CORONAVIRUS. L’Asl di Caserta si dà la zappa sui piedi e certifica che i test rapidi non servono a nulla. LEGGI I NUMERI

9 Maggio 2020 - 17:15

CASERTA (g.g.) – E’ l’Asl di Caserta a mettere una pietra tombale sulla validità dei test rapidi. Se qualcuno riteneva che la nostra posizione, espressa fin dal primo giorno, corredata, strutturata in moltissimi articoli pieni di argomentazione, ma soprattutto di numeri, fosse pregiudiziale, è servito. Pensate un po’ che, nella grande operazione di controllo dell’onda di ritorno Nord-Sud, stando ai dati pubblicati dall’Asl di Caserta, sono state controllate 1498 persone di cui 17 con temperatura corporea superiore ai 37.5°. Ovviamente, anche su questa cosa, avevamo detto che se si sta al sole per diverso tempo e, probabilmente quelli che sono tornati in auto da Milano e dal nord, hanno vissuto questa condizione, aumenta e supera i 37 gradi, indipendentemente da problemi di ordine febbrile. Quindi già questo elemento nel caso specifico di persone che avevano viaggiato 7/8 ore sotto al sole contava fino ad un certo punto e lo scrivemmo. Sempre l’Asl, poi ha detto, che 907 persone si sono volontariamente sottoposte ai test proprio perché, tornando dal nord, hanno voluto in qualche modo mettere a disposizione se stessi alla causa della sicurezza e della prevenzione. Di questi 39 sarebbero risultati positivi, ed anche questa non sarebbe un definizione precisa, nonostante l’Asl di Caserta la stia usando. I test rapidi non stabiliscono alcuna positività ma, come abbiamo scritto in almeno 10 occasioni, stabiliscono la presenza contemporanea individuale o la non presenza di due precisi anticorpi Igg e l’Igm. Di questi 39 presunti positivi, alla fine, uno solo è risultato positivo anche al tampone. Questo a dimostrazione di quanto inaffidabile sia il test rapido anche come semplice pre-analisi, come semplice indicatore.