attuata da questa giunta comunale sta aggravando non poco. La costruzione di nuovi edifici in sostituzione dei palazzi storici, come si sta facendo, con l’amplificazione abnorme dei volumi e la soppressione degli ampi giardini di corte e padronali, peggiora enormemente due effetti climatici urbani. Parliamo del fenomeno dell’ isola

di calore e di quello dei c.d. canyon urbani, ampiamente noti nella letteratura scientifica ambientale, ma indifferenti ai cementificatori della città. L’effetto dei due fenomeni è quello dell’innalzamento delle temperature di strade e quartieri fino a 4 o 5 gradi in più.

Nelle grafiche, l’illustrazione dei due fenomeni dell’isola di calore urbano e del canyon urbano

L’unico rimedio a questa realtà è l’incremento generalizzato del verde della città, la diradazione delle costruzioni nel centro cittadino e l’applicazione di criteri di ecosostenibilità per i nuovi insediamenti abitativi periferici da consentire, se davvero fosse necessario allo sviluppo del capoluogo, solo dopo aver recuperato e riqualificato l’edificato già esistente.

L’adesione a questi ineludibili indirizzi ha la conseguenza che il Macrico deve essere adibita a foresta urbana, di verde naturale e totale e non ad un nuovo insediamento fortemente infrastrutturato ed antropizzato come immaginano curia e comune di Caserta, che nessun’altra costruzione deve essere autorizzata nel centro urbano limitandovi gli interventi edilizi alla messa in sicurezza ed all’abitabilità dell’esistente, che deve essere vietato il nuovo consumo di suolo e guadagnato, attraverso la soppressione delle superfici cementificate non strettamente necessarie, nuovo terreno da destinare a verde diffuso.

E tutto ciò non per un improvviso colpo di genio casertano, ma come obiettivi della  strategia europea di adattamento ai cambiamenti climatici previsti dal piano  Obiettivo Globale Nature Positive, tramite l’implementazione di Soluzioni basate sulla Natura (Nature based Solutions, NbS).

Trovandosi in tema, poiché nell’ultimo consiglio comunale l’assessore all’urbanistica Rendina ha fatto sapere che tra un anno e mezzo al più il professore Francesco Karrer, nuovo professionista incaricato dell’istruttoria del PUC, consegnerà le sue conclusioni per pervenire all’approvazione del fondamentale documento di programmazione urbanistica che la città attende da oltre un ventennio, potrà essere chiesto al sindaco che testa hanno in proposito.

Si pensa ad un nuovo assalto alla diligenza urbanistica di quel poco che resta della città?

Nella grafica, l’effetto mitigante degli alberi sul surriscaldamento delle città