CORONAVIRUS. I due agenti penitenziari positivi non si recavano al lavoro dal 20 marzo

3 Aprile 2020 - 11:10

Sono originari del Casertano

CASERTA – Quarantacinque tamponi per il Covid-19 sono stati eseguiti stamattina ad altrettanti detenuti e agenti dell’istituto penitenziario minorile di Airola in provincia di Benevento. Lo conferma all’agenzia Dire il garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello. I tamponi sono stati eseguiti dopo che un agente penitenziario e’ in isolamento all’interno della struttura per evidenti sintomi del nuovo coronavirus. Il primo test ha dato esito negativo, ma si attende l’esito del secondo tampone gia’ eseguito.

In serata dovrebbero arrivare anche gli esiti dei tamponi eseguiti ai 45 detenuti ed agenti del carcere che saranno esaminati all’ospedale Cotugno di Napoli. Intanto, si registrano due casi di posivita’ al Covid-19 nel carcere di Secondigliano a Napoli. Originari del casertano, i due non si recavano nel penitenziario dallo scorso 20 marzo.

Positivo anche un dipendente del reparto traduzioni dei detenuti di Napoli. Stamattina Ciambriello e il garante dei detenuti di Napoli Pietro Ioia hanno chiesto al presidente del tribunale di sorveglianza di Napoli un’accelerazione delle pratiche, segnalando nuovamente tutte le difficolta’ connesse alla mancanza dei braccialetti elettronici.

“Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede gioca a nascondino, nascondendo i braccialetti che non ci sono. E’ un reato di omissione grave – attacca Ciambriello – e si dimentica della gravita’ della situazione nelle carceri. In Italia siamo arrivati a 165 agenti contagiati, 21 detenuti contagiati e un detenuto deceduto. La politica continua a non decidere, con cinismo e pavidita’”.

In Campania occorrerebbero infatti almeno 275 braccialetti, stima il garante dei detenuti. I braccialetti, invece, non ci sono e questo rende impossibile assicurare l’accesso alla detenzione domiciliare a tutti i detenuti in possesso dei requisiti. “Dal 2001 ad oggi sono stati spesi 120 milioni di euro solo per la voce ‘braccialetti'”, ricorda Ciambriello.