CASERTA. Pio Del Gaudio prende un incarico da Mastella al comune di Benevento. Farà politica nel movimento di Luigi Bosco

7 Giugno 2022 - 11:51

CASERTA (g.g.) – Pare, e diciamo pare, che Pio Del Gaudio abbia trovato una sua dimensione. Una dimensione mastelliana, dunque, deluchiana, a Caserta quindi boschiana, così come legata alla consigliera regionale Maria Luigia Iodice. Comunque un qualcosa che oggi ti permette di scrivere che l’ex sindaco di Caserta, aderendo al partito di Clemente Mastella, Noi Campani, si colloca definitivamente in un’area politica di centrosinistra.

Ma cosa c’entra l’appartenenza a Noi Campani con la sua nomina ufficializzata stamattina ad esperto del controllo di gestione del comune di Benevento, posizione tipica del cosiddetto sottogoverno, categoria della politica nazionale che nel momento in cui viene toccata da un fuoriclasse – e non lo diciamo con termini negativi – come Mastella diventa quasi poesia? La risposta è incorporata nella domanda: Mastella (e il sottoscritto suo conterraneo che lo conosce da più di 40 anni lo sa bene) effettua nomine come queste, soprattutto quando riguarda l’ex sindaco di una città capoluogo, solo se ha ricevuto precise garanzie sul fatto che nel momento in cui andrà a trattare posizioni importanti, candidature all’interno di uno degli schieramenti nelle prossime elezioni politiche, lui potrà contare in Del Gaudio come sicura e affidabile bandierina territoriale, magari chiedendogli anche il sacrificio di una candidatura simbolica per supportare la lista.

E tutto sommato, è molto  meglio che il motivo della nomina sia questo e non quello di una valutazione neutra e neutrale sulle attitudine professionali di Del Gaudio. Per carità, questi ha i requisiti di legge per svolgere una funzione del genere, ma se proprio dovrà mettere mano e dire la sua nel controllo di gestione del comune di Benevento, incarico per cui sarà sicuramente e legittimamente remunerato, la speranza è che gli ultimi sette anni, cioè tutto quello che è maturato dopo la sua caduta ad opera dei consiglieri comunali che lo mandarono a casa, dimettendosi in massa per ben due volte davanti ad un notaio, siano serviti per maturare cognizioni più solide sulla materia della finanza locale e nuove consapevolezze rispetto a quelle che ne determinarono le mosse quando indossò la fascia tricolore e che lo portarono a rompere, in nome del partito della spesa, del partito dello scialacquamento, del partito che incubava i germi di un nuovo di dissesto, con Nello Spirito che, invece, i conti del comune li voleva risanare sul serio, consolidando tutti i fondamentali. E che per questo motivo fu indotto alle dimissioni.