CASERTA. Stranieri rifugiati nei locali comunali di via Barducci. Le associazioni di Ferrajolo e Romano insorgono contro il sindaco Marino

24 Giugno 2019 - 15:40

CASERTA – (pasman) Alcune sere fa, il sindaco Carlo Marino è intervenuto alla villetta Giaquinto in occasione della giornata dei migranti e del concerto di solidarietà in favore del centro sociale ex-canapificio per la nota vicenda che lo sta riguardando.

Prendendo la parola dal palco, il primo cittadino ha annunciato che all’associazione casertana di assistenza degli stranieri rifugiati sarà data anche la disponibilità dei locali comunali dell’ex asilo di via Barducci, nel caso che quelli sostitutivi già ricevuti in questo periodo di indisponibilità della propria sede di viale Ellittico in quanto sottoposta a sequestro della magistratura per carenze strutturali, non dovessero risultarle sufficienti.

Tanto è bastato perché si scatenassero le reazioni – sacrosante, diciamo noi – delle associazioni cittadine dei disabili, le quali si sono viste finora negare dal comune di Caserta proprio la disponibilità dell’ex asilo di via Barducci per la realizzazione di progetti in favore dei propri assistiti.

Con il fermo comunicato stampa che pubblichiamo, il professore Vitaliano

Ferrajolo, presidente della onlus LPH (Lega Problemi Handicappati) e Daniele Romano, presidente della FISH Campania ( Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), denunciano non solo la discriminazione subita in tal modo, ma protestano anche per le gravi inadempienze dell’amministrazione comunale nella gestione dei progetti finanziati dal Ministero delle politiche sociali, “…nello specifico del progetto di Vita Indipendente e dei fondi della legge 112/ 16, la legge del Dopo di Noi, che fino ad oggi sono ancora un mistero”.

Al comunicato stampa per l’episodio, crediamo che non si debba aggiungere niente altro, essendo evidenti i due pesi e le due misure usate dal sindaco Marino nella circostanza, che concede ad alcuni quel che ha negato ad altri, senza ragioni plausibili.

E purtroppo non ci risultano nuove né la condizione di disastro in cui versano le politiche comunali nell’ambito sociale C- 1, quelle in favore delle fasce deboli, né il vizietto del centro sociale casertano di prendersi spesso, per la tolleranza istituzionale goduta, delle libertà che non gli sarebbero consentite, esattamente come quella citata dal comunicato stampa quando ricorda che la LPH, anni addietro, dovette abbandonare lo stabile di via Barducci, che all’epoca aveva in uso, “…poiché senza alcun titolo la struttura fu occupata proprio dai militanti dell’ex canapificio”.

 Speriamo che le locali associazioni dei disabili si facciano sentire ancora su questo punto e con maggiore determinazione, perché – come immaginiamo che sappiano – queste cose, a palazzo Castropignano, da un orecchio entrano e dall’altro escono.

 

Questo il comunicato stampa delle onlus LPH e FISH Campania