CORONAVIRUS. La Campania ufficialmente in zona rossa? Ma quando inizia? E le regole? Le risposte a queste domande

13 Novembre 2020 - 18:30

Cerchiamo di spiegare al meglio la condizione della Campania a poche ore dall’irrigidimento delle misure anti contagio, che entreranno in vigore con l’ordinanza firmata dal ministro Speranza

CASERTA (l.v.r.) – “Ho voluto chiamare personalmente il ministro Roberto Speranza che mi ha notiziato che la Campania è zona rossa. Son contento del lavoro che abbiamo fatto anche se l’ordinanza che stavo per firmare e’ superata. Non avrebbe avuto senso chiudere una strada anziché un’altra in zona gialla”. Lo ha detto in un video su Facebook il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. E quindi, se il ministro della Salute non si è fatto prendere dalla voglia di scherzare, dalla prossima ordinanza proprio a sua firma la Campania

entrerà nell’are più critica sul controllo della pandemia in Italia: la zona rossa.

Il presidente di Regione, Vincenzo De Luca, durante il monologo del venerdì pomeriggio su Facebook, ha parlato di possibilità di zona rossa, senza però confermare che la decisione fosse in arrivo, ci ha pensato, poi, il sindaco di Napoli. Ovviamente, a poche ore, se non minuti, dalla firma dell’ordinanza, il dubbio che assilla i 6 milioni di campani riguarda il momento in cui dovrebbe partire l’istituzione del controllo massimo legato alla pandemia di covid-19. Cerchiamo di rispondere a questa domanda. L’ultimo inasprimento delle zone, da gialle ad arancione, con misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica, è stato firmato dal ministro Speranza tre giorni fa, martedì, per Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria e la provincia autonoma di Bolzano. Un’ordinanza vergata il 10 novembre e attiva dal giorno dopo, 11. Quindi, a meno di differenziazioni di comportamento da parte del ministero, l’istituzione della zona rossa in Campania partirà dal giorno successivo alla firma dell’ordinanza. E allora, se verrà firmata stasera, partirà da domani, sabato. E’ chiaro che, in un momento simile, possiamo fare le supposizioni più verosimili, certezze non ce ne sono. Ed infatti, secondo diverse indiscrezioni di stampa il ministro della Salute firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 15 novembre. 

E per le regole? Entrano in vigore le stesse che con lo scorso Dpcm sono entrate nella vita dei cittadini di Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta e, dopo qualche giorno, la provincia autonoma di Trento. Cerchiamo, quindi, di capire cosa si può fare e che cosa non è consentito nelle zone rosse. È vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute; vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro. Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura dei negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici.

La questione scuole: per le zone rosse vige la didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Chiuse le università, salvo specifiche eccezioni. Resterebbero aperte, quindi, solo le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Ma sappiamo come De Luca sia fortemente contrario all’apertura delle classi e infatti tutte le scuole di ogni ordine e grado in Campania sono chiuse, nonostante la zona gialla permettesse le lezioni per la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e secondaria di primo grado. La possibilità che lo stop agli alunni venga confermato è altissima.

Inoltre, sono sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP. Sospese le attività nei centri sportivi. Rimane consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto in forma individuale. Sono chiusi musei e mostre; chiusi anche teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie. Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.