Nicola Schiavone parla: “Sulla centrale di Sparanise Zagaria mi disse di essersi accordato con Nicola Cosentino. L’amico di Nicola Ferraro mi pagava…”

1 Dicembre 2018 - 12:00

SPARANISE – Non è un fatto nuovo l’esistenza di interessi diretti nel Clan dei Casalesi in quello che doveva essere il grande affare della centrale di Sparanise, a cui Casertace negli anni scorsi ha dedicato inchieste giornalistiche e molti approfondimenti.

Naturalmente, è ovvio che Nicola Schiavone, come scriveremo nei prossimi giorni, è destinato a svelare anche il segreto di Fatima, ne parlasse. L’unico elemento nuovo che il super pentito rivela agli inquirenti, oltre alle riunioni che mettevano al tavolo gli uomini cardine dei gruppi Schiavone-Zagaria, nota quella a casa di Oreste Bosco, con Nicola Panaro e Giuseppe Caterino. Un triumvirato che metteva insieme tutti i maggiori punti cardinali del clan. Panaro per gli Schiavone, Caterino per Iovine e Basco per Zagaria. Nicola Schiavone ha raccontato di una confidenza che gli avrebbe fatto Zagaria, il quale rivendicava la magna pars dell’affare, sia in termini di versamento dei tangenti, sia in termini di realizzazione dei lavori. “Zagaria – ha spiegato Schiavone jr. – disse che c’era stato un accordo iniziale con Nicola Cosentino per l’acquisto dei terreni.

Inoltre, sempre Schiavone, rivela che l’impresa di Alfonso Gallo, legato a Nicola Ferraro, pagava a lui una rata di 25 mila euro al mese, mentre Zagaria era già nell’affare dato che forniva tutto il cemento attraverso la Cls.