Clandestini sfruttati nelle campagne: a lavoro senza poter usare neanche il bagno. Imprenditore casertano rischia il processo
17 Marzo 2023 - 17:24
Oltre al proprietario dell’impresa agricola, rischia di finire al banco degli imputati anche il “reclutatore” della manodopera
SAN CIPRIANO DI AVERSA – Si tenuta oggi l’udienza preliminare nel processo a carico di un imprenditore casertano del settore agricolo residente a San Cipriano d’Aversa, 36enne, e del marocchino 83enne che, secondo le accuse, si occupava di procacciare lavoratore stranieri senza permesso di soggiorno per l’impresa dell’uomo, sita in Carinola.
La procura insiste per il rinvio a giudizio dei due soggetti, mentre il collegio difensivo, composto dagli avvocati Pasquale Verde e Gianfranco Carbone, chiede una sentenza di non luogo a procedere.
La possibilità, però, che il processo vada avanti e che quindi il dibattimento inizi è molto probabile.
Secondo quanto scoperto dalla Procura di Aversa del tribunale normanno di Napoli Nord, l’imprenditore e il procacciatore utilizzavano diversi lavoratori nel fondo agricolo del 36enne, soggetti privi di permesso di soggiorno e senza nessuna garanzia contrattuale.
Il pagamento era di €30 al giorno per otto ore di lavoro, chiaramente senza alcuna tutela sanitaria o contributiva. Nessuna possibilità di utilizzare servizi igienici o spogliatoi, infatti i lavoratori erano costretti a espletare i loro bisogni fisiologici all’aperto.
Durante la pausa, inoltre, gli immigrati erano costretti a riposare stendendosi per terra, senza nessun tipo di spazio adatto.
A quanto pare, sempre secondo quanto segnala la procura, l’83enne marocchino utilizzava un camioncino, una Fiat Doblò per provvedere a reclutamento della manodopera, che prelevava alle 6:00 del mattino presso la rotonda di Villa Literno, per poi portarli all’azienda agricola dell’imprenditore.