COVID & ANNO SCOLASTICO. Il sindaco di Sessa Silvio Sasso litiga con il consiglio d’istituto del Caio Lucilio perchè ad oggi non vuol spostare in aule diverse da quelle degli alunni i partecipanti adulti ai corsi pomeridiani

8 Settembre 2020 - 19:38

SESSA AURUNCA (G.G.) – Quando Beppe Grillo era solo Beppe Grillo e non anche “Mister vaffanculo” ideatore e fondatore, insieme alla buon anima di Casaleggio Senior creatore del movimento 5 stelle utilizzava, nel corso dei suoi sketch televisivi, un intercalare, una sorta di sua identità comica che risuonava così ” Mi fa impazzire...” . Un modo di dire, appunto, legato all’assurdità di certe cose che lui raccontava che spesso addirittura invadevano la sfera dell’incredibile, al limite del surreale.

Per spiegarci meglio, una roba simile a un “Ma come si può…

Il Grillo pre vaffanculo potrebbe dunque  ritornare utile nella vicenda che si sta verificando a Sessa Aurunca all’interno dei locali, di proprietà comunale, dell’istituto comprensivo Caio Lucilio.

Ci fa impazzire…“( e dato che ci troviamo, “Ma come si può…“) il fatto che una questione ovvia, talmente chiara da non poter essere assolutamente, sul piano di una elementare logica, argomento di divisione e di cotrapposizione, lo diventi al punto da determinare la sortita  del massimo organo collegiale della scuola sessana, cioè il consiglio d’istituto.

Da dieci anni molte delle aule della scuola ospitano, di mattina, le lezioni degli alunni iscritti alle varie classi, mentre il pomeriggio vengono erogate quelle che un tempo si chiamavano le nozioni della scuola serale oggi più carinamente definita CPIA ovvero centro provinciale istruzione adulti.

Queste lezioni sono frequentate soprattutto da immigrati. Bene, benissimo, applausi a scena aperta. Una cosa che piacerebbe finanche  a Matteo Salvini il quale ha sempre detto che chi viene in Italia, per restarci, deve imparare la nostra lingua, le nostre leggi, conoscere le nostre tradizioni  e  onorare la nostra bandiera. Cosa che di solito si costruisce in un contesto di formazione socio-scolastica

Ora, quelli del consiglio d’istituto del Caio Lucilio chiedono una cosa ovvia, che non avrebbero dovuto nemmeno chiedere, in quanto è lapalissianamente scontato: le lezioni per i partecipanti ai corsi pomeridiani e serali continuino in aule diverse da quelle che le hanno ospitate fino ad oggi. Perchè se fino a febbraio scorso ciò non comportava alcun problema di sorta, bastando una seria pulizia del locale prima e dopo le citate lezioni pomeridiane, oggi, nell’anno Primo dopo covid, ciò non basta più.

Mentre la vita degli alunni si colloca dentro a un circuito più facilmente controllabile che collega la convivenza con i propri genitori alla residenza scolastica mattutina, dentro a protocolli che proprio in questi giorni il governo sta provando a mettere a punto, al contrario, la vita di chi partecipa ai corsi pomeridiani e serali è legata alla frequentazione di luoghi di lavoro legale o precario e ad attività non tracciabili per ovvi motivi. Siccome siamo di fronte ad un’emergenza epocale, ad una indiscutibile prevalenza di un interesse pubblico qual è quello della somministrazione dell’istruzione scolastica obbligatoria, ci spiega, per non “Farci impazzire” alla Beppe Grillo,  per quale cavolo di motivo, il circolo degli scacchi e l’associazione degli sbandieratori, pratiche nobilissime, per carità ma qui stiamo parlando di uno stato di emergenza ancora vigente, debbano rappresentare un ostacolo al trasferimento delle scuole post lavoro in un’altra ala dello stesso istituto Caio Lucilio, totalmente indipendente, servizi igienici compresi, rispetto a quella frequentata dagli alunni ordinari?

Naturalmente, trattandosi di un consiglio d’istituto, non abbiamo motivi per ritenere che la ricostruzione dei fatti, così come emerge dal comunicato stampa che pubblichiamo qui sotto, non sia veritiera. E non abbiamo neppure motivo per ritenere che la preside Giuseppina Verile  si sia inventata che il sindaco Sasso non le abbia neppure risposto quando lei, a nome del consiglio d’istituto gli ha formulato la proposta di un uso di locali della scuola  differenti da quelli utilizzati negli ultimi dieci anni. Aule le quali, tra le altre cose, avrebbero bisogno di significativi lavori per raccogliere gli studenti del pomeriggio e della sera; avrebbero bisogno di interventi, che, a questo punto, nonostante il rinvio di 10 giorni dell’apertura dell’anno scolastico in Campania, potrebbero risultare di complicatissima realizzazione.

Dunque, noi siamo a disposizione qualora il sindaco Silvio Sasso volesse esprimer il suo pensiero su questa vicenda.

 

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO DELLA CAIO LUCILIO

 

 

Il sindaco sarebbe colpevole di voler ospitare associazioni private nella scuola mettendo a rischio la sicurezza contro il Covid degli alunni

 

Sessa Aurunca, ospita da una decennio circa, una sezione dell’ex EDA oggi CPIA, ovvero centro provinciale istruzione adulti.

Un meritorio programma di istruzione per persone adulte desiderose di darsi un istruzione ed un titolo di studio.

Molto spesso, questi corsi del CPIA vengono seguiti da studenti stranieri, in Italia per motivi di lavoro e che meritoriamente cercano una migliore integrazione anche attraverso lo studio della lingua italiana.

Tutto bene, tutto normale in tempi non sospetti, oggi però questa normalità è stata violata dal Covid-19 che sta portando scompensi un po’ dovunque imponendoci di dover mutare le nostre consuetudini ed abitudini.

Il CPIA di Caserta, per la sua sezione sessana, utilizza alcune aule dell’istituto Comprensivo Caio Lucilio, che offre corsi ai bambini di scuole medie, primarie e dell’infanzia; quindi i più piccoli fruitori della filiera scolastica del paese.

I corsi degli “adulti”, fino all’anno passato si svolgevano, in questo modo: nel pomeriggio, quando i bambini erano a casa, alcune aule occupate da loro durante la mattinata venivano destinate agli adulti per le loro lezioni. Alla fine delle quali venivano pulite e riordinate da un assistente scolastico a loro dedicato appositamente.

Quest’anno, a causa delle problematiche innescate dal Covid, questa coabitazione non è più possibile, perché la semplice pulizia svolta dal collaboratore scolastico non è giudicata sufficiente; la questione è stata sollevata dal Consiglio d’istituto della Caio Lucilio, che ha deliberato all’unanimità la propria indisponibilità a qualsiasi interferenza esterna nella didattica dei bambini. Cosa della quale è stata prontamente informata l’amministrazione comunale – proprietaria della scuola e organismo che all’epoca autorizzò il CPIA di Caserta ad usufruire degli spazi della Caio Lucilio.

I membri del Consiglio d’Istituto, sostenuti nella cosa da moltissimi genitori, ritengono che le aule dopo le lezioni del pomeriggio impartite a persone adulte di cui non si conosce né la provenienza ne cosa fanno durante le loro attività lavorative, vadano sanificate di volta in volta e di questa sanificazione non se ne vuole far carico né la direzione CPIA di Caserta né tantomeno l’amministrazione comunale sessana.

L’alternativa proposta dal Consiglio d’istituto, per far sì che i bambini conservassero una certa sicurezza nell’utilizzo delle proprie aule e al contempo anche gli adulti potessero continuare i loro programmi di studio, è stata l’utilizzo di alcune aule che godono di un ingresso autonomo con bagni autonomi, sempre nello stesso complesso scolastico, oggi assegnate sempre dal Sindaco ad alcune associazioni folcloristiche.

Queste aule, attualmente occupate da associazioni del territorio, avrebbero comunque bisogno di alcuni interventi di manutenzione che il comune dovrebbe svolgere in tempi stretti.

Il Consiglio d’Istituto, vista la contingenza del momento, preferirebbe utilizzare quegli spazi per la didattica degli adulti piuttosto che per il circolo degli scacchi o i suonatori di tamburi storici, i quali potrebbero certamente trovare altri spazi al di fuori della scuola. In modo da rendere sicure le aule dei bambini da qualsiasi ingresso esterno alla cerchia scolastica.

In ogni caso, nonostante i solleciti scritti che la Preside della Caio Lucilio Giuseppina Verile ha inoltrato al Sindaco Silvio Sasso per chiedere un suo intervento diretto, non c’è stato alcun riscontro e non c’è stato neanche alcun segnale che facesse presagire un inizio dei lavori di manutenzione.

Problema analogo si presenta anche per l’utilizzo della palestra della scuola, che nel pomeriggio è affidata ad associazioni sportive che nulla hanno a che fare con la didattica degli alunni. Dopo che le associazioni hanno fatto i loro allenamenti, chi sanifica palestra, attrezzi e spogliatoi per far trovare l’ambiente sicuro agli alunni della scuola la mattina dopo?

La data di apertura delle scuole si avvicina e i genitori sono estremamente preoccupati per la coabitazione forzata alla quale sarebbero sottoposti i propri figli in tempo di pandemia; si sono detti pronti ad iniziare uno sciopero non inviando i loro figli a scuola se il sindaco non dovesse risolvere questo problema.

A questo punto il sindaco Sasso ha una scelta da fare: o continuare a far stazionare poche associazioni private nei locali della scuola oppure assegnare quegli spazi ai programmi del CPIA e far contenti diverse centinaia di genitori…a lui la prossima mossa!