CODICE ROSSO. Dopo i numeri del fallimento del sistema, l’esperta Rosa Marroncelli ammette: “Tante menzogne nelle denunce”. E l’avvocato Concetta Gentili…

17 Marzo 2023 - 13:23

La collega Marilù Musto e “Il Mattino” ci hanno anticipati ma anche facilitato il lavoro, visto e considerato che dopo la pubblicazione dei dati delle archiviazioni e dopo il botta e risposta con l’avvocatessa capuana, avevamo promesso di ritornare sull’argomento, in attesa di trasformare in servizio giornalistico la vicenda di un padre

CASERTA – Noi di Casertace lo avevamo annunciato e siamo persone di parola. Saremmo ritornati sull’argomento Codice Rosso, archiviazioni quasi di massa, denunce fasulle. Ci ha preceduti, ma va bene lo stesso, la collega Marilù Musto nell’edizione de “Il Mattino” dell’8 marzo, giorno dedicato alla donna e funestato da luoghi comuni e banalità retoriche. Efficace e secca, nel suo reportage, la Musto intervista la nota avvocatessa casertana Rosa Marroncelli, paladina ante litteram della difesa delle donne vittime di violenza. Sicuramente più nota di un’altra “paladina”, l’avvocato Concetta Gentili, con cui pure con la Marroncelli ha condiviso la partecipazione ad associazioni in difesa delle donne. L’avvocato Gentili aveva preso cappello, come si dice, dopo che noi avevamo osato “metter in dubbio” la veracità della gran parte di denunce per codice rosso, la riforma che ha introdotto misure cautelari più stringenti ed invasive nei confronti del violentatore o maltrattante.

Riforma pensata e voluta da Michelle Hunziker, dall’avvocato Giulia Buongiorno e dall’indimenticabile giurista ed ex ministro per la Giustizia Alfonso Bonafede. Il Pd, con in testa il senatore Valeria Valente, poi presidente della commissione femminicidi, si astenne, saggiamente.

E riportiamo fedelmente la dichiarazione dell’avvocato Rosa Marroncelli resa alla collega Musto: “E’ evidente che il lavoro di tutti, avvocati, operatori a vario titolo, magistrati, forze di polizia, non può essere impegnato per uomini e donne che denunziano senza pietà azioni mai poste in essere e che tolgono tempo e respiro a chi è chiamato ad indagare e a decidere…succede e – per fortuna – è facilmente riconoscibile a mani, occhi e menti competenti chi è senza scrupoli…anche per questo motivo la capacità a tornar sui propri passi anche quando si sono mosse accuse e non era vero, o si è indagato e non era necessario, fa la differenza. Ma il male resta”.
La Marroncelli poi continua informando che lo Stato concede il patrocinio gratuito a chi ha un redito inferiore agli 11mila 700 euro annui, ma fa eccezione per le donne che denunciano una violenza per le quali il patrocinio è sempre gratuito. Ed ecco il punto: l’onestà intellettuale dell’avvocato Rosa Marroncelli stride con il tono esuberante e, detto con franchezza, connotato da una sicumera che trova poco riscontro nella consistenza e nella qualità delle idee espresse, dell’avvocato Concetta Gentili, che come lei dice, “accarezza il diritto”.

A differenza di ciò che arriva dall’autorevolezza e dall’esperienza dell’avvocato Marroncelli, la sua collega capuana, priva il confronto su questo argomento finanche dei contenuti base, visto e considerato che un approccio manicheo e puramente assertivo, del tipo “tutte le denunce sono vere”, non porta da nessuna parte.

In verità, dopo aver letto l’intervista rilasciato a Marilù Musto dall’avvocato Marroncelli, abbiamo atteso qualche giorno ritenendo che, così come era capitato in riscontro al nostro articolo, anche in questo caso l’avvocato Gentili, tra le altre cose consigliere comunale in quel di Capua, avrebbe elaborato ed espresso quale strale liquidatorio, tranciante quanto sommario, anche nei confronti della collega, la quale ha esposto un’idea diametralmente opposta alla sua.

E invece questa replica non è arrivata e oggi abbiamo deciso di scrivere in quanto era giusto scontare la promessa fatta nei primi due articoli sul Codice Rosso.

Ma noi non siamo gente a cui piace appostarsi sulla proverbiale riva del fiume e invitiamo l’avvocato Gentili ad entrare in questo dibattito, magari svolgendo una valutazione che parta dalla propria esperienza professionale. Se, infatti, Rosa Marroncelli non ha avuto alcuna remora nell’affrontare il tema delicato del patrocinio gratuito, cioè della barca di soldi che lo Stato mette a disposizione degli avvocati che aprono una contesa giudiziaria perimetrata all’interno del Codice Rosso, lo stesso secondo noi dovrebbe fare l’avvocato Gentili, magari partendo dalla propria esperienza, dai propri incarichi, tutti ricevuti con pieno diritto, per carità, ma che potrebbero tranquillamente rappresentare una base concreta di ragionamento nel momento in cui la Gentili si armasse di pallottoliere o di calcolatrice, sommando gli incarichi ricevuti e remunerati con il gratuito patrocinio dello Stato, e confrontando questo numero a quello degli esisti giudiziari che hanno riconosciuto piena ragione alle sue assistite in modo da stabilirne una percentuale.

Magari l’avvocato Gentili è una mosca bianca e il totale disastro del Codice Rosso che, al momento, serve soprattutto a mungere i soldi alle casse statali, non dipende dalla sua opera, che esplicita cifre ben superiori a quelle infime delle condanne pronunciate dai Tribunali di Aversa-Napoli Nord e S.Maria C.V. a fronte della vera e propria alluvione di archiviazioni.

Comunque, durante questi mesi e da quando abbiamo cominciato a occuparci del tema, siamo stati anche gratificati da lettere di persone tenute in scacco e letteralmente crocifisse dalle denunce, poi risoltesi in archiviazioni e in bolle di sapone tossiche, però, per chi le ha dovute respirare e inalare.

Tra queste, ci ha colpiti: in redazione è giunta un dettagliata e straziante lettera, iper documentata e dettagliata, dell’odissea di un padre denunciato per maltrattamenti dalla ormai ex moglie, denuncia archiviata “perché il fatto non sussiste” dopo 14 mesi di persecuzioni incredibili. Non vi diciamo di più, per ora, ci è stato chiesto il silenzio ancora per qualche tempo. Poi, quando ve la racconteremo, non dovremo essere noi a temere azioni giudiziarie di alcun tipo.