Danni alla loro bambina al momento del parto. L’ospedale di CASERTA condannato a pagare quasi 3 MILIONI DI EURO. LA STORIA

8 Aprile 2024 - 16:58

“Somme francamente eccessive”, ha scritto l’avvocato della struttura del capoluogo

CASERTA – Ha ormai 23 anni D.T.L., la ragazza nata a Caserta nel novembre del 2001 che, secondo quanto stabilito dalla giudice Antonia Schiattarella del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione civili, ha subito gravi danni durante il parto, tali da provocare un importante decisione relativa al risarcimento economico, stabilito anche sulla perdita di capacità di lavoro proprio a seguito della nascita.

La domanda, presentata dai genitori della piccola, ora una giovane ventenne, i signori D.L.V. e F.M., è stata accolta parzialmente dalla giudice sammaritana.

Nei primi giorni dello scorso febbraio è terminato il processo di primo grado, con l’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta condannato a pagare la somma di 172 mila euro al papà, 177 mila euro alla mamma e la somma di circa 2 milioni e mezzo di euro a favore di entrambi, ma in quanto genitori che rappresentano la ragazza, al tempo della domanda minorenne, oltre agli interessi.

Chiaramente, all’ospedale di Caserta viene anche affidato il pagamento dei compensi degli avvocati e dei consulenti tecnici.

Il direttore generale Gaetano Gubitosa ha firmaoto l’ordine all’avvocato Giuliano Agliata, che ha seguito il caso in primo grado, di fare ricorso in corte di Appello a Napoli rispetto alla decisione della giudice Schiattarella.

I motivi sarebbero sostanzialmente due: l’assenza, secondo i tecnici dell’ospedale di Caserta, di consulenti nominati dal tribunale esperti nella materia neonatale – “[…] ostetrico-ginecologo; neonatologo“; inoltre, l’avvocato Agliata ha segnalato alla dirigenza del Sant’Anna e San Sebastiano che le somme del risarcimento sono “francamente eccesive soprattutto in relazione al ristoro della perdita della capacità di lavoro specifica e, conseguentemente, della capacità di guadagno“.