Come le ciliege: una figura di merda tira l’altra: il comune di Caserta s’inventa un’entrata di un milione e mezzo di euro che non esiste più da 5 anni

14 Gennaio 2019 - 19:05

CASERTA (g.g.) – Vi facciamo sconto di una nostra valutazione sui contenuti della relazione scritta dagli esperti del ministero degli interni sui contenuti del bilancio stabilmente riequilibrato approvato recentemente dal consiglio comunale di Caserta, in funzione del secondo dissesto. Ve ne facciamo sconto perché si entra in questioni tecniche complesse che si riassumono in due righe: totale insipienza e incapacità da parte del settore Finanze del comune e dell’assessore Federico Pica che lo dovrebbe coordinare.

Non c’è un solo comparto di entrata, a partire dai più elementari: Imu, Tasi, Tosap, tasse sulle affissioni ecc.. a segnalare una precisa rispondenza tra ciò che nel bilancio stabilmente riequilibrato è stato scritto e i vari quadri del Modello F che corrispondono ognuno a una sezione di entrata. Una parola campeggia e risuona come una condanna senza condizioni, per capirci, vero scuorno per Pica, Girolamo Santonastaso e compagnia: incongruenza.

Per gli appassionati della materia, pubblichiamo il testo della relazione. Ma mentre questi aspetti evidenziano quello che a noi è noto da tempo e cioè la totale ignoranza della materia da parte di chi la dovrebbe gestire nelle stanze del comune capoluogo, il punto 11 cella letterina che il Viminale ha scritto al comune coglie un altro errore madornale che stavolta, a differenza dei primi, altro che incongruenza di migliaia di euro, qui ci sono un milione e mezzo inserito nella parte attiva del bilancio stabilmente riequilibrato in maniera errata. Uno strafalcione memorabile.

Il comune di Caserta non ha sbagliato una volta, bensì due, quando ha iscritto la cifra nella parte attiva del bilancio. Ha sbagliato perché già nel 2012 era stata realizzata questo adeguamento ai contributi statali. Adeguamento che, ai sensi dell’articolo 259 comma 4 del decreto legislativo 267 del 1 agosto del 2000, Testo Unico sugli Enti Locali, riguarda l’allineamento dell’importo complessivo dei trasferimenti statali della parte corrente e della parte consolidata alla media unica nazionale ed a quella media della fascia demografica di appartenenza.

Insomma, dal 2012 ad oggi, lo scostamento, essendo trascorsi neanche 7 anni, sarebbe all’incirca di qualche migliaia di euro e non certo di un milione e mezzo. Ma anche questo è un discorso meramente accademico perché, come fa notare il ministero dell’Interno, la norma che consentiva ai comuni di incassare dallo stato queste somme compensative non è più in vigore dal 1 gennaio 2014. Quindi, dobbiamo ritenere che sia stata cassata con la legge di stabilità approvata negli ultimi giorni dell’anno 2013.

Insomma, inutile commentare. Siamo all’interpretazione farsesca dell’interpretazione della cosa pubblica.

 

IL TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE INVIATA AL COMUNE DI CASERTA DAL MINISTERO DELL’INTERNO