CORONAVIRUS. PIEDIMONTE, SESSA, MADDALONI. De Luca e Russo spostano i respiratori come i carri di Mussolini. E nell’ospedale matesino medici ed infermieri senza mascherine sicure

25 Marzo 2020 - 12:16

CASERTA – (g.g.) E’ vero o è falso che l’asl di Caserta e, dunque, l’unità di crisi creata da De Luca ha portato due ventilatori dalla Terapia intensiva di Piedimonte Matese all’ospedale di Maddaloni, così com’è successo anche dall’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, in poche parole, 6 posti di rianimazione disponibili a Maddaloni non sono frutto, per quanto riguarda almeno 4 di qusti, sugli altri 2 non crediamo sia stato usato un metodo diverso, di un investimento, di ventilatori polmonari arrivati ex novo, senza depauperare altri dispositivi uguali presenti in altri ospedali della provincia?

Il pensiero non può non andare alla famosa storia o storiella dei carri armati di Mussolini, che erano sempre gli stessi che venivano spostati da una parata all’altra, spacciandoli per unità aggiuntive di un grande apparato militare, che l’Italia, al contrario, non possedeva.

Ora, se tu per fare un comunicato stampa o una dichiarazione smargiassa affermando che l’ospedale di Maddaloni bla bla bla, togli i respiratori ad altri nosocomi, metti in pericolo una o più vite per salvarne altre. E questo, ci pare ma potremmo sbagliarci visti i super poteri naturali e soprannaturali di cui De Luca si ritiene dotato, non appartiene ai poteri di un presidente di giunta regionale.

Il potere di vita e di morte: a pensarci bene, però lo possiede il Padre Eterno e quello che si ritiene un suo pari.

Sempre rimanendo a Piedimonte, al momento ci sono 6 posti in Rianimazione. Esattamente come a Maddaloni. Ma mentre a Maddaloni a quanto pare possiedono le mascherine giuste, a Piedimonte i sanitari operano senza mascherine adeguate, cioè quelle del tipo ffp2 o ffp3, le uniche che danno garanzie.

Mancano anche due ventilatori presso-volumetrici che sarebbero serviti come il pane in questo momento.

Il direttore generale dell’asl Ferdinando Russo ha assicurato che i dispositivi di protezione arriveranno al più presto. Ma “il più presto” potrebbe diventare “troppo tardi”.