Decine di milioni di euro in ballo sul nuovo Prg Asi. Noti imprenditori rischiano di perdere una barca di soldi. E l’avvocato D’Angiolella…

26 Luglio 2019 - 19:13

CASERTA – E ti pareva!
L’avvocato con più incarichi professionali erogati dalle amministrazioni di enti pubblici variamente connotati ha colpito ancora.
Probabilmente, già in passato l’Asi di Caserta si era avvalsa dei suoi servigi.
Ma noi ci occupavamo più della pettinatura della presidente Raffaela Pignetti che dei suoi atti di governo. Poi, siccome ci ha querelato 60/70 volte perché sosteneva che noi offendevamo la sua dignità professionale, soffermandoci troppo sulla declinazione della sua identità femminina, ci siamo messi a fare le persone serie, i bravi ragazzi, e dunque, ora, bando a Barbie e cazzeggi associati e attenzione massima all’attività etica, che ogni giornale serio dovrebbe svolgere, di controllo degli atti amministrativi firmati dalla presidente aversana.

Ovviamente, l’inizio di questa attività ci ha portato a incrociare facilmente e prevedibilmente le ben note generalità di Luigi Maria D’Angiolella, avvocato amministrativista con la versatilità del tuttofare, titolare di un accorsato studio in zona piazza Vanvitelli di Caserta, dove opera anche la figliola del presidente del Consorzio Idrico di Terra di Lavoro Pasquale De Biasio.

Ma andiamo per ordine. La gelida manina, in verità poco bohemien e molto razionale della Pignetti, ha firmato la delibera del comitato direttivo del 7 giugno scorso, con la quale affida al bravo avvocato casertano (che non si adonterà se lo definiamo prezzemolino), l’incarico di esprimere un parere

pro veritate per il rilascio del nulla osta “di titolo abilitativo alla ditta Terminal Frigo Srl” con un compenso che non potrà superare l’importo di 1.336,00 euro.

La vicenda, in parole povere, è la seguente.
Siccome a un certo punto della vita del consorzio intercomunale per la gestione delle aree industriali è diventata ineludibile la necessità di approvare una robusta variante al Piano Regolatore vigente dell’agglomerato Aversa Nord, in pratica il cuore dell’Asi, quello che insiste nelle aree del triangolo industriale di Gricignano-Carinaro-Teverola, coloro i quali negli anni scorsi avevano comprato terreni, spendendo fior di quattrini, in quanto provvisti di una destinazione urbanistica tale da consentire l’insediamento di capannoni e altri impianti industriali, sono rimasti fregati perché le aree dove questi terreni si trovano sono state riclassificate, secondo le norme vigenti, secondo la necessità imposta dagli equilibri urbanistici di strumenti sovraordinati.
In sintesi, lì i capannoni industriali non si possono più costruire.
Immaginate la soddisfazione di aziende come quella di Paolo Salzillo, la Terminal Frigo con sede a Caserta capoluogo che, a ragione o a torto, con rassicurazioni più o meno credibili, più o meno fondate sul mantenimento di condizioni di legalità urbanistica, aveva investito soldi per comprare i terreni e per realizzare le condizioni per un finanziamento del governo attraverso i fondi di Invitalia.
Dal momento in cui, correva l’anno 2018 e il calendario segnava la data del 16 ottobre, il Consiglio Generale del Consorzio adottò il nuovo piano regolatore dell’area di Aversa Nord, sono cominciate le reazioni di Salzillo e della sua impresa, limitate, per il momento, alla presentazione di osservazioni al nuovo Prg approvate dallo stesso Consiglio Generale nell’aprile scorso.
Ora, questo non significa che l’iter del piano regolatore sia terminato e rispetto a questa evidenza, “la gelida manina” della Pignetti ha cominciato a tremare.
L’obiettivo è diventato a dir poco acrobatico: far coesistere il titolo frutto della vecchia destinazione dell’area della Terminal Frigo con la nuova classificazione di quel terreno.

Roba da mago Silvan.
E allora che ci sta a fare D’Angiolella? Lui è in grado di trovare una soluzione tipo quella che viene prefigurata all’interno della delibera del 7 giugno che pubblichiamo in calce.
Oggi il nuovo Prg dell’agglomerato di Aversa Nord è adottato ma non approvato ed esecutivo.
Per cui diciamo con un po’ di sentimento, il fatto che sia adottato non significa quel che significa, ma significa un’altra cosa, e cioè che nelle more della formale adozione avvenuta nell’ottobre 2018 e l’approvazione con messa in esecuzione che ci sarà quando ci sarà, resta in vigore, in pratica, il vecchio Prg.
E qui dal mago Silvan, sempre restando in tema di circo, passiamo ai virtuosismi degli acrobati siberiani.
Ma non vogliamo precorrere i tempi e, trapattonianamente, non avendolo ancora nel sacco, non pronunciamo la parola gato.

Insomma, ritorneremo su questa vicenda, cercando prima di tutto di capire quale responso sia venuto fuori dall’illuminato ingegno dell’avvocato D’Angiolella.

A proposito, nella condizione di Terminal Frigo ci sono decine di altri imprenditori che hanno comprato, sentendosi, chissà perché garantiti sulla conservazione della destinazione d’uso dei terreni.

Parafrasando un detto applicato al poker, caso ricco mi ci ficco.