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Compositore casertano firma la colonna sonora di uno “spaghetti western”. Si gira il prossimo fine settimana

18 Settembre 2022 - 15:18

Caserta/Roma – Il compositore casertano, Francesco Oliviero, renderà onore con la sua musica ad un cortometraggio.Una missione ben precisa: la riconquista di un territorio proprio come accadeva nel west,
più precisamente quello di Camposecco (Camerata Nuova – Roma), l’altopiano più vasto ed
esteso tra i tanti che sono incastonati tra le cime del Parco dei Monti Simbruini.
Ormai abbandonato dal mondo del cinema e i 54 film western, girati lì, degli anni 60 e 70
sono soltanto un ricordo lontano. Il più famoso è senza dubbio “Lo chiamavano Trinità” con
Bud Spencer, Terence Hill e Remo Capitani. Quest’ultimo conosciuto anche come
Ray O’ Connor ha sempre desiderato il ritorno del western in Italia ma, seppur con qualche
corto, non è riuscito nell’intento. Questo progetto quindi nasce anche per lui, in quanto con
la partecipazione di Massimo Capitani (il figlio), gli renderanno omaggio.
Questo contatto così diretto con Massimo è nato grazie agli amministratori del gruppo
Facebook “Camposecco Far West”, in particolare nei nomi di Alberto Corridori, Francesco
Romano e Vincenzo Pelosi che hanno collaborato durante la fase di pre-produzione, in
quanto il gruppo è nato proprio per rivalutare Camposecco.
“Tutto per quella sporca pellaccia…” è questo il titolo del cortometraggio scritto e
interpretato da Gianpaolo Gentile e diretto da Daniele Bartoli con Massimo Capitani, Ilaria
Fiori

e la colonna sonora di Francesco Oliviero.
Trama: Wyatt, un ragazzo in cerca di cibo e denari, ha una taglia sulla testa e chiunque
vorrebbe catturarlo per incassare la ricompensa. Trova ospitalità a casa di Stormy (un
contadino che vive con sua nipote Victoria), ma la sua indole lo porterà ad una scelta ben
precisa che però non coinciderà con la sorte del destino.
Il 24 e 25 settembre, quindi Camposecco diventerà di nuovo set cinematografico per far si
che il west cavalchi ancora in Italia e che la location possa essere messa al centro
dell’attenzione dell’industria cinematografica come ai tempi d’oro.