DE LUCA NO LIMITS. Lui e Postiglione si sono “arrubbati” la delibera di nomina a Dg di Mario Ferrante e da vecchio dittatore sudamericano annuncia una nuova nomina

7 Agosto 2025 - 10:40

E SE LA PROCURA DELLA REPUBBLICA ANCHE STAVOLTA NON INTERVIENE SU DE LUCA, SAREBBE UNA VERA VERGOGNA, CON LA CAMPANIA ZONA FRANCA DEL DIRITTO. La delibera numero 433, letteralmente sparita, va prima revocata con motivazione, perché questo è l’unico modo per procedere a una nuova nomina — non alla prima, che è già avvenuta. Ma noi abbiamo capito bene perché l’avete fatta sparire, quella delibera che lei e i suoi assessori avete approvato lo scorso 26 giugno. Governatore, il suo delirio di onnipotenza l’ha portata a ritenere di essere addirittura al di sopra della legge. E questo lo facevano Hitler, Stalin, Mussolini, Francisco Franco, Salazar, Pinochet e Leopoldo Galtieri

CASERTA – Il governatore Vincenzo De Luca è uno sfrontato, e ancora una volta, l’altroieri, lunedì 4 agosto, ha mistificato la vicenda della nomina del nuovo direttore generale dell’ASL di Caserta.

Ha dichiarato, infatti, che in questi giorni avrebbe proceduto alla nomina del direttore generale dell’ASL e del direttore generale dell’Azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano, rimasta orfana — per fortuna dei pazienti e del personale sanitario — di Gaetano Gubitosa, forse il peggior (oddio, tra tutti scegliere è difficile) direttore generale della storia del nosocomio cittadino. Come molti (quelli che non ci leggono) non si sono accorti, ma al contrario di chi ci segue, abbiamo garantito un’informazione puntuale e precisa, offrendo centinaia di argomenti e situazioni a sostegno del nostro punto di vista: Gubitosa si è guadagnato la palma di peggiore tra i peggiori DG dell’azienda ospedaliera.

Ora De Luca lo ha messo a dirigere l’ASL Napoli 1, la più grande d’Europa. Questo la dice lunga sulla volontà del presidente della Regione di controllare direttamente quell’azienda, dato che Gubitosa, nella sua carriera professionale in Campania, ha dimostrato di essere soltanto uno yes man, privo di personalità e di una visione autonoma in grado di portare avanti un progetto.

Ma il fatto grave è un altro: De Luca ha spacciato quella dell’ASL di Caserta come una nuova nomina. Non è vero. Dietro c’è una situazione che, se non verrà risolta, configurerebbe — senza se e senza ma — reati penali.

Chi ci legge lo sa bene: il direttore generale dell’ASL di Caserta è già stato nominato. È successo il 26 giugno scorso con la delibera di giunta numero 433.

Il suo nome è Mario, il cognome Ferrante. Ma la delibera è stata fatta sparire dagli uomini di De Luca. E se Ferrante, nel giorno in cui venisse nominato un altro direttore generale, non si reca immediatamente dai Carabinieri e alla Procura della Repubblica, sarebbe un pusillanime.

Come abbiamo raccontato con precisione in un nostro precedente articolo (CLICCA E LEGGI), pubblicando la serie di delibere, quella relativa a Caserta era la numero 433. Non poteva essere altrimenti, perché faceva parte di una serie numerica consequenziale che partiva dalla 427 e arrivava oltre, senza soluzione di continuità.

Questo è un fatto riscontrabile anche nel comunicato stampa ufficiale della Regione Campania, nel quale all’ASL di Caserta era abbinato proprio il nome di Ferrante.

Ancora oggi, mercoledì 6 agosto, sul sito ufficiale della Regione Campania esiste una pagina attiva che riporta il nome di Mario Ferrante. Se a questo documento abbiniamo la delibera 433, questa — signor giudice, direbbe un PM o un avvocato di parte civile — non può non essere oggettivamente la nomina ufficiale di Ferrante.

Ma la delibera 433 è stata fatta sparire, non è mai stata pubblicata. Ora, se De Luca — come ha detto ad Avellino — procede alla nomina di un altro direttore, dopo aver “esaminato” i candidati, senza prima revocare formalmente la 433, compie un reato penale.

Forza, governatore, faccia il bullo anche su questo ragionamento che portiamo avanti da tre settimane. Dica pure che siamo cretini. Ci provi. Ma noi non le risponderemmo allo stesso modo. E sa perché? Perché lei non è un cretino, è qualcosa di diverso: è una persona talmente tronfia e gonfia del proprio ego da credersi persino al di sopra della legge.

E registreremo anche noi un video, come fa lei, portando prove e documenti. La delibera sparita è un atto di giunta, dunque non ascrivibile a un dirigente, ma direttamente a lei, che di quella giunta è il presidente. È ascrivibile a lei prima ancora che a tutti gli altri assessori che l’hanno votata.

Governatore, tiri fuori la delibera. La revochi con una precisa motivazione, poi ne faccia un’altra e nomini chi vuole. Ma abbiamo capito il perché del suo comportamento.

Perché la revoca di una delibera di giunta è un atto impugnabile davanti al giudice amministrativo. Lei e l’indagato per concussione Antonio Postiglione sapete bene che al TAR rischiereste di perdere. E allora vi siete “arrubbati” questa delibera.

La nostra è un’affermazione grave, sì. Ma se dopo venti giorni persino Il Mattino è stato costretto a seguirci, scrivendo del “giallo della delibera”, non possiamo non usare il linguaggio dell’indignazione più dura, lo strumento antico dell’invettiva.

Sono effetti dialettici di una causa ben più seria, non più dialettica, ma tecnicamente criminale, se trascinata nel tempo.

Se, davanti a tutto questo, la magistratura napoletana non si muove, ciò costituirebbe uno scandalo nello scandalo.

Invece di fare il bullo, se lei, la sera, quando è solo, riuscisse a dialogare con la sua coscienza, non potrebbe non vergognarsi per questa situazione.

La sua fortuna è che Casertace è un giornale molto forte, ma solo nella provincia di Terra di Lavoro.

Un giornale che lei e i suoi galoppini dell’ufficio stampa della Regione avete volontariamente escluso dalle rassegne stampa, per evitare che le nostre ragioni fossero conosciute anche fuori provincia, all’interno di una sempre più distratta Procura della Repubblica di Napoli.